Utente:Vlad.proex/Sandbox3

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato è un saggio di Friedrich Engels del 1884. L'opera nasce dal tentativo di collegare le scoperte dell'antropologia di fine Ottocento con la concezione materialistica della storia. Engels definisce il suo libro come "l'esecuzione di un lascito".[1] Infatti il libro era stato originariamente progettato da Marx, ma questi era morto prima di portarlo a termine. Con la solita modestia Engels afferma di poter offrire solo "un modesto surrogato" di ciò che avrebbe fatto l'amico.

Il punto di partenza per questa trattazione è costituito dall'opera dell'antropologo americano L. H. Morgan, che avrebbe scoperto "le basi preistoriche della storia scritta". Tra le popolazioni Irochesi Morgan scoprì la struttura della famiglia gentilizia, e questa gli diede la chiave per delineare gli stadi principali dell'evoluzione storica della famiglia.

Engels non si è limitato a riportare le scoperte di Morgan descritte nel suo libro La società antica (1877). Egli ha esteso le analisi di Morgan a Greci, Romani, Celti e Tedeschi, ha ampliato tutte le analisi economiche e le ha collegate alle riflessioni sue e di Marx sulla proprietà privata e lo Stato. Al di là dell'interesse scientifico del libro, la sua posizione nella produzione marxiana è chiara: famiglia, proprietà privata e Stato, che per la mentalità borghese appartengono all'ordine eterno della civiltà, sono entità storiche. Spiegare la loro origine sulla base di determinate condizioni equivale a dimostrare che, scomparse quelle condizioni, anch'esse cesseranno di esistere o verranno completamente trasformate.

Stadi della civiltà[modifica | modifica wikitesto]

Morgan suddivide la storia umana in base al progresso dei mezzi di sussistenza. Egli individua tre fasi: stato selvaggio (paleolitico) barbarie (neolitico) e civiltà. Ogni stadio è a sua volta diviso in una fase inferiore, media e superiore.

  1. Stadio selvaggio inferiore. L'uomo vive sugli alberi cibandosi di frutta, noci e radici. Invenzione del linguaggio.
  2. Stadio selvaggio intermedio. L'uomo scopre l'uso del fuoco e inizia a cibarsi di pesci e selvaggina. Le nuove fonti di alimentazione spingono a migrazioni su vasta scala. Inventate le prime armi. In caso di incertezze alimentari veniva probabilmente pratica l'antropofagia.
  3. Stadio selvaggio superiore. Invenzione dell'arco e della freccia. La caccia diventa un'occupazione fissa. Primi villaggi, vasi e suppellettili, tessitura a mano, strumenti di pietra levigata.
  4. Barbarie inferiore. Comincia con l'introduzione della ceramica. Vengono poste le basi per l'allevamento e la coltivazione. Qui l'Eurasia e le Americhe divergono nel loro sviluppo storico. L'Eurasia possiede quasi tutte le specie di animali addomesticabili e quasi tutti i cereali. Le Americhe possiedeno soltanto il lama e il mais.
  5. Barbarie media. Prime orticolture e prime forme di allevamento degli animali. È verosimile che la cerealicoltura sia nata dal bisogno di fornire foraggio al bestiame e che solo in seguito si sia applicata all'alimentazione umana.
  6. Barbarie superiore. Inizia con la lavorazione del ferro e realizza il passaggio alla civiltà con l'invenzione della scrittura. "Ad esso appartengono i Greci dell'epoca eroica, le tribù italiche di poco anteriori alla fondazione di Roma, i Tedeschi di cui parla Tacito, i Normanni dell'epoca dei Vichinghi." Il vomere di ferro consente l'agricoltura su larga scala e il disboscamento delle foreste. Invenzione delle prime macchine, lavorazione dell'olio e del vino, il carro, i primi passi nell'architettura e nell'arte.
  7. Civiltà. Invenzione della scrittura. Nascita dell'industria, dell'arte e della scienza.

La famiglia[modifica | modifica wikitesto]

«La famiglia — dice Morgan — è l'elemento attivo, essa non è mai stazionaria, ma procede da una forma inferiore ad una superiore, nella misura in cui la società si sviluppa da uno stadio inferiore ad uno superiore... Invece, i sistemi di parentela sono passivi e solo a lunghi intervalli registrano i progressi che la famiglia ha fatto nel corso del tempo e subiscono un mutamento radicale solo allorché la famiglia si è radicalmente cambiata. E — aggiunge Marx — lo stesso vale per i sistemi politici, giuridici, religiosi, filosofici, in generale»

Presso gli irochesi e altri popoli il sistema nominale di parentela non corrisponde all'organizzazione reale della famiglia. Morgan ha concluso che il sistema di parentela è il lascito di uno stato di cose più antico, un resto sociale fossilizzato nella cultura e nel linguaggio .Questa ipotesi ha ricevuto conferma quando, nelle isole Sandwich (Hawaii) è stata trovata la forma di famiglia corrispondente al sistema nominale degli irochesi. Ma queste popolazioni a loro volta avevano un sistema di parentela non più corrispondente a realtà. Da ciò si è concluso che quel sistema descrive una forma ancora più antica di famiglia, che non è più possibile osservare direttamente.

Stadi della famiglia[modifica | modifica wikitesto]

In base a queste scoperte è stato possibile distinguere i seguenti stadi nell'evoluzione della famiglia.

1. Stadio primitivo di libero commercio sessuale. In questo stadio ogni donna apparteneva ad ogni uomo e viceversa. Engels rifiuta le teorie che fanno scaturire la famiglia dalla base animale dell'uomo. Fa invece notare che la sopravvivenza della specie umana, ai tempi degli uomini primitivi, dipendeva dalla capacità degli individui di organizzarsi collettivamente nell'orda. Ma la compattezza dell'orda è in diretto contrasto con lo sviluppo della famiglia: in presenza della famiglia i legami dell'orda si rilassano, o questa viene dialaniata da conflitti di gelosia. Perciò Engels conclude che "nello sforzo di sollevarsi dalla ferinità, gli uomini primitivi, o non conobbero la famiglia, o al massimo ne conobbero una che non esisteva nel mondo animale. In questo stadio, dunque, non esistevano in linea di massima né la gelosia né l'incesto.

2. Famiglia consanguinea. I gruppi matrimoniali sono separati per generazioni. Tutti i membri della stessa generazione sono sposati fra di loro. "Fratelli e sorelle, cugini e cugine di primo, secondo e più largo grado, sono tutti, tra loro, fratelli e sorelle e, appunto perciò, tutti marito e moglie l'uno dell'altra". Questa forma di famiglia è scomparsa: le sue tracce rimangono nel sistema di parentela hawaiano.

3. Famiglia punalua. Si proibisce l'incesto, prima tra fratelli e sorelle carnali, e poi anche fra la discendenza di fratelli e sorelle. Il tabù dell'incesto è una tecnologia sociale che favorisce le tribù che la adottano nellla selezione naturale. Le comunità domestiche avevano un'estensione limitata, e perciò dovevano scindersi con l'aumento della popolazione. Quando divenne sconveniente il matrimonio tra i figli della stessa donna, le comunità si scissero in questo modo: da una parte le sorelle, dall'altra i loro fratelli carnali. Su questa base si forma la famiglia punalua. Le sorelle sono mogli comuni dei loro comuni mariti dai quali sono esclusi i fratelli carnali. Viceversa gli uomini sono i mariti comuni delle donne da cui sono escluse le sorelle carnali. Le mogli e i mariti si chiamano tra loro punalua (compagno intimo). Questo è il sistema di parentela che Morgan ha trovato tra gli irochesi. La famiglia punalua costituisce la base della gens.

4. Famiglia di coppia. Con la crescita economica e l'addensarsi della popolazione, sono le donne stesse (che hanno ancora un ruolo predominante) a spingere verso il matrimonio di coppia. Nella famiglia di coppia soltanto l'uomo ha il diritto all'infedeltà, mentre l'adulterio della donna è severamente proibito. Ma il vincolo matrimoniale è dissolubile in qualsiasi momento e i figli appartengono alla donna. Notare che la prostituzione rituale ha origine da questo passaggio. Siccome la donna rivendicava il diritto di sottrarsi al dominio dei suoi "legittimi mariti" per costituire una famiglia di coppia, la società pretendeva un riscatto per questa concessione. Da qui l'obbligo della donna di prostituirsi nei templi, di darsi alla comunità, agli amici o al fratello del marito ecc. Col tempo il servizio imposto alla donna divenne sempre meno oneroso, finchè alcune figure gerarchiche, capi militari o sciamani, si posero come rappresentanti della società e rivendicarono per sé la prostituzione della donna.

5. Famiglia monogamica. La comparsa della famiglia monogamica segna storicamente il passaggio dal matriarcato al patriarcato. Esso si basa sulla famiglia in cui l'uomo ha il ruolo dominante, e la donna è praticamente ridotta in schiavitù. I figli maschi ereditano e portano il nome della famiglia. In teoria la monogamia è imposta a entrambi; nei fatti alla donna è proibito l'adulterio, mentre l'uomo pratica regolarmente la poligamia (per le classi ricche) o l'eterismo[2]. La famiglia monogamica risale all'inizio della civiltà, e soltanto il capitalismo ha posto le basi per il suo superamento.

La gens matriarcale[modifica | modifica wikitesto]

A Morgan spetta il merito di aver scoperto l'origine della gens, che costituisce l'istituzione fondamentale della società prima dell'avvento dello Stato. La gens è fondata sul matrimonio punalua e include tutti i discendenti comuni di un capostipite secondo la linea femminile. È proibito sposarsi all'interno della gens. Il patrimonio del morto resta sempre all'interno della gens. I membri sono tenuti offrirsi reciproco aiuto, difesa e assistenza per un'eventuale vendetta. La gens ha in comune le sepolture e i riti religiosi, e si riunisce in un consiglio, che è un'assemblea democratica di tutti i gentili adulti. Le gens possono essere organizzate in fratrie e queste in tribù.

Per quasi tutta la preistoria vige il diritto materno, e la discendenza è riconosciuta sulo per parte di madre. È palese che in assenza di coppie monogamiche fisse era impossibile stabilire la paternità, mentre soltanto la maternità era certa. Per inciso Engels nota che nemmeno la società patriarcale monogamica ha fatto molti progressi in questo senso.[3] Al centro della società fondata sulla gens vi è l'amministrazione della casa su basi comunistiche: si tratta di un'economia poco sviluppata in cui i mezzi di produzione appartengono alla comunità. La donna che si occupa dell'amministrazione domestica, è la padrona incontrastata della casa, ha il potere di deliberare in consiglio e di far valere la sua autorità presso il popolo, e la considerazione di cui gode è pari o superiore a quella dell'uomo.

Dal matriarcato al patriarcato[modifica | modifica wikitesto]

«Il primo contrasto di classe che compare nella storia coincide con lo sviluppo dell'antagonismo tra uomo e donna nel matrimonio monogamico, e la prima oppressione di classe coincide con quella del sesso femminile da parte di quello maschile.»

L'evoluzione della famiglia e l'emancipazione della donna[modifica | modifica wikitesto]

Stato e proprietà privata[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ www.resistenze.org, L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato, su Prefazione alla prima edizione.
  2. ^ "Per eterismo Morgan intende il commercio sessuale extra-coniugale tra uomini e donne non maritate, esistente accanto al matrimonio monogamico, e che, è noto, fiorisce durante tutto il periodo della civiltà nelle forme più diverse, e diventa sempre più aperta prostituzione." Friedrich Engels, II. La famiglia, su resistenze.org.
  3. ^ "Accanto alla monogamia e all'eterismo, divenne un'inevitabile istituzione sociale l'adulterio: proibito, severamente punito, ma insopprimibile. La paternità certa dei figli riposava, come già prima, tutt'al più sulla convinzione morale, e per risolvere l'insolubile contraddizione l'articolo 312 del Code Napoléon decretava: "L'enfant conçu pendant le mariage a pour père le mari": il bambino concepito durante il matrimonio ha per padre... il marito. Questo è il risultato ultimo di tremila anni di monogamia." F. Engels, II. La famiglia, su resistenze.org.