Utente:Paso92/CIC

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Il Corpus iuris civilis o Corpus iuris Iustinianeum (527-565) è la raccolta di materiale normativo e materiale giurisprudenziale di diritto romano, voluta dall'imperatore bizantino Giustiniano I (527-565) per riordinare l'ormai caotico sistema giuridico dell'impero e rimase alla base del sistema giuridico di Bisanzio. In Occidente la sua applicazione fu limitata ai territori dell'Italia meridionale, sotto il dominio bizantino, e fu riscoperta e rielaborata dalla scuola bolognese nel XII secolo, in contrasto con le leggi di origine barbarica in uso, ed è la base del diritto di molti Stati moderni. Nel Medioevo copia delle Pandette, un'antologia giuridica che costituisce una parte del codice, era conservato ad Amalfi, fu in seguito asportato dai Pisani come bottino di guerra. Dal XII secolo è stato conservato a Pisa come un tesoro fino al 1406, quando i Fiorentini, che conquistarono Pisa, lo portarono a Firenze. Oggi il Codex Pisanus è conservato nella Biblioteca Laurenziana di Firenze.

Il Corpus iuris civilis ha rappresentato per secoli la base del diritto comune europeo.

Struttura dell'opera[modifica | modifica wikitesto]

Institutiones[modifica | modifica wikitesto]

Digesta[modifica | modifica wikitesto]

Le leggi Ulpianee[modifica | modifica wikitesto]

Codex[modifica | modifica wikitesto]

Novellæ Constitutiones[modifica | modifica wikitesto]

Fortuna del codice[modifica | modifica wikitesto]

Fortuna nell'Oriente Bizantino[modifica | modifica wikitesto]

Fortuna nell'Occidente medievale e moderno[modifica | modifica wikitesto]

Eredità nel mondo contemporaneo[modifica | modifica wikitesto]