Utente:Sisteract02/Sandbox

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Palazzo Pomarici
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàMatera
IndirizzoSan Giacomo
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXVII secolo
UsoMuseo
Realizzazione
CommittenteCesare Pomarici

PALAZZO POMARICI[modifica | modifica wikitesto]

Palazzo Pomarici è un palazzo nobiliare risalente al XVI secolo.Nel 1697 un membro della famiglia Pomarici (o Pomarico), Cesare Pomarici, acquistò il palazzo da Placido d'Afflitto, conte di Lizzanello. L'edificio, situato a Matera, è definito "Palazzo delle Cento Stanze", dato che emerge su una moltitudine di casette e grotte del rione. Dal 2006 esso ospita al suo interno il MUSMA, un museo contemporaneo dedicato alla scultura.

Il palazzo si trova in via San Giacomo nel Sasso Caveoso, più precisamente collocato in una fascia della sfera urbana che funge da "filtro" fra Caveoso e Civita [1] ( promontorio roccioso che rappresenta il primo nucleo urbano da cui si sono sviluppati, nel corso dei secoli, i rioni Sassi).

Palazzo Pomarici è il prodotto di tre successive fasi di interventi: alla parte preesistente sarebbe stata aggiunta l'ala anteriore che si affaccia su via S.Giacomo e quella ad ovest; ai due livelli iniziali se ne aggiunge un terzo non visibile all'esterno, inoltre al piano nobile sono presenti sei finestre, una delle quali, corrispondente al portone, è stata trasformata in balconcino. Per di più sin dall'inizio l'ingresso principale del Palazzo era su via San Giacomo. In seguito fu ideato un secondo ingresso su via Cavone che si conclude su via San Potito e quindi sulla piazza della Cattedrale. Infatti le trasformazioni apportate al Palazzo sono dovute all'evoluzione storica della città, soprattutto a seguito della costruzione della Cattedrale.

Il palazzo esibisce tre ambienti con voltine di tipo leccese, tre ambienti al piano terra con pitture murali; nella prima sala sono raffigurate scene di caccia cono zoccolo a finti marmi, mentre sulla volta la decorazione è a grottesche (caratterizzata dalla raffigurazione di esseri ibridi e mostruosi che si fondono in decorazioni geometriche e naturalistiche); nella seconda sala sono presenti due fasce con girali a foglia d'acanto che decorano la volta; nella terza sala è palese una figura femminile con sontuoso abbigliamento.

Palazzo Pomarici presenta inoltre altri elementi architettonici e decorativi che richiamano aspetti tipici della cosiddetta "casa palatiata": il portone d'ingresso presenta un arco con volute, la corte con la signorile scala d'accesso al piano nobile e i vari appartamenti o quarti che dovevano essere molti e ben disposti.

Dalla corte principale si ha accesso a sette ampie grotte e alle "Sale della Caccia", ambienti decorati con pitture murali che rappresentano scene agresti e venatorie. Attraverso la gradinata di pietra si giunge poi al salone delle feste e ai numerosi appartamenti del piano nobile. Come si desume dagli atti di compravendita, l'originale nucleo abitativo si sviluppava intorno a quello che è oggi il cortile principale, situato in via S. Giamoco, e costituito dalla imponente scala di pietra, dal salone delle feste, da camere soprane e sottane e infine dalla cucina. La famiglia Pomarici acquisì anche dei contigui fabbricati, siti sempre sulla via San Giacomo, di proprietà del Convento di San Domenico.

A seguito del loro impoverimento, la famiglia Pomarici abbandonò l'edificio, dato che quest'ultimo aveva bisogno di notevoli somme di denaro per il restauro.

Con la legge n.619 del 1952 pubblicata dalla Gazzetta Ufficiale su "Risanamento dei rioni Sassi nell'abitato di Matera", il Palazzo Pomarici, per le condizioni in cui era ridotto, dal momento che venne considerato inabitabile, fu espropriato.[2]

Restauro di Palazzo Pomarici[modifica | modifica wikitesto]

Un gruppo di studenti della facoltà di Architettura di Roma ha elaborato uno studio su Palazzo Pomarici e ha ipotizzato un progetto di recupero di questo palazzo che venne poi attuato dal programma del Circolo "La Scaletta"[3], un'associazione sorta nel 1959 che si è battuto per riportare alla luce i Sassi considerando il loro valore storico, sociale e urbano.

Su progetto degli ingegneri Antonio Zagaria e Saverio Riccardi del Provveditorato alle Opere Pubbliche di Basilicata, è stato realizzato il restauro del Palazzo Pomarici eseguito dall'impresa "La Riuscita", di Pomarico. La facciata è stata restaurata con la tecnica dello scuci-cuci che prevede la sostituzione dei cocci deteriorati con elementi nuovi. La parete esterna è stata poi lavorata con protettivi idrofobizzanti per consolidare le superfici di pietre naturali.

Il Palazzo è stato poi concesso in fitto per nove anni alla Fondazione Zetema, centro per la valorizzazione e gestione delle risorse storico-ambientali.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cfr. M. Padula, "Palazzi antichi di Matera", p.49.
  2. ^ Cfr. M. Padula, "Palazzi antichi di Matera",p.48.
  3. ^ Cfr. M. Padula "Palazzi antichi di Matera", p.49

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Mauro Padula, "Palazzi antichi di Matera", Matera-Roma, Altrimedia Edizione, 2002, ISBN 88-86820283

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

www.isassidimatera.com

www.musma.it (progetto museale e palazzo pomarici)