Utente:Zanekost/Sandbox/Scuola Grande di San Rocco revisione

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Scuola Grande di San Rocco
La facciata
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneVeneto
LocalitàVenezia
IndirizzoCampo San Rocco
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXVI secolo
Stilerinascimentale
Piani2
Realizzazione
ArchitettoPietro Bon
Sante Lombardo
Antonio Abbondi
ProprietarioScuola Grande Arciconfraternita di San Rocco

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Esterni[modifica | modifica wikitesto]

Interni[modifica | modifica wikitesto]

Gli interni sono dominati dalle opere dI Jacopo Tintoretto che dedicò un lunghissimo periodo alla scuola: dal 1564 anno del concorso con la consegna dell'ovale centrale della sala dell'albergo al 1588 quando consegnò le ultime opere. Non si trattava di isolati teleri ma di un'opera complessiva anche nei desideri dell'artista che si mise a disposizione negli ultimi anni a un solo limitato prezzo forfettario pur di mantenere l'unitarietà del progetto[1]. Non mancano comunque opere di altri autori, soprattutto scultoree.

Sala terrena[modifica | modifica wikitesto]

Scuola grande di San Rocco, sala terrena

La prima sala, quella che serve da entrata, fu in realtà l'ultima ciclo del Tintoretto [poi ci sono la Visitazione e Rocco]

[Per sala v.Guidarelli]

La sala è divisa in tre navate da due file di leggere colonne che alternatamente si presentano scanalate o inanellate a separare la parte bassa strigilata da quella superiore rudentata, tutte impostate su basamenti ottagonali ornati da commessi di marmi colorati. L'ambiente è illuminato dalle ampie bifore rinascimentali introdotte a Venezia dal Codussi, maestro di Bartolomeo Bon autore della prima fase architettonica dell'edificio. L'aspetto della sala, col suo soffitto a fitte travi, risulta relativamente più semplice delle sale superiori.

Scarpagnino, Nettuno

Isolato sulla parete di fondo è l'altare: nella nicchia sopra la mensa è statua di San Rocco di Gerolamo Campagna (1587) e ai fianchi sono quattro piccole statue pensili di un ignoto autore tardo lombardesco[2]. Mentre, sulla parete destra, sono da assegnare allo Scarpagnino i bassorilievi sui basamenti dei portali dello scalone.

Alle due lunghe parei laterali stanno i dipinti, cinque a sinistra e tre a destra, alternati alle aperture la cui concezione è senz'altro del maestro sebbene risulti qui talvolta sensibile la mano del figlio Domenico.[3] Il tema del ciclo è nettamente mariologico con molti riferimenti ai vangeli dell'infanzia (oltre ai canonici9 e rispetto alle sale superiore rappresenta sia un'introduzione al tema dell'incarnazione che parte dall'Annunciazione, sia un dopo con l'inserimento finale dell'Assunzione[4]. In questa serie è evidente un presenza della natura non più come integrazione della scena ma evocativa con i sui paesaggi notturni di una lirica sensibilità quasi preromantica[5]. Inoltre nei diffusi riferimenti ai vangeli apocrifi risulta tutto sommato meno vincolata alle esigenze controriformistiche[6] e insistente sulla condizione di povertà della Sacra Famiglia in una sorte di Biblia Pauperum[7].

Annunciazione
Annunciazione[modifica | modifica wikitesto]

La narrazione parte da sinistra con l'agitata Annunciazione, con la giovane Maria scossa dal rutilante irrompere dell'annunciante e del corteo di putti preceduti dallo Spirito Santo. Singolare è l'ambientazione interno/esterno in cui l'ambiente rovinoso e povero si inseriscono contrastanti più ricchi elementi. Questi creano una relazione sia con l'architettura di questa sala (la posizione del pilastro e il pavimento a quadretttoni)) sia con le sale superiori (il soffitto dorato), come facessero parte dell'annuncio. O del passaggio tra le due epoche della profezia di Isaia. Nel miserevole esterno un giovane Giuseppe appare ancora estraneo[8][9][10].

Adorazione dei Magi
Adorazione dei Magi[modifica | modifica wikitesto]

Adorazione dei Magi[11][12][13]

Fuga in Egitto
Fuga in Egitto[modifica | modifica wikitesto]

Fuga in Egitto

Strage degli innocenti
Strage degli innocenti[modifica | modifica wikitesto]

Strage degli innocenti,

Sante eremite[modifica | modifica wikitesto]

Sante eremite

Alla fine della parete verso vicino all'angolo e nella stessa posizione sulla parete opposta stanno i più stretti e misteriosi teleri delle Sante eremite convenzionalmente identificati come Maria Maddalena e Maria Egiziaca, una lettura più xxx fa pensare xxx

Circoncisione
Presentazione al tempio[modifica | modifica wikitesto]

Presentazione al tempio

Parete destra partendo dall'altare

Assunzione di Maria
Assunzione di Maria[modifica | modifica wikitesto]

Assunzione di Maria


Scalone[modifica | modifica wikitesto]

Visitazione di Tintoretto[modifica | modifica wikitesto]

Annunciazione di Tiziano[modifica | modifica wikitesto]

Cupoletta di Fumiani[modifica | modifica wikitesto]

Peste di Zanchi e Negri[modifica | modifica wikitesto]

vedi anche Lionello Puppi e Ruggero Rugolo, Un'ordinaria forma non alletta. Arte, Riflessione sull'arte e società, su Storia di Venezia, Treccani, 1997, pp. 595-699.

Sala capitolare[modifica | modifica wikitesto]

Marchiori e Pianta[modifica | modifica wikitesto]
Soffitto[modifica | modifica wikitesto]
Pareti[modifica | modifica wikitesto]

Sala dell'albergo[modifica | modifica wikitesto]

Soffitto[modifica | modifica wikitesto]
Apoteosi di san Rocco
San Rocco in Gloria[modifica | modifica wikitesto]
Le allegorie[modifica | modifica wikitesto]
Pareti[modifica | modifica wikitesto]
Profeti[modifica | modifica wikitesto]

I due Profeti, dipinti nelle finte nicchie nello stretto spazio tra le finestre ai alti opposti, non sono identificabili ma svolgono il preciso compito di indicare con il loro atteggiamento le due fasi della passione, l'uno rivolto verso la Grande Crocifissione, l'altro verso i vari episodi sulla parete d'entrata[14].

Crocifissione

Crocifissione[modifica | modifica wikitesto]

Cristo di fronte a Pilato
Cristo davanti a Pilato[modifica | modifica wikitesto]
Ecce Homo
Ecce Homo[modifica | modifica wikitesto]
Salita al Calvario
Salita al Calvario[modifica | modifica wikitesto]

Tesoro[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Chiari-Scarpa 1981, p. 162.
  2. ^ Lornzetti, p. 594.
  3. ^ Chiari-Scarpa 1981, p. 183.
  4. ^ Brunet 2012, pp. 106-108.
  5. ^ Romanell iin San Rocco 1994, pp. 40, 44.
  6. ^ Romanell iin San Rocco 1994, p. 44.
  7. ^ xx citato da De Vecchi 1970
  8. ^ Brunet 2012, pp. 111-113.
  9. ^ Gallo in San Rocco 1994, p. 320.
  10. ^ Sapienza 2007, p. 95.
  11. ^ Gallo in San Rocco 1994, pp. 320-321.
  12. ^ Romanelli in San Rocco 1994, p. 42.
  13. ^ Sapienza 2007, pp. 52-56.
  14. ^ Chiari-Scarpa 1981, p. 164.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Generale e Storia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giulio Lorenzetti, Venezia e il suo estuario, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1963.
  • Terisio Pignatti (a cura di), Le Scuole di Venezia, Milano, Electa, 1981.
  • Franco Tonon e Franco Posocco, Scuola Grande di San Rocco, in Gianfranco Levorato (a cura di), Scuole a Venezia: storia e attualità, Venezia, Marcianum press, 2008.
  • Franco Tonon, Scuola dei Battuti di San Rocco, Venezia, Grafiche Veneziane, 1998.
  • Franco Tonon, Devotissima scuola e fraternità del glorioso Missier San Rocco: registro delle parti 1488-1549, Venezia, Grafiche Veneziane, 2003.

Pittura[modifica | modifica wikitesto]

  • Ester Brunet, «Aliter ulla salutis spes reliqua» Cristologia soteriologica nei dipinti di Jacopo Tintoretto nella sala superiore della Scuola Grande di San Rocco, in Marcianum, VI, Venezia, Marcianum press, 2010, pp. 65-100.
  • Ester Brunet, La Bibbia secondo Tintoretto, Venezia, Marcianum press, 2012.
  • Giandomenico Romanelli, Andrea Gallo e Antonio Manno, Tintoretto: La Scuola grande di San Rocco, a cura di Giandomenico Romanelli, Milano, Electa, 1994.
  • Valentina Sapienza, Miti, metafore e profezie – Le Storie di Maria di Jacopo Tintoretto nella sala terrena della Scuola Grande di San Rocco, in Venezia Cinquecento – Studi di storia dell'arte e della cultura, Anno XVII, n. 33, Roma, Bulzoni, 2007.

Scultura[modifica | modifica wikitesto]

  • Paola Rossi, Geroglifici e figure "di pittoresco aspetto". Francesco Pianta alla Scuola Grande di San Rocco, Venezia, Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, 1999, ISBN 88-86166-78-8.
  • Paola Rossi, Giovanni Marchiori alla Scuola Grande di San Rocco e le altre opere veneziane, Venezia, Marsilio, 2014, ISBN 978-88-317-2066-3.

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

  • Franco Posocco, Scuola Grande di San Rocco: la vicenda urbanistica e lo spazio scenico, Biblos, 1997, ISBN 88-86214-66-9.
  • Gianmario Guidarelli, Una Giogia Ligata in Piombo: La Fabbricca della Scuola Grande di San Rocco in Venezia 1517-1560, Venezia, Helvetia, 2002.
  • Gianmario Guidarelli, Sante Lombardo e la costruzione della facciata meridionale della Scuola Grande di San Rocco a Venezia,1524-1527, in Venezia 500, n. 28, Roma, Bulzoni, 2004, pp. 5-220.