Utente:Utente9999/Sandbox

Procreazione medicalmente assistita

La procreazione medicalmente assistita (PMA), conosciuta anche come fecondazione artificiale, impiega tecniche per facilitare la concezione nelle coppie con difficoltà di concepimento spontaneo. Coinvolge la manipolazione di ovociti, spermatozoi o embrioni, suddivise in tecniche di I, II e III livello.

In Italia la procreazione medicalmente assistita (PMA) è regolata dalla legge italiana 40/2004, essa privilegia l'uso delle opzioni meno invasive. Dall'anno 2014 la Corte Costituzionale ha abolito il divieto di fecondazione eterologa, permettendo l'impiego di tecniche sia omologhe, ossia l'insieme delle tecniche utilizzate per fecondare, in laboratorio, gli ovociti con spermatozoi del partner, che eterologhe, le quali prevedono l'utilizzo di gameti donati da individui esterni alla coppia. Il Registro nazionale PMA raccoglie dati sulle strutture autorizzate, embrioni e nati, offrendo una visione generale del trend nel tempo.

Il principale fattore che influenza la possibilità di successo delle tecniche di PMA è l'età della donna:  vi è un declino significativo delle probabilità intorno ai 32 anni e un calo più rapido dopo i 37 anni. Le tecniche di PMA offrono comunque opportunità di procreazione, ma le probabilità di successo sono limitate dopo i 40 anni.

Le prestazioni di PMA erano precedentemente erogate solamente in regime di ricovero, ma con i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) sono state incluse nel nomenclatore della specialistica ambulatoriale. Questo comprende tutte le prestazioni necessarie per la PMA omologa ed eterologa. Per le spese connesse alla PMA eterologa, è previsto un contributo fissato dalle singole Regioni.

Nel gennaio 2023, è stato istituito il Tavolo tecnico sulla procreazione medicalmente assistita presso l'Ufficio di Gabinetto del Ministero della salute, con l'obiettivo di approfondire le tematiche legate a questo ambito.