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I Barattieri sono un'antica famiglia della nobiltà Piacentina.

Le origini della famiglia risalgono al capostipite Nicolò Barattieri [senza fonte], di cui si hanno le prime notizie verso il 1198.

La Famiglia Barattieri acquisisce il titolo nobiliare di Conte il 9 novembre 1466 quando viene investita del feudo di San Pietro in Cerro da Bianca Maria Visconti, vedova del Duca Francesco Sforza. il 4 novembre 1466, Bianca Maria Visconti, vedova di Francesco Sforza, e il figlio Galeazzo Maria, vendettero a Francesco Barattieri, figlio del giureconsulto Bartolomeo, le entrate dei dazi che si riscuotevano nel territorio di San Pietro in Cerro(4).Fu così investito del feudo di San Pietro e dei suoi adiacenti(5) Il feudo di San Pietro in Cerro e anche l'odierno comune, portano nello stemma cittadino parte del blasone dei Barattieri, in particolare le due bande orizzontali azzurre con incastonati i tre dadi (simbolo della Famiglia).

Nel 1546 furono riconosciuti patrizi piacentini dal duca PierLuigi Farnese. Nel 1674 alcuni membri della famiglia avevano ricevuto il titolo comitale "da Ferninando Maria duca di Baviera e del Palatinato Superiore ed Elettore del Sagro Romano Imperio"(8). Il 28 ottobre 1678, Ercole e Paolo Emilio Barattieri ottennero dal duca Ranuccio Farnese la dignità comitale per sè e per i proprio discendenti maschi legittimi e naturali.(7)

Lo stemma dei Barattieri trae origine dai motivi della nascita stessa della Famiglia. All'interno dello stemma campeggiano 3 dadi; essi ricordano il fatto che Nicolò Barattieri, avendo eretto le due colonne in piazza San Marco, ottenne dal Doge di Venezia di poter tenere banco dei giochi d'azzardo (all'epoca effettuati principalmente con dadi) ai piedi delle stesse. Col passare degli anni lo stemma di alcuni rami della famiglia si è discostato da quello originale. Al posto dei 3 dadi sono stati sostituiti 3 triangoli; il motivo di questo cambiamento è da ricercarsi nella volontà di "rinnegare" le origini poco nobili del famiglia (il gioco d'azzardo) e rivestirle con un'aura di "sacralità" (i 3 triangoli richiamano la Trinità).

Fasciato azzurro e d'argento di 4 pezzi, nel 2 caricato di 2 dadi (faccia 4 e 5), nel 4 caricato di 1 dado (faccia 6), col capo d'argento caricato di una bandiera rossa alla croce d'argento fluttuante a sinistra, attaccata ad un'asta d'oro posta in banda.

Deus et Gladium

Albero Genealogico

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Personaggi illustri

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Guido Barattieri, consigliere del podestà di Bologna Oberto Visconti nel 1206. podestà di Milano dal 1207 al 1209.

Guido Barattieri, canonico di Bruges, nel 1342 nominato procuratore presso la corte pontificia ad Avignone.(1) Fece edificare una cappella dedicata a Sant'Orsola.

Alberico, nipote di Guido, anch'egli giureconsulto presso la curia papale ad Avignone.

Antonio, giureconsulto, insegnò dal 1398 in poi presso l'università di piacenza. nel 1417 fu podestà di Cremona.(2) Sposò Caterina Anguissola e in seconde nozze Antonia Dulzani.

Bartolomeo Barattieri, figlio di Antonio, giureconsulto, dal 1439 al 1448 fu lettore del Sesto e delle Clementine e successivamente ordinario di diritto civile. Fu insignito del titolo di consigliere ducale.(3) Autore del trattato di diritto feudale intitolato "De Feudis" e dedicato al duca Filippo Maria Visconti.

Bartolomeo, figlio di Francesco, illustro giureconsulto, nel 1489 fu ascritto al Collegio dei Dottori e Giudici di Piacenza, nel 1512 inviato a Roma come ambasciatore della comunità presso il papa Giulio II della Rovere. morto nel 1514(9).

Francesco Barattieri,podestà di Milano nel 1542, nel 1559 ambasciatore del duca Ottavio Farnese a Venezia. Nel 1541 ottenne dall'imperatore Carlo V la cittadinanza di Milano per sè e per i suoi discendenti.Divenne poi arciprete della cattedrale di Monza, dove morì nel 1575.(6)

Giovanni Battista Barattieri, Ingegnere Camerale del Comune di Lodi, scrisse un famoso trattato "Architettura d'Acque" nel 1699.

Giovanni Battista, tenente generale d'artiglieria e maresciallo in campo degli eserciti di S.M. Cattolica, re di Spagna, e successivamente comandante della città e castello di Piacenza nel 1751.

Vittorio Barattieri, maggior generale durante la seconda e la terza guerra di indipendenza nazionale.

Dionigi Barattieri, commissario di S.M. alla regia consulta Araldica.ha creato una preziosa collezione di carrozze d'epoca ora esposta nei Musei di Palazzo Farnese a Piacenza.

Gianfrancesco Barattieri, astronomo, ha costruito l'orologio solare e calendario perpetuo nel 1793 che è sulla facciata del Palazzo del Governatore a Piacenza

Voci correlate

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(1) L.Mensi, Dizionario biografico piacentino, Piacenza 1899, p.55

(2) L.Mensi, Dizionario biografico, pp.53-54

(3) S.Fermi, Un giureconsulto piacentino:Bartolomeo Barattieri, in Storico Piacentino, anno XVIII (1923), pp38-39

(4) Fondo Archivio Barattieri, repertorio generale, f.62

(5) Fondo Archivio Barattieri, atto del 4 novembre 1466 rog. Giacomo Perego, b.O, vol.I, doc.1, ms

(6) Mensi, dizionario biografico, pp.54-55

(7) Fondo Archivio Barattieri, atto del 28 ottobre 1678, b.M, vol.I, doc. n.23

(8) Fondo Archivio Barattieri, atto del 2 ottobre 1674, b.M, vol.I, doc.21, ms

(9)L.Tettoni-F.Saladini, Teatro Araldico, Lodi-Milano 1841-48

I Barattieri nella Divina Commedia

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Anche se può sembrare ovvio che il Sommo Poeta abbia messo i barattieri, cioè coloro che tenevano banco dei giochi d'azzardo, nel suo Inferno, così non è, in quanto i Barattieri Danteschi sono coloro che si macchiarono di corruzione nei loro pubblici uffici. vedi disambigua in baratteria.

Esiste a tutt'oggi un Gruppo Giochi Medievali chiamato "I Barattieri", che si dedica alla ricostruzione storica dei giochi un tempo tenuti dai cosidetti "barattieri", coloro cioè che esercitavano la baratteria.

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