Utente:Zanekost/Sandbox/Chiesa di San Salvador
La pala d'argento
[modifica | modifica wikitesto]Entro il contenitore cinquecentesco – architettura e altare stesso – si conserva un manufatto in arge del passato tardo medievale di San Salvador: entro lo spessore dell'alzata, celata nei giorni feriali dalla pala di Tiziano, è inserita la pala d'argento dorato, imponente opera orafa asseribile ai secoli XIV e XV, accuratamente pulita e restaurata nel 2010[1]. Sebbene si pensi sia nata originariamente nata come paliotto, le grandi cerniere presenti tra le tre parti centrali suggeriscono già un utilizzo ad ostensione, cioè che venisse aperta e mostrato in particolari momenti liturgici dell'anno, come già accadeva con la pala d'oro di San Marco. Figura a perno del complesso è la Trasfigurazione di Cristo, particolare l'uso dei raggi che dipartono dai lati della figura di Cristo, a richiamo degli scritti evangelici. Gran parte delle figure presenti sulla pala hanno gli occhi rivolti alla scena centrale: ii due lati Mosé ed Elia, in ginocchio, a riconoscere la divinità di Cristo; i discepoli Pietro Giacomo e Giovanni, sopraffatti dalla luce; i Santi entro le elaborate edicole gotiche, Paolo, Agostino, Pietro e Maria Maddalena (gruppo a destra), Giovanni Battista, Ambrogio (?) Teodoro e Caterina d'Alessandria (gruppo a sinistra). Sull'ordine superiore domina la Vergine col bambino e due angeli adoranti, ancora Isaia e Zaccaria (?), Benedetto, Stefano, Giovanni apostolo, Antonio Abate e Lorenzo. In basso, tra il tetramorfo, è raffigurato un priore di San Salvador parato delle insegne episcopali. La parte basale risale ad un intervento Ottocentesco, con l'aggiunta delle figure dei quattro dottori della Chiesa che contornato il libro dei sette sigilli su cui giace l'agnello immolato: è il simbolo del Cristo Crocifisso che, dopo la Resurrezione, svelerà il misterioso libro della storia. La fenice tra le teste di cherubini, rinasce dalle sue ceneri con le ali colme degli aromi del Libano, simbolo della Resurrezione del Cristo. La pala d'argento viene ostesa in alcune particolari occasioni durante l'anno, in date fisse a Natale e a Pasqua nella durata dell'Ottava, solennemente nel giorno della festa della Trasfigurazione.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Pala d’argento dorato, XIV secolo – Chiesa di San Salvador, Venezia, su Venetian Heritage.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Elena Bassi, Architettura del Sei e Settecento a Venezia, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1962.
- Giulio Lorenzetti, Venezia e il suo estuario, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1963.
- Umberto Franzoi e Dina Di Stefano, Le chiese di Venezia, Venezia, Alfieri, 1976.
- Manfredo Tafuri, Venezia e il Rinascimento - Religione, scienza, architettura, Torino, Einaudi, 1985.
- Norbert Huse e Wolfgang Wolters, Venezia l'arte del Rinascimento : Architettura, scultura, pittura 1460-1590, Venezia, Arsenale, 1986.
- Ennio Concina, Storia dell'architettura di Venezia dal 7º al 20º secolo, Milano, Electa, 1995.
- Renato Polacco, La pala gotica d'argento dorato di San Salvador: proposte per una più circostanziata collocazione cronologica e storico-artistica, in Francesco Valcanover e Wolfgang Wolters (a cura di), L'architettura gotica veneziana - atti del Convegno internazionale di studio, Venezia, 27-29 novembre 1996, Venezia, Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, 2000, pp. 219-225.
- Andrea Guerra, Manuela M. Morresi e Richard Schofield (a cura di), I Lombardo: architettura e scuItura a Venezia tra '400 e '500, Venezia, Marsilio, 2006.
- Augusto Roca de Amicis (a cura di), Storia dell'architettura nel Veneto – Il Seicento, Venezia, Marsilio, 2008.
- Gianmario Guidarelli (a cura di), La chiesa di San Salvador a Venezia. Storia, arte, teologia, Padova, Il Prato, 2009.
- (EN, IT) AA. VV., San Salvador: la Pala d'argento dorato restaurata da Venetian Heritage, Venezia, Marcianum Press, 2011.
- Andrea Savio e Gianmario Guidarelli, Venezia, in Donata Battilotti, Guido Beltramini, Edoardo Demo e Walter Panciera (a cura di), Storia dell'architettura nel Veneto - Il Cinquecento, Venezia, Marsilio, 2016.