Utente:Samuele0/Anna De Maria

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Anna De Maria
File:Malfa-Stemma.png

vicesindaco Malfi
Durata mandato1960 –
1964
Predecessore//

Dati generali
ProfessioneMaestra
Anna De Maria

Malfi
Durata mandato1964 –
//
Predecessore//

Anna De Maria (Lipari, 1925costa del mare eoliano, Luglio 2014) è stata un'insegnante e sindaca italiana.

prima sindaca della città di Malfa di cui non si parla in quasi nessun documento ufficiale ma di cui abbiamo notizie grazie ad un intervista di un giornale locale sul quale fu poi scritta una breve biografia ad opera della Professoressa e presidente del progetto toponomastica femminile Pina Arena. Di seguito citiamo le pagine di cui sopra mensionato " Anna de Maria (Lipari, 1925 – Malfa, 05/07/2014)

Non risultano intitolazioni a suo nome. L’isola di Salina porta tanti segni, forti e netti, dell’azione politica e culturale di una donna d’eccezione: Anna De Maria, una delle prime sette sindache siciliane, la prima sindaca eoliana, colei che “ha cambiato la vita di chi vive in queste terre”. Una foto la ritrae trentenne insieme al prefetto, in occasione dell’inaugurazione della strada che collega Malfa a Pollara. È stata lei a volere quella strada che avrebbe messo in comunicazione due territori dell’isola da sempre separati da mulattiere impraticabili. Anna De Maria ha portato a Salina “il bello della modernità” ed un modello di politica femminile, rivoluzionaria e pragmatica.

Nasce a Lipari, nel 1925. Dopo gli studi, giovanissima, comincia a lavorare come maestra e a dedicarsi alla politica. Il suo impegno risale ai primi anni del dopoguerra. “Già da ragazza – racconta – facevo vita di partito; erano tanti i problemi ma si litigava sempre sulle vie da seguire e il paese era spaccato, lavorare insieme era difficile: gli scontri non finivano più e proprio per cercare di mettere d’accordo le due parti, quella del notaio e quella del prete, mi chiamarono ad amministrare Malfa”. Prima dal 1960 al 1964,come vicesindaco, poi come prima sindaca. Nella realizzazione del suo programma, Anna coinvolge anche altre donne e vuole una donna all’assessorato all’Istruzione . Quando le si chiedeva chi l’avesse sostenuta, senza esitazione rispondeva: “ la città”. Certo, anche il movimento femminile della DC “ Gina Daggiano ” dalla sua parte, ma c’era anche tanta diffidenza perché era giovane, donna, e fuori dalle regole: faceva politica, non “ la calza “. E fumava pure. Beveva tanto caffè per stare sveglia e continuare a lavorare. Doveva dimostrare di saper fare. Tanti i problemi da affrontare: negli anni Sessanta a Salina non c’era ancora elettricità, non c’era rete idrica, solo cisterne e raccolta di acqua piovana. Anche i trasporti erano limitati: la nave arrivava una volta al giorno, se il mare lo permetteva. I trasporti interni erano difficili e frammentati. Non c’era neanche una banca.

E la scuola dipendeva dalla direzione didattica di Lipari. Insomma tanti bisogni e problemi e tanta discordia sulle possibili soluzioni. E non erano solo questi, chiamavano la sindaca anche per risolvere questioni private, litigi tra parenti,discordie tra coniugi. La sua idea di politicaera chiara, semplice e insieme complessa: risolvere problemi concreti in modo concreto e soprattutto coinvolgere le persone, invitando tutti a partecipare.” E per partecipare devi conoscere i problemi. Pensare lo sviluppo e soprattutto realizzarlo. La politica è fare". Le tante opere realizzate confermano che Anna è stata una grande donna della politica. Bisognava far uscire Salina dall’isolamento. Sicura che la via da seguire fosse quella della cooperazione e delle alleanze e che, separati, i salinari non avrebbero ottenuto i risultati sperati, propone ai 3 comuni dell’isola di consorziarsi. Nasce cosi il C.T.I.S., il Consorzio Intercomunale Trasporti Isola di Salina, unico consorzio pubblico in tutta la sicilia. Poi è venuta la reta di strade. Nel 1964 promuove il consorzio Malfa-Leni: nasce così la centrale elettrica detta “del Terzito”. Anche la scuola e la finanza sono al centro dei suoi interessi: ha reso autonoma la prima direzione didattica malfitana e,nel 1965,ha voluto l’istituzione della prima banca dell’isola. Non solo: ottiene dal ministrero l’autorizzazione all’approvigionamento esterno dell’acqua e alla realizzazione di un sistema adeguato di distribuzione e avvia così l’ammodernamento dell’acquedotto. E poi per la malvasia ha voluto il marchio doc:il nome è rimasto quello già noto “Malvasia delle Lipari”. Chi ha avuto il privilegio di conoscere Anna De Maria sa che la tenacia era una sua naturale caratteristica. “avevo capito- racconta- che non dovevo cedere su niente e mi ritiravo solo dopo avere ottenuto almeno una parte di quello che richiedevo per i Malfitani. Mi ricordo le anticamere a Roma, al ministero, per la concessione dell’autonomia alla direzione didattica di Malfa. Un’altra volta, il ministero continuava a rifiutare di firmare il progetto di approvigionamento e distribuzione dell’acqua. Sono andata a Roma e il ministro Sullo mi disse ironico che le donne dovrebbero pensare a farsi la manicure piuttosto che a questioni da uomini. Ci voleva ben altro per smontarmi! ”. Dopo essere stata sindaca ha lasciato la politica. Eppure aveva ricevuto alti riconoscimenti: era stata nominata anche Cavaliere del Lavoro nel 1964. “ Mi sono resa conto che avevo dato tanto, rinunciando anche ad una parte della mia vita. Avevo compiuto il mio mandato. Era tempo di lasciare “. Anche sull’impegno politico femminile, Anna de Maria ci lascia una lezione su cui riflettere: “ C’è una differenza tra il mondo femminile e quello maschile di fare politica: una donna è sempre più aderente alla realtà, mette in pratica i progetti. Le donne hanno modi più persuasivi degli uomini. Persuasivi non vuol dire diplomatici o concilianti, ma capaci di convincere e di far vedere il lato forte del loro progetto”. E se sono ancora poche le donne che fanno politica, Anna non ha dubbi; “ Le donne pagano pregiudizi, preconcetti. Sempre”. Anna De Maria si è spenta serenamente nel 2014, in una giornata di luglio, nella sua bella casa sul mare eoliano, assistita dal fratello Giovanni e dai nipoti, amata dalla sue gente che l’aveva soprannominata “ la mamma di Malfa “ . Madre natura è stata generosa con questa terra e Anna De Maria le ha dato una mano coltivando e promuovendo lo sviluppo attraverso la buona politica. Lì tutti sanno e gliene sono grati. Pina Arena "