Utente:Schiafone.Alex/Sandbox/Coll.Fisica

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

La Collezione Senese degli Strumenti di Fisica è formata da oltre 400 strumenti, anche di pregevole fattura, donati o acquistati dall’Ottocento fino alla metà del secolo scorso ed oggi conservati nella Sezione di Fisica del Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente dell'Università degli Studi di Siena.[1][2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La collezione, estremamente eterogenea, è legata indissolubilmente alla storia dell'Istituto di Fisica dell'Ateneo senese, le cui origini si confondono con quelle dello Studio senese che risalgono al secolo XII. Infatti, fin dall'inizio, tale insegnamento si intreccia con quello della Medicina, designando alla Fisica il ruolo di scienza delle funzioni dei sistemi viventi: ottica, acustica, termologia, in riferimento alle attività sensoriali dell'uomo. Il primo 'fisico' a Siena di cui si ha notizia è il maestro Pietro Ispano o Pietro Spagnolo che affianca nel 1247 il medico Giovanni di Mordente da Faenza.[3][4] Nel corso dei secoli, la Fisica divenne quindi sempre più fondamentale per la conoscenza medica, in quanto nel promuovere l'esperienza medica, specie nel campo della fisiologia, tale disciplina contribuì notevolmente all'evoluzione della sanità. Il suo contributo fu così importante che l'insegnamento della Fisica divenisse sempre più regolare e continuativo, finché nel 1769 si costituì la cattedra di fisica con Domenico Bartaloni da Roccastrada.[3][4] Dopo il periodo napoleonico, durante il quale lo studio senese fu soppresso, con la ripresa delle attività didattiche e di ricerca l'ateneo si dotò di un Gabinetto o Teatro di Fisica, il quale nel tempo acquisisce numerosi strumenti, necessari per le esperienze nei diversi campi della disciplina. [2]

Tale collezione di strumenti di Fisica è giunta fino ad oggi in buone condizioni, è stata organizzata tra il 1990 e il 2000 ed è oggi esposta al pubblico.[5]

La collezione[modifica | modifica wikitesto]

La collezione comprende oltre 400 strumenti di notevole importanza storico scientifica. Tra gli altri sono conservati: un pendolo elettrico perpetuo di Zamboni(1816), dono di [[Ferdinando III di Toscana|Ferdinando III duca d'Etruria]; la calamita naturale armata dell'isola dell'Elba (Niccolò del Moro, 1745); il microscopio orizzontale (1864), l'optometro (1864) e il microscopio polarizzatore (1866) di Giovanni Battista Amici;vari spettrometri, spettroscopi e polarimetri; pregiate bussole come la bussola delle tangenti (Pierucci, Pisa, 1873) e quella di iclinazione di Gambey (1863); ottanti e cannocchiali; galvanometri, quali il galvanometro di Thomson (Ducretet, Parigi, 1898 ca.) oppure quello a riflessione (Hartmann&Braun, Francoforte, 1924); e altri strumenti elettrici di pregevole fattura, come i tubi per raggi X e quelli per lo studio delle scariche elettriche nei gas.[2]

La collezione di Fisica è stata completamente digitalizzata e può essere fruita anche virtualmente attraverso la piattaforma DigitUs.[6]

Le attività didattiche[modifica | modifica wikitesto]

Oggi, grazie al progetto ESCAC[7] del SIMUS, la collezione senese degli strumenti di fisica è oggi adoperata per scopi didattici e divulgativi. La sezione di Fisica dell'Università offre pertanto numerose attività didattiche e di orientamento universitario alle scuole superiori di Siena, Arezzo e Grosseto, con la possibilità di seguire percorsi formativi per esplorare e comprendere fenomeni fisici più o meno noti. La strumentazione storica è poi affiancata con approfondimenti della più recenti scoperte dell'ambito disciplinare attinente, al fine di realizzare una percorso storico della fisica fra passato, presente e futuro.[5]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Fondazione Musei Senesi, Collezione Universitaria degli Strumenti di Fisica, in Guide vol.10 - Siena: Simus Sistema Museale Universitario Senese, Silvana Editoriale, pp. 117-120.
  • Centro Servizi di Ateneto Cutvap, La collezione senese degli strumenti di fisica, Siena, Nuova Immagine, 2009.
  • Angelo Scribano, La fisica a Siena, in Annali di Storia delle Università italiane - vol. 10, Bologna, CLUEB, 2006.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fondazione Musei Senesi, Collezione Universitaria degli Strumenti di Fisica, in Guide vol.10 - Siena: Simus Sistema Museale Universitario Senese, Silvana Editoriale, pp. 117-120.
  2. ^ a b c Centro Servizi di Ateneto Cutvap, La collezione senese degli strumenti di fisica, Siena, Nuova Immagine, 2009.
  3. ^ a b Angelo Scribano, La fisica a Siena, in Annali di Storia delle Università italiane - vol. 10, Bologna, CLUEB, 2006.
  4. ^ a b Scribano, La fisica a Siena, su cisui.unibo.it. URL consultato il 19 febbraio 2018.
  5. ^ a b Collezione senese degli strumenti di Fisica, su simus.unisi.it. URL consultato il 19 febbraio 2018.
  6. ^ Catalogo on-line, su digitus.unisi.it:8882. URL consultato il 19 febbraio 2018.
  7. ^ Progetto ESCAC, su simus.unisi.it. URL consultato il 19 febbraio 2018.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]