Utente:Sara.tozzi/Organizzazione mondiale della sanità

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Politiche e obiettivi[modifica | modifica wikitesto]

Panoramica generale[modifica | modifica wikitesto]

La costituzione dell'OMS afferma che il suo obiettivo "è il raggiungimento, da parte di tutte le popolazioni, del più alto livello possibile di salute".[1]

L'OMS realizza questo obiettivo per mezzo di quelle che sono le sue funzioni definite nella sua Costituzione: (a) agire in qualità di autorità che svolge un'attività di direzione e coordinamento del lavoro sanitario internazionale; (b) stabilire e mantenere una collaborazione efficace con le Nazioni Unite, le agenzie specializzate, le amministrazioni sanitarie governative, i gruppi professionali e le altre organizzazioni competenti in materia; (c) assistere i governi, su loro richiesta, nel consolidamento dei servizi sanitari; (d) fornire l'assistenza tecnica adeguata e, in situazioni di emergenza, gli aiuti necessari previa domanda o accettazione da parte dei governi; (e) fornire o aiutare nella fornitura, su richiesta delle Nazioni Unite, di servizi e strutture sanitari a gruppi speciali, come le popolazioni dei territori in amministrazione fiduciaria; (f) istituire e mantenere i servizi amministrativi e tecnici ove necessario, compresi i servizi epidemiologici e statistici; (g) promuovere e proseguire gli sforzi per sconfiggere malattie epidemiche, endemiche e di altro tipo; (h) incoraggiare, in cooperazione con altre agenzie specializzate, qualora sia necessario, la prevenzione degli infortuni accidentali; (i) incentivare, in cooperazione con altre agenzie specializzate, all'occorrenza, il miglioramento dell'alimentazione, degli alloggi, dei servizi igienici, delle attività ricreative, delle condizioni economiche o lavorative e di altri aspetti dell'igiene ambientale; (j) promuovere la cooperazione tra gruppi scientifici e professionali che contribuiscono al progresso in ambito sanitario; (k) proporre convenzioni, accordi e regolamenti, e fare delle raccomandazioni in materia di questioni sanitarie internazionali e attuarli.

A partire dal 2012, l'OMS ha definito il suo ruolo nella salute pubblica come segue:[2]

  • assumere la leadership su questioni fondamentali per la salute e realizzare partnership che richiedano un'azione congiunta;
  • creare un programma di ricerca e stimolare la generazione, traduzione e divulgazione di conoscenze preziose;[3]
  • stabilire norme e standard e promuovere e monitorare la loro attuazione;
  • strutturare scelte politiche etiche e basate su dati concreti;
  • fornire supporto tecnico, catalizzare il cambiamento e costruire una capacità istituzionale sostenibile; e
  • monitorare la situazione sanitaria e valutare le tendenze in campo sanitario.
  • CRVS (civil registration and vital statistics, ossia iscrizioni all'anagrafe e statistiche demografiche) per fornire informazioni sul monitoraggio degli eventi di stato civile (nascita, morte, matrimonio, divorzio).[4]

Malattie trasmissibili[modifica | modifica wikitesto]

Lo stanziamento relativo agli anni 2012-2013 dell'OMS ha individuato cinque aree tra le quali sono stati erogati i fondi[5]. Tra queste, due riguardavano le malattie trasmissibili: la prima con l'obiettivo di ridurre l' "impatto sanitario, sociale ed economico" delle malattie trasmissibili in generale; il secondo mirava a sconfiggere HIV/AIDS, malaria e tubercolosi in concreto.[6] 

A partire dal 2015, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha lavorato all'interno della rete UNAIDS e si impegna affinché settori della società diversi da quello della salute contribuiscano alla gestione degli effetti economici e sociali dell'HIV/AIDS[7]. In linea con UNAIDS, tra il 2009 e il 2015 l'OMS si è prefissata il compito provvisorio di dimezzare il numero di persone infette di età compresa tra i 15 e i 24 anni; di ridurre del 90% i nuovi contagi da HIV nei bambini; e di ridurre del 25% le morti legate all'HIV.[8]

Nel 2003, l'OMS ha denunciato l'opposizione da parte della direzione di Sanità e Igiene della Curia romana all'uso del preservativo, dicendo: "Queste dichiarazioni errate sui preservativi e l'HIV sono pericolose se stiamo affrontando una pandemia globale che ha già ucciso più di 20 milioni di persone, e che attualmente ne colpisce almeno 42 milioni"[9]. A partire dal 2009, la Chiesa cattolica ha ribadito la propria contrarietà all'incrementare l'utilizzo della contraccezione per combattere l'HIV/AIDS[10]. All'epoca, il presidente dell'Assemblea Mondiale della Sanità Leslie Ramsammy, ministro della salute della Guyana, ha condannato l'opposizione di Papa Benedetto alla contraccezione, dicendo che stava cercando di "creare confusione" e di "ostacolare" strategie collaudate nella battaglia contro la malattia.[11]

Durante gli anni '70, l'OMS aveva abbandonato il suo impegno per una campagna globale di eradicazione della malaria in quanto troppo ambiziosa, ha mantenuto un forte impegno per controllare la diffusione della malaria. Il Global Malaria Programme dell'OMS agisce monitorando i casi di malaria e i problemi futuri nei sistemi di controllo della malaria. A partire dal 2012, l'OMS aveva il compito di riferire se l'RTS,S/AS01 potesse essere usato come vaccino contro la malaria. Per il momento, sia le zanzariere trattate con insetticidi che gli spray insetticidi sono usati per prevenire la diffusione della malattia, come anche i farmaci antimalarici - in particolare per i soggetti vulnerabili come le donne incinte e i bambini piccoli.[12]

Tra il 1990 e il 2010, con l'aiuto dell'OMS si è raggiunta una riduzione del 40% nel numero dei morti per tubercolosi, e dal 2005, oltre 46 milioni di persone sono state curate e circa 7 milioni di vite salvate grazie alle pratiche raccomandate dall'OMS. Queste includono il coinvolgimento dei governi nazionali e il loro finanziamento, la diagnosi precoce, la standardizzazione dei trattamenti, il monitoraggio della diffusione e degli effetti della tubercolosi e il consolidamento della fornitura di farmaci. Ha anche riconosciuto la vulnerabilità alla tubercolosi delle vittime dell'HIV/AIDS.[13]

Nel 1988, l'OMS ha lanciato la Global Polio Eradication Initiative per eradicare la polio.[14] Da allora, l'iniziativa ha portato alla riduzione dei casi del 99% e ha visto la collaborazione dell'OMS con il Rotary International, i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC) statunitensi, il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (UNICEF) e organizzazioni minori. A partire dal 2011, si è dedicata alla vaccinazione dei bambini piccoli e alla prevenzione di una nuova insorgenza dei casi nei paesi dichiarati "liberi dalla polio".[15] Nel 2017, è stato condotto uno studio in cui si spiega perché i vaccini contro la polio potrebbero non essere sufficienti per sconfiggere il virus e approntare nuove tecniche. La polio è ora in via di estinzione grazie ad una campagna di vaccinazioni globale. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato che il programma di eradicazione ha evitato la morte di milioni di persone a causa di questa malattia letale. . 

Nel 2007, l'OMS ha strutturato il lavoro per lo sviluppo del vaccino contro l'influenza pandemica attraverso studi clinici in collaborazione con molti esperti e funzionari sanitari.[16] Nell'aprile del 2009 l'allora direttrice generale Margaret Chan dichiarò una pandemia influenzale causata dal virus H1N1.[17] Nel 2010 Margret Chan annunciò l'entrata del virus H1N1 nella fase post-pandemica.[18] Nella fase post-pandemica i critici sostennero che l'OMS avesse ingigantito il pericolo, diffondendo "paura e confusione" piuttosto che "informazioni tempestive".[19] Gli esperti del settore controbatterono sostenendo che la pandemia del 2009 avesse portato ad "una collaborazione inedita tra le autorità sanitarie globali, gli scienziati e le case farmaceutiche, che si è tradotta nella realizzazione della risposta pandemica più completa di sempre, con una serie di vaccini approvati per l'uso tre mesi dopo la dichiarazione di pandemia. Questa risposta è stata possibile solo grazie agli ampi lavori preparatori intrapresi nell'ultimo decennio".[20]

Malattie non trasmissibili[modifica | modifica wikitesto]

Una delle tredici aree prioritarie dell'OMS ha come obiettivo la prevenzione e la riduzione di "malattie, disabilità e morti premature causate da malattie croniche non trasmissibili, disturbi mentali, violenza e infortuni, e ipovisione che sono responsabili di quasi il 71% dei decessi in tutto il mondo".[5][21][22] Dal 1983 la Divisione prevenzione delle malattie non trasmissibili per la promozione della salute attraverso un approccio che tiene conto dell'intero corso della vita sulla salute sessuale e riproduttiva pubblica la rivista Entre Nous in tutta Europa.[23]

Salute ambientale[modifica | modifica wikitesto]

L'OMS stima che, nel 2012, 12,6 milioni di persone siano morte dopo aver vissuto o lavorato in un ambiente malsano - questo dato spiega quasi 1 decesso su 4 sul totale delle morti a livello globale. I fattori di rischio ambientale, come l'inquinamento dell'aria, dell'acqua e del suolo, le esposizioni chimiche, i cambiamenti climatici e le radiazioni ultraviolette, sono tra le cause di più di 100 malattie e lesioni. Questo può portare a una serie di malattie legate all'inquinamento.[24]

  • 2018 (30 ottobre - 1 novembre) : 1 prima conferenza globale dell'OMS sull'inquinamento atmosferico e la salute (Migliorare la qualità dell'aria, lottare contro i cambiamenti climatici - salvare vite umane) ; organizzata in collaborazione con il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente, l'Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) e il segretariato della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (in inglese UN Framework Convention on Climate Change, da cui l'acronimo UNFCCC).[25]

Corso della vita e stile di vita[modifica | modifica wikitesto]

L'OMS lavora per "ridurre la morbilità e la mortalità e migliorare la salute durante le fasi più importanti della vita, tra cui la gravidanza, il parto, il periodo neonatale, l'infanzia e l'adolescenza, migliorare la salute sessuale e riproduttiva e promuovere un invecchiamento attivo e sano per tutti gli individui".[5] [26]

Tra gli obiettivi dell'OMS rientra anche la prevenzione o riduzione dei fattori di rischio legati a "problemi di salute causati dal fumo, dal consumo di alcol, droghe e altre sostanze psicoattive, dal seguire diete malsane e dal non praticare alcuna attività fisica e dall'avere rapporti sessuali non protetti".[5] [27][28]

L'OMS lavora per migliorare la nutrizione, la sicurezza alimentare e dei prodotti alimentari e per garantire che tutto ciò abbia un impatto positivo sulla salute pubblica e sullo sviluppo sostenibile.[5] 

Nell'aprile 2019, l'OMS ha pubblicato nuove raccomandazioni finalizzate a contrastare la sedentarietà: i bambini tra i due e i cinque anni non dovrebbero trascorrere più di un'ora al giorno davanti ad uno schermo e ai bambini sotto i due anni si consigliano zero ore di attività sedentaria, quindi davanti ad uno schermo .[29]

Chirurgia e traumatologia[modifica | modifica wikitesto]

L'Organizzazione Mondiale della Sanità promuove la sicurezza stradale come metodo per ridurre le lesioni causate da incidenti stradali.[30] Ha anche lavorato alla realizzazione di iniziative globali nel campo della chirurgia, tra cui l'assistenza pre-,intra e post-operatoria essenziale e d'emergenza,[31] la cura a seguito di traumi ,[32] e la sicurezza in sala operatoria.[33] La checklist per la sicurezza in sala operatoria dell'OMS è attualmente in uso in tutto il mondo nel tentativo di migliorare la sicurezza del paziente.[34]

Pronto intervento[modifica | modifica wikitesto]

L'obiettivo primario dell'Organizzazione Mondiale della Sanità nelle emergenze naturali e causate dall'uomo è quello di coordinarsi con gli stati membri e altri stakeholder per "ridurre il numero di vite umane perse, ove possibile, e il peso che malattie e disabilità hanno sulla salute".[5]

Il 5 maggio 2014 l'OMS annunciò che la diffusione della poliomielite era ormai un'emergenza sanitaria internazionale - i focolai della malattia in Asia, Africa e Medio Oriente erano considerati "fuori dal comune".[35]

L'8 agosto 2014 l'OMS dichiarò che la diffusione di Ebola era diventata un'emergenza sanitaria pubblica; un'epidemia che si ritenne fosse iniziata in Guinea si stava ora diffondendo in altri paesi vicini come la Liberia e la Sierra Leone. Si valutò come molto grave la situazione in Africa occidentale.


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  1. ^ who.int, https://www.who.int/entity/governance/eb/who_constitution_en.pdf. URL consultato l'11 February 2008.
  2. ^ who.int, https://www.who.int/about/role/en/index.html. URL consultato il 26 March 2012.
  3. ^ Hoffman S.J. e Røttingen J-A., Assessing Implementation Mechanisms for an International Agreement on Research and Development for Health Products, in Bulletin of the World Health Organization, vol. 90, n. 12, 2012, pp. 854–863, DOI:10.2471/BLT.12.109827, PMID 23226898.
  4. ^ who.int, https://www.who.int/healthinfo/civil_registration/en/. URL consultato il 12 April 2018.
  5. ^ a b c d e f whqlibdoc.who.int, http://whqlibdoc.who.int/pb/2012-2013/PB_2012%E2%80%932013_eng.pdf. URL consultato il 26 March 2012. Errore nelle note: Tag <ref> non valido; il nome "20123budget" è stato definito più volte con contenuti diversi
  6. ^ whqlibdoc.who.int, 2011, http://whqlibdoc.who.int/publications/2011/9789241501651_eng.pdf. URL consultato il 23 May 2012.
  7. ^ World Health Assembly: Pope Benedict "wrong", 21 March 2009. URL consultato il 31 March 2012 (archiviato dall'url originale il 24 May 2012).
  8. ^ WHO Media Centre, https://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs094/en/index.html. URL consultato il 24 May 2012.
  9. ^ WHO work mediacenter, https://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs104/en/index.html. URL consultato il 24 May 2012.
  10. ^ World Health Organization, https://www.who.int/immunization/diseases/influenza/clinical_evaluation_tables/en/. URL consultato il 13 December 2017.
  11. ^ WHO declares pandemic of novel H1N1 virus, in CIDRAP. URL consultato il 13 December 2017 (archiviato dall'url originale il 1º December 2018).
  12. ^ World Health Organization, https://www.who.int/csr/disease/swineflu/en/. URL consultato il 13 December 2017.
  13. ^ WHO admits errors in handling flu pandemic: Agency accused of overplaying danger of the virus as it swept the globe. Archiviato l'11 October 2017 Data nell'URL non combaciante: 11 ottobre 2017 in Internet Archive. Posted by NBC News
  14. ^ who.int, https://www.who.int/mediacentre/news/releases/2003/pr78/en/. URL consultato il 20 June 2020.
  15. ^ WHO Media Centre, https://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs114/en/. URL consultato l'11 February 2012.
  16. ^ World Health Organization, https://www.who.int/immunization/diseases/influenza/clinical_evaluation_tables/en/. URL consultato il 13 December 2017.
  17. ^ WHO declares pandemic of novel H1N1 virus, in CIDRAP. URL consultato il 13 December 2017 (archiviato dall'url originale il 1º December 2018).
  18. ^ World Health Organization, https://www.who.int/csr/disease/swineflu/en/. URL consultato il 13 December 2017.
  19. ^ WHO admits errors in handling flu pandemic: Agency accused of overplaying danger of the virus as it swept the globe. Archiviato l'11 October 2017 Data nell'URL non combaciante: 11 ottobre 2017 in Internet Archive. Posted by NBC News
  20. ^ Abelina A, Lessons from pandemic influenza A(H1N1) The research-based vaccine industry's perspective (PDF), in Vaccine, vol. 29, n. 6, 2011, pp. 1135–1138, DOI:10.1016/j.vaccine.2010.11.042, PMID 21115061 (archiviato dall'url originale il 9 October 2011).
  21. ^ who.int, https://www.who.int/violence_injury_prevention/en/. URL consultato il 9 February 2012.
  22. ^ who.int, https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/noncommunicable-diseases. URL consultato l'8 March 2021.
  23. ^ euro.who.int, http://www.euro.who.int/en/health-topics/Life-stages/sexual-and-reproductive-health/publications/entre-nous/entre-nous.
  24. ^ who.int, https://www.who.int/news-room/detail/15-03-2016-an-estimated-12-6-million-deaths-each-year-are-attributable-to-unhealthy-environments. URL consultato il 1º February 2020.
  25. ^ who.int, https://www.who.int/airpollution/events/conference/WHO_Conference_on_Air_Pollution_and_Health-Concept_Note-final.pdf. URL consultato il 21 November 2018.
  26. ^ who.int, https://www.who.int/hrp/en/index.html. URL consultato il 9 February 2012.
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  28. ^ who.int, https://www.who.int/dietphysicalactivity/en/. URL consultato il 26 March 2012.
  29. ^ The Verge, https://www.theverge.com/2019/4/25/18516669/screen-time-limits-who-children-health-physical-activity-sleep-tv-phones. URL consultato il 15 July 2019.
  30. ^ WHO. Decade of Action for Road Safety 2011–2020 Archiviato il 10 April 2020 Data nell'URL non combaciante: 10 aprile 2020 in Internet Archive.
  31. ^ who.int, https://www.who.int/surgery/globalinitiative/en/. URL consultato il 9 February 2012.
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  34. ^ who.int, https://www.who.int/patientsafety/safesurgery/en/. URL consultato il 27 March 2012.
  35. ^ Rick Gladstone, Polio Spreading at Alarming Rates, World Health Organization Declares, in The New York Times, 5 May 2014. URL consultato il 5 May 2014 (archiviato dall'url originale il 16 April 2019).