Utente:Paolo Cramarossa/Sandbox

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"Open non è free" scritto da Ippolita è una trattazione riguardante il mondo digitale dando varie definizioni delle sue componenti principali a partire dalla scrittura dei codici , come vengono utilizzati , fino ad arrivare all'etica di coder e hacker.

Storie Informatiche[modifica | modifica wikitesto]

Durante gli anni '90 la "Free Software Foundation" e altre imprese diedero un contributo al panorama digitale introducendo , processori Intel e release di MS-DOS e , successivamente , di Windows. Viene presentata la definizione della parola "hacker" come colui il quale scrive codice per passione , lo migliora , lo condivide e aiuta chi ha problemi nell'utilizzo[1]. Codici come il "C" : un File system cioè un meccanismo tramite il quale i file sono immagazzinati e organizzati su un dispositivo di archiviazione[1]. Lo studio dei sistemi operativi che coinvolgono l'ambito tecnologico riguardanti la codifica , le regole e le abitudini sociali , ha fondato l'etica hacker. Inoltre viene introdotto un nuovo paradigma comunicativo : la chat ,destinata ad essere utilizzata tutti i tipi utente. Nel frattempo la divisione in 26 società della AT&T rende possibile la distribuzione di diverse versioni di Unix , ogni versione con un programma adatto ad essa. I programmi non erano compatibili tra loro quindi le diverse versioni del sistema non comunicavano[1]. La conseguenza fu che i laboratori e le Università iniziarono a dosa l'accesso ai codici e ad offrire manovre di sicurezza. Richard Stallman aveva come obbiettivo la libertà di espressione in campo digitale: [1]voleva un sistema operativo libero in ogni suo aspetto. I software del progetto GNU venivano rilasciati sotto la General Public Licence, scritta da Stallman stesso[1]. Il suo obbiettivo poteva essere raggiunto tramite la sostituzione del copyright con il copyleft. I Free Software sono applicativi liberi di essere scambiati , modificati e distribuiti.[1] Il copyleft rende virali ed inalienabili le libertà del Free Software.[1] Si delineava così la GNU Economy : il ribaltamento dell'interesse economico dal prodotto al servizio , ma ha fallito perchè ha fatto rientrare questo motivo tra quelli che sembrano contraddistinti dalla strategia di mercato. Non sembra possibile il funzionamento corretto del sistema operativo senza il kernel : il motore software per ogni computer che permette ai dati in elaborazione un sicuro accesso all'hardware[1], inoltre il kernel distingue un sistema operativo da un altro. La lingua è un codice , un codice è l'insieme di regole che permettono la traduzione ( conversione ) di una porzione di informazione in un'altra forma di rappresentazione [1], ma la traduzione per certi versi è tradimento perchè il codice non può svolgere il proprio ruolo in modo perfettamente conforme alla realtà che si prefissa di convertire. Non esistono codici non utili , esistono codici inutilizzati la cui conseguenza è l'assoluta inutilità , possono essere creati codici per il pubblico utente , per gli addetti del programma e per il programmatore stesso : l'utilità di un codice varia in base alla categoria di utenti per i quali o per il quale è stato creato il codice. Utilizzare un codice vuol dire fondere due porzioni di realtà non comunicanti tra loro se non tramite il codice stesso [1], anche se sarebbe tuttavia errore considerare come reale tutto ciò che non è virtuale e virtuale tutto ciò che non è reale , la realtà (nella misura della sua massima circoscrizione) sembra comprendere sia il virtuale che il non. Adottando il copyleft le licenze come la GPL hanno la funzione di un complesso meccanismo virale e cercano così di garantire ed estendere la libertà del codice[1], da ciò si capisce che l'etica entra in gioco quando vengono menzionati i diversi fini e usi che può avere l'utilizzo di un codice. Ogni linguaggio presenta una sua finalità , ciò impedisce l'utilizzo di alcuni linguaggi in vista di determinati fini.[1]

Licenze, politica, mercato[modifica | modifica wikitesto]

Il Free Software ha 4 libertà fondamentali:

  • Libertà di eseguire il programma
  • Libertà di modificare il programma secondo i propri bisogni
  • Libertà di distribuire copie del programma
  • Libertà di distribuire versioni modificate (in modo che la comunità possa usufruire dei miglioramenti)

Invece l'Open Source dice quali sono le modalità migliori per muovere un prodotto secondo criteri aperti (in un'ottica interna alle logiche di mercato). Nel 1998 nasce la Open Source Initiative, perché il Free Software ha un senso si estende oltre il mercato[2], Open esiste per adattare Free al mercato.[3] In questo clima vediamo il movimento verso l'alto del prezzo e dell'importanza del Software rispetto al prezzo e all'importanza dell'Hardware, come conseguenza di questo capovolgimento vediamo cambiare anche la licenza : la GPL non era soddisfacente perchè il suo sistema di diffusione virale non riusciva a inglobare molte imprese. L'Open Source mostra come logiche organizzative e produttive possono andare d'accordo con il profitto. Ma che cos'è la licenza? Licenziare vuol dire concedere un potere specificato, in ambito informatico è un contratto tra il detentore del copyright e l'utente[4]: un certificato. Philip K. Dick nel suo saggio "I labirinti della memoria" fa notare come l'economia del XX secolo si basa sempre più sul concetto di "protezione delle idee" e "proprietà intellettuale": un miscuglio di copyright , brevetti , marchi registrati , accordi di segretezza che hanno portato ad infinite e costose cause legali[5]. La licenza deve evitare un eccessivo arricchimento da parte di chi si impossessa del Software e deve tutelare l'autore del programma da tentativi di appropriazione[6].Quando Stallmann si pose il problema di come distribuire il Software libero , si accorse di aver risolto il problema della distribuzione e non quello della libertà: non garantiva che il Software rimanesse libero perchè chiunque lo poteva utilizzare come prodotto della propria azienda, commercializzandolo o appropriandosi dei diritti. In questa prospettiva sembra quindi inappropriato applicare il concetto di proprietà intellettuale al mondo del Software, di conseguenza viene introdotto ciò che verrà chiamato copyleft (una serie di garanzie nei confronti dell'autore del Software) che lo renderà libero.

Comunità[modifica | modifica wikitesto]

Se la licenza di un software rispetta le condizioni espresse nei punti OSI e FSF , questo applicativo è "amico" del mondo Open Source o Free Software , dunque ha il diritto di ricevere tutti i benefici derivanti dall'uso di strumenti messi a disposizione dalla comunità[7]. Il rapporto tra sviluppatori , debuggers e utenti di ogni tipo non deve essere di competitività ma di collaborazione reale: a volte è più importante il processo il quale permette il raggiungimento dell'obbiettivo che l'obbiettivo stesso.[8] Le comunità possono essere sia libere che interamente gestite da un'amministrazione aziendale , ma a prescindere dalla componente amministrativa individuiamo ne cinque grandi tipologie:

  • Comunità di sviluppo
  • Comunità di distribuzione
  • Comunità di documentazione
  • Comunità di utenti
  • Comunità di sicurezza

I programmatori scrivono plugins per implementare funzioni al software, esistono progetti che mettono in relazione le comunità tra loro in un rapporto di interdipendenza, come ad esempio le librerie: porzioni di codice compilate che forniscono strumenti a programmi che hanno la necessità di funzioni semplificate. La loro funzione è fornire strumenti generici e trasversali per risolvere problemi complessi.[9] La maggior parte dei programmi ha una struttura al cui centro è presente il manteiner , colui che inizia il progetto , supervisiona ogni proposta , codice o suggerimento proveniente dalla comunità. Il ruolo del manteiner , nei progetti particolarmente complessi e impegnativi , può essere svolto da più di un soggetto.Una distribuzione è un insieme di programmi , file di configurazione , utility di amministrazione e un kernel. Il tutto installabile su un computer e aggiornabile da repository appositamente dedicati sulla rete internet. Debian è una distribuzione di importanza storica , slegata dal mondo commerciale , una comunità la cui etica è legata ai parametri del software libero. Una politica simile viene adottata dalla Slackware : una fondazione no profit che si presenta come una distribuzione minimale. Gentoo è una comunità di giovani hacker , l'installazione si compie attraverso la compilazione ad hoc dei codici sorgenti. La compilazione di un programma direttamente sulla propria macchina rende l'applicazione maggiormente performante rispetto ad un'installazione precompilata , ma i tempi dell'operazione si dilatano enormemente.

Le comunità necessitano di un ente che fornisca computer estremamente potenti e banda larga, hard disk e assistenza : la "Va Software Corporation" , una società di fama mondiale, il cui prestigio è dovuto ai portali che ospitano gratuitamente il codice sorgente delle comunità e dei singoli programmatori che permettono a chiunque di effettuare ricerche sul database dei progetti ospitati.[10] Le comunità di sicurezza hanno la finalità di fare ricerca tecnica generica sui bug critici tramite tre modalità : trovando modalità di intrusione , prevenendo l'esistenza di virus e ipotizzando nuovi percorsi d'attacco. Coloro che scrivono gli exploit con i quali è possibile penetrare nei server sono gli stessi che forniscono supporto alle applicazioni per quel debug altamente tecnico che rende un'applicazione sicura e affidabile. Abbiamo tre soggetti connessi alla sicurezza informatica : gli utilizzatori di exploit, il cui fine è la violazioni di sistemi; coloro che scrivono l'exploit , i quali hanno capacità di comunicare col processore quasi tramite linguaggio macchina ma non sono veri e propri coder; coloro che studiano i bug e creano nuove tipologie di exploit. Mozilla è il primo progetto commerciale impiantato nell'Open Source ed è uno dei più dolorosi colpi inferti a Microsoft, quando ha iniziato la sua mutazione Netscape era l'unico soggetto commerciale ad investire in maniera cospicua nel mondo dell'Open Source. Open Office , come Mozilla , è un applicativo indipendente ma porta il problema della lentezza e della pesantezza: non è indicato per chi non può agevolmente acquistare software all'avanguardia. Marty Roesch è sviluppatore e manteiner di Snort: un intrusion detector, serve per rilevare e segnalare intrusioni nel sistema. Il programma è scaricabile gratuitamente ma le sue regioni sono estendibili in maniera quasi illimitata pagando i moduli, senza però poter accedere al codice.

La strategia economica dell'open source[modifica | modifica wikitesto]

Società come la GNU Economy e la Open Source Economy si impegnano a mantenere il loro interesse verso un mercato capitalistico , la GNU Economy presenta dei caratteri fondamentali come la metodologia propria della società, lo spostamento dell'attenzione dal prodotto al servizio.[11] Inoltre i software della società sono liberi e gratuiti , il manifesto GNU apre anche altri campi di riflessione , affrontando problemi come i diritti del lavoro nel campo della produzione di software, più in generale si muove tra l'approccio lavorativo e il suo impatto sociale. Per queste ragioni il nuovo approccio della società avrà due caratteri : tempo e bene relazionale , con ciò sembra perdere terreno la necessità di software proprietari ( nel frattempo il software Open Source rimane il migliore tra i software proprietari [12]).

Durante la fine degli anni '90 tutti sembravano avere la necessità di un software , il fenomeno stava prendendo piede , ciò comportò la corsa per accaparrarsi i programmi gestionali di marketing più avanzati , specialmente un tipo di programma chiamato CRM ( Customer Relationship Management ) la cui forma più nota è il permission marketing.Il motivo per cui viene giustificata la corsa a questo tipo di programma è che esso ha la capacità di profilare in modo preciso gli utenti , il processo grazie al quale riesce a farlo richiede intrusività da parte del software proprietario , il quale traccia e mappa i movimenti dell'utente.L'utilizzo di programmi di questo genere comporta il desiderio di auto difesa digitale da parte degli utenti e delle comunità , dunque la creazione di strumenti per la criptazione e per l'anonimato della navigazione. Osservando l'azione e i risultati dell'Open Source, si capisce che riesce ad indirizzare verso il mercato i propri prodotti, consentendo, allo stesso tempo, al software di rimanere un bene pubblico, inoltre aumenta la concorrenza tra le aziende. In questo clima viene introdotta una riflessione interessante da Walter Benjamin , durante la metà degli anni Trenta , grazie al suo saggio "L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica". Il titolo mette subito l'accento sull'opera d'arte e sul suo valore quando diventa replicabile , in quanto ciò che rende un'opera d'arte tale è la sua unicità.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l Open non è Free, Ippolita.
  2. ^ Open non è Free, cap.2, Ippolita.
  3. ^ Open non è Free, cap.2, Ippolita.
  4. ^ Open non è Free, cap.2, Ippolita.
  5. ^ Open non è Free, cap.2, Ippolita.
  6. ^ Open non è Free, cap.2, Ippolita.
  7. ^ Open non è Free, cap.3, Ippolita.
  8. ^ Open non è Free, cap.3, Ippolita.
  9. ^ Open non è Free, cap.3, Ippolita.
  10. ^ Open non è Free, cap.3, Ippolita.
  11. ^ Open non è Free, cap.4, Ippolita.
  12. ^ Open non è Free, cap.4, Ippolita.