Utente:TeenAngels1234/Sandbox5

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Shinji è un ragazzo introverso[1], chiuso[2], con pochi amici e incapace di comunicare con il proprio prossimo[3]. Egli evita il contatto umano[4][5], in modo che non possa ferire gli altri o essere a sua volta ferito da loro[6][7]. Nelle sue relazioni interpersonali adotta un atteggiamento passivo, che lo porta a subire senza determinazione la volontà altrui[8] e a chiedere costantemente scusa[9][10]. Anche il suo abbigliamento lascia pensare che egli non scelga i propri indumenti, ma che si limiti a indossare senza lamentarsi gli abiti che gli vengono forniti[11]. Yoshiyuki Sadamoto lo ha descritto come «il classico tipo che vorrebbe fregarsene del parere degli altri, ma che alla fine è molto interessato a quello che gli altri pensano di lui», il tipo di personaggio che vorrebbe rinchiudersi nel proprio stesso guscio[12]. La doppiatrice giapponese del personaggio, Megumi Ogata, si è espressa sul personaggio dicendo: «Shinji è un tipo davvero strano. Non si comporta come un normale personaggio di un cartone animato, ma parla in modo pacato e riservato, come se fosse stato improvvisamente catapultato in un mondo animato»[13]. Hideaki Anno lo ha descritto come un «codardo», un ragazzo convinto di essere una persona «completamente inutile» e indesiderata[14][15]. Il suo carattere inoltre lo porta a sottrarsi dal confronto con gli altri e a disobbedire agli ordini che gli vengono imposti dai superiori[16].

«[Volevo] un personaggio freddo e senza ambizioni, il tipo di persona che vorrebbe suicidarsi ma che non se la sente di farlo. Volevo creare un personaggio malinconico che aveva rinunciato alla vita»
—Yoshiyuki Sadamoto, character designer della serie animata[12]

Secondo il critico Manabu Tsuribe Shinji non si evolve, e a differenza di quanto comunemente associato al concetto di eroe nel corso degli eventi non cresce, né diventa indipendente o maturo[17]. Nonostante il suo ruolo da protagonista e l'importante incarico assegnatogli combatte con riluttanza[18], manifestando emozioni negative e sentimenti lontani da quelli di un eroe, come collera, paura e vulnerabilità[19]. Le paure del ragazzo hanno radice nella situazione familiare, più nello specifico nel rapporto con la figura paterna. Gendō è la fonte di un conflitto interiore per il proprio figlio[20]. Per il piccolo Shinji l'abbandono del genitore è stata la fonte di un trauma emotivo, che ha contribuito ad alimentare il suo senso di solitudine. Tale trauma lo ha portato a dubitare del valore della propria esistenza, avvilirsi e a ricercare una sua raison d'être (存在理由?, sonzai riyū, lett. "ragion d'essere")[21]. Shinji prova per il padre un sentimento simile a ostilità e contemporaneamente amore e odio[22][23]. Nonostante gli attriti però il ragazzo vorrebbe essere accettato e potersi fidare di lui[24][25]. Secondo lo scrittore Gerald Alva Miller il giovane cova un intimo desiderio di accettazione, restando però incapace di accogliere realmente l'amore di un altro essere umano[26].

Nel primo episodio della serie originale Shinji ripete a sé stesso le parole «Non devo fuggire!», cercando di convincersi a salire a bordo dell'Eva e affrontare suo padre[27]. L'incitamento diventa una delle più tipiche esclamazioni del personaggio, che a causa della sua personalità è costretto a sforzarsi per raccogliere il coraggio necessario a compiere delle scelte difficili[28]. Con il tempo inizia a chiedersi ossessivamente quale sia il motivo che lo spinge a salire sull'Evangelion 01 nonostante la sofferenza e la pressione che comportano il ruolo di pilota[29]. Nel corso della ventesima puntata ricorda di essere fuggito dal sito di sperimentazione nel quale sua madre perse la vita, episodio che fece nascere in lui l'idea di non dover fuggire dalle cose spiacevoli, descritto dai fascicoli ufficiali della serie come un pensiero compulsivo[30]. Gli ultimi due episodi della serie animata si focalizzano sul percorso e sulla psicologia del ragazzo, facendo il punto sulla sua esperienza di vita e sulle sue difficoltà relazionali[31]. Durante le puntate si chiede quale sia il suo più grande timore e la vera ragione che lo spinge a salire a bordo dell'Eva, confessando di aver paura di sé stesso e di temere suo padre[32]. L'unica ragione per cui pilota lo 01 in realtà è quella di ottenere l'affetto[33] e l'approvazione delle altre persone[34][35], suo padre in particolare[36]. Anche secondo Megumi Hayashibara, doppiatrice di Rei Ayanami, Shinji non è animato da idealismo o eroismo come dice, ma dal desiderio di approvazione verso Gendō[37].

Lo psichiatra Kōji Mizobe lo ha indicato come un ragazzo dipendente e incapace di comunicare[38]. Per Mizobe però la caratteristica fondamentale di Shinji è la socievolezza, perché abituato a essere in sintonia con gli altri, ad accettarli, imitarli e diventare una cosa sola con loro. Nel nono episodio, per esempio, sincronizza senza problemi i suoi movimenti con quelli di Asuka, e Mizobe ha visto in questo particolare una prova della sua capacità di osservare e incorporare le caratteristiche altrui dentro di sé[39]. Secondo Tsurumaki, assistente alla regia della serie, egli è l'esatto opposto di ciò che appare superficialmente, e, stando alle sue parole: «[Shinji] non è né codardo e né indeciso; è ostinato e non presta mai veramente attenzione alle altre persone»[40]. Anno ha descritto Shinji come un ragazzo «introverso» e «virtuoso» che tende a categorizzare le cose, il tipo di personaggio che tende a nascondere qualcosa, «come il modo per sfuggire a quella chiusura»[41]. Secondo Sadamoto inoltre non è così pessimista come percepito; con l'eccezione di The End of Evangelion, in cui viene rappresentato «cupo e introspettivo», egli ha dichiarato di non aver mai avuto l'impressione di un personaggio cupo nella serie originale[42]. Secondo Ogata inoltre la pellicola rappresenterebbe la fine della crescita di Shinji, chiudendo con naturalezza il suo percorso dall'infanzia al mondo adulto[13].

  1. ^ Glénat 2009, p. 48.
  2. ^ Yoshiyuki Sadamoto, Khara/Gainax, Cast, in Evangelion Collection, vol. 1, Panini Comics, 2008, ISBN 978-88-6346-201-2.
  3. ^ (JA) Gainax (a cura di), 登場人物, in Death & Rebirth Program Book, 1997.
  4. ^ (JA) 公開直前『エヴァンゲリオン』&『もののけ姫』, in Nikkei Entertainment, agosto 1997. URL consultato il 12 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2001).
  5. ^ (JA) シンジ, in Neon Genesis Evangelion Photo File: ADAM - Soldier at the 2015AD, Kadokawa Shoten, 1996, p. 6, ISBN 4-04-852681-2.
  6. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Anno
  7. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore SideA
  8. ^ Poggio, p. 7.
  9. ^ Filmbook, vol. 5, p. 50.
  10. ^ Sony Magazines, vol. 19, pp. 21-22.
  11. ^ Filmbook, vol. 8, p. 62.
  12. ^ a b Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Sada
  13. ^ a b (EN) Ikari Shinji, su gainax.co.jp, Gainax. URL consultato il 12 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2001).
  14. ^ (JA) Hideaki Anno, 何を作ろうとしているのか?, in Neon Genesis Evangelion, vol. 1, Kadokawa Shoten, 1995, pp. 172-173, ISBN 4-04-713115-6.
  15. ^ (EN) Carl Gustav Horn, Anno Mirabilis, su j-pop.com, p. 2. URL consultato il 12 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2001).
  16. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore RCB
  17. ^ Manabu Tsuribe, La prigione della coscienza: un saggio su Evangelion, su www001.upp.so-net.ne.jp, febbraio 1999. URL consultato il 12 giugno 2017 (archiviato il 2 gennaio 2021).
  18. ^ Haslem, p. 113.
  19. ^ Napier, pp. 424-425.
  20. ^ Fujie, Foster, p. 22.
  21. ^ Sony Magazines, vol. 2, p. 25.
  22. ^ Filmbook, vol. 9, p. 4.
  23. ^ Glénat 2009, p. 23.
  24. ^ Kadokawa, p. 17.
  25. ^ (EN) Neon Genesis Evangelion, su viz.com, Viz Media. URL consultato il 12 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 1º maggio 1999).
  26. ^ (EN) Gerald Alva Miller Jr., Exploring the Limits of the Human Through Science Fiction, Basingstoke, Palgrave Macmillan, 2012, p. 87, ISBN 1-137-26285-0.
  27. ^ Platinum booklet, Episode Commentaries, vol. 1.
  28. ^ Cannarsi, vol. 1, p. 23.
  29. ^ (EN) Satomi Ishikawa, Seeking the Self: Individualism and Popular Culture in Japan, Bern, Peter Lang, 2007, pp. 73-74, ISBN 3-03910-874-3.
  30. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore booklet5
  31. ^ Guido Tavassi, Storia dell'animazione giapponese. Autori, arte, industria, successo dal 1917 a oggi, Latina, Tunué, 2012, p. 248, ISBN 88-97165-51-6.
  32. ^ Napier, p. 426.
  33. ^ Glénat 2010, p. 86.
  34. ^ Characters, su dynit.it, Dynit. URL consultato il 12 giugno 2017 (archiviato dall'url originale l'8 ottobre 2014).
  35. ^ Evangelion: 1:01 - You Are (Not) Alone Booklet, Dynit, 2008.
  36. ^ (JA) Card H-2, in Neon Genesis Evangelion: The Card Game, Bandai, 1998.
  37. ^ (EN) Megumi Hayashibara, The voices in your head that you pass without hearing, in Neon Genesis Evangelion 3-in-1, vol. 1, Viz Media, 2012, pp. 516-517, ISBN 978-1-4215-5079-4.
  38. ^ (JA) 『エヴァ』がTV放送から26年経っても、若者に「絶大な人気」を誇る理由, su gendai.ismedia.jp, 29 gennaio 2021. URL consultato il 2 maggio 2021 (archiviato il 2 maggio 2021).
  39. ^ (JA) 『エヴァ』がTV放送から26年経っても、若者に「絶大な人気」を誇る理由, su gendai.ismedia.jp, 29 gennaio 2021. URL consultato il 2 maggio 2021 (archiviato il 2 maggio 2021).
  40. ^ (JA) 鶴巻 和哉, in Evangelion: 2.0 You Can (Not) Advance Complete Records Collection (ヱヴァンゲリヲン新劇場版:破 全記録全集?, Evangerion shin gekijō ban: yabu zen kiroku zenshū), Ground Works, 2010, pp. 323-351, ISBN 978-4-905033-00-4.
  41. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Renewal
  42. ^ (EN) Yoshiyuki Sadamoto Young Ace interview, su theplanetsthatmatter.com, The Planets That Matter. URL consultato l'8 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 25 novembre 2009).