Utente:Sabrina Oppedisano/Arcipelago web

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Arcipelago Web
AutoreDavid Weinberger
GenereSaggio
Lingua originaleinglese

Arcipelago web ( titolo originale inglese Small Pieces Loosely Joined: A Unified Theory of the Web) è un saggio di David Weinberger, pubblicato nel 2002 dalla casa editrice Sperling & Kupfer.

Il saggio rivela come l'avvento del web abbia portato alla creazione di un mondo nuovo, trasformando non solo le relazioni sociali -gli "isolotti dell'arcipelago" sono proprio gli uomini che si uniscono in infiniti modi- ma anche le nozioni di base della cultura (spazio, tempo, perfezione, conoscenza, materia ecc.) a cui l'autore dedica i capitoli dell'opera contrapponendo al mondo reale quello del web.

Il web è specchio del mondo con milioni di sfaccettature [1]. L'assunto progettuale su cui si basa è che il mondo sia imperfetto. La rete creata da esseri umani per esseri umani, reca con sè la caratteristica che distingue gli uomini dagli dèi: la fallibilità. Il computer, infatti, non presenta solo un sistema software, che esegue perfettamente ciò che il programma stabilisce, ma anche una struttura fisica: l'hardware, esposto ad eventuali guasti. Come sostiene Tim Berners-Lee, inventore del World Wide Web, "la Rete avrà sempre qualcosa che non funziona" [2]. Quindi per l'autore si presenta come "riflesso genuino della natura umana". [3]

Molto spesso si fa uso del web come una biblioteca di informazioni. Si è attratti dalla molteplicità delle voci che si presentano, che consentono di risolvere all'istante una problematica. Sul web la conoscenza ignora il suo reale significato: buona parte di ciò che viene pubblicato in Rete è sbagliato o espresso in modo ambiguo. La maggior parte delle persone che vi scrivono sono delle autorità prive di titoli ufficiali; per questo Weinberger sostiene che il web stia "democratizzando" l'autorità.[4] La difficoltà consiste nella capacità dell'utente di riconoscere le informazioni coerenti alla richiesta effettuata, infatti, per un computer è difficile distinguere ciò che è appropriato e ciò che non lo è. In rete si incontrano due forme di conoscenza: i database e le barzellette. I primi, che mirano all'efficienza, sono necessari per ottenere informazioni; le seconde producono l'inatteso, portano alla luce una sfumatura non colta. A parere di Weinberger con l'avvento del web è diventato sempre più facile gestire le informazioni, arrivando a considerare i computer una metafora della coscienza umana. [5] Di contro, Douglas Hofstadter ritiene che i computer non possano avere una coscienza, semplicemente ricevono degli input e, senza comprenderli, li trasformano in messaggi secondo regole ben precise. Anche Andrew Clark nel suo "Dare corpo alla mente" dichiara che la conoscenza sia inseparabile dalle cose del mondo. Essa richiede, non solo un cervello, ma anche un corpo che percepisce ciò che lo circonda; allo stesso modo un software senza hardware non è sufficiente.

Il web è un mondo parallelo costituito di bit e di parole, raccolte in documenti. Tutto ciò che può essere creato da un programma del computer viene riconosciuto come "documento"; non più fonte unica ed originale ma perfettamente modificabile. I documenti sono luoghi del web che popolano uno spazio senza distanze, in cui è concesso trasferirsi da un posto ad un altro senza percorrere alcuna distanza, semplicemente servendosi del mouse. Si tratta di uno spazio che offre autonomia: chiunque può creare link senza particolari autorizzazioni, esprimendosi liberamente. Sul web diritti e proprietà sono di tutti. In esso si ha pieno controllo del tempo che dipende dagli interessi dei suoi utenti. In merito Weiberger sostiene che sia la Rete a presentare una vasta scelta di cose interessanti, in un mondo privo di vincoli, dove l'unica motivazione è la curiosità. Il tempo sul web è costituito di stringhe: gruppi di messaggi coerenti su un particolare argomento. Esse possono essere di due tipi: quelle delle e-mail che legano i messaggi nell'arco di un periodo temporale; e quelle dei link che collegano i luoghi del web.

La Rete, "fatta di legami fra le persone e di link fra le pagine" [6], si è trasformata in una laboratorio di nuove forme di interazione sociale. Ciò che rende sociali gli uomini è la comunanza dei medesimi interessi, non la condivisione di uno spazio fisico. Inoltre, il web ha assottigliato la linea di demarcazione tra pubblico e privato, abituando all'idea di potersi procurare informazioni su tutto e su tutti. In definitiva, stando alle teorie di Weinberger, il web ha condotto ad una maggiore consapevolezza dell' autenticità umana, non a livello di singoli individui, ma di specie. Se gli alieni volessero conoscere la vera natura umana [...] dovrebbero navigare sul web [7]

  1. ^ Arcipelago web(pag. 206)
  2. ^ Arcipelago web(pag. 99)
  3. ^ Arcipelago web (pag.120)
  4. ^ Arcipelago web (pag.159)
  5. ^ Arcipelago web (pag. 166)
  6. ^ Arcipelago web (pag. 123)
  7. ^ Arcipelago web (pag.238)