Utente:Osvaldo1978/Sandbox

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Stele Templare della Luce Nera o Lux Tenebris

Lapide della Luce Nera - Lux Tenebris (frammento)[modifica | modifica wikitesto]

Incisione su pietra serena delle dimensioni di 40 cm per 20 cm, rinvenuta in alta Maremma. Sul manufatto è presente - sulla sinistra - la figura di una croce stilizzata, comunemente detta Croce Patente. Di fattura sicuramente Templare, è databile a non prima del 1147, visto che solo in quella data Papa Eugenio III introdusse e concesse l'utilizzo di questo simbolo all'Ordine dei Cavalieri Templari. Sulla destra, allo stesso livello, seppur sovrapposte, sono ancora sufficientemente leggibili le parole "Lux" e due lettere "T" ed "E" scritte in carattere corsivo gotico, molto simile al carattere runico. Una terza lettera è molto usurata, ma la parte superiore sembrerebbe fare propendere per una "N".

Il manufatto è probabilmente un frammento di una più estesa iscrizione di cui sono però controverse (o ignote) le ragioni.

Posto che si deve dare per pacifica la provenienza di questa incisione da una mano Templare, del suo significato letterale sono state date due interpretazioni:

  1. Per la prima tesi, detta “Mistica”, dal tenore della parola "Lux" e dalle tre lettere che la seguono, il senso da attribuire alla frase sarebbe "Lux Thanatos". Questa accezione - "Luce della Morte" - sarebbe compatibile con il pensiero Templare che vedeva nel termine della vita dell’uomo il momento del ritorno alla luce divina. Tuttavia la tesi “Mistica” è minoritaria. Secondo molti, appare altamente improbabile che i Cavalieri Crociati abbiano scritto "Lux Thanatos" che è una parola composta da Lux (latino) e Thanatos (greco), quando è risaputo che questi scrivevano le loro epigrafi solo in lingua latina.
  2. La tesi maggioritaria, chiamata invece “Alchemica”, poggia l’assunto sulla base della seconda lettera posta sotto la parola “Lux” che è riconoscibile come “E” e non “H”. Sulla base di queste evidenze, il significato che è stato attribuito alla frase è “Lux Tenebris”, letteralmente Luce Nera. L’ipotesi, se confermata, si ricollega alla passione di alcuni Templari di praticare la scienza Alchemica. Nello specifico la ricerca, oramai pacifica, di una luce di energia che fosse in grado di oscurare la luce del sole e del fuoco. I detrattori di questa teoria sostengono che Luce Nera sia un ossimoro, ovverosia una locuzione le cui due parole esprimono concetti contrari, perché è impensabile che una luce possa essere caratterizzata dal buio come mancanza di energia. Tuttavia recenti ricerche hanno confermato la tesi scientifica di questa teoria. In particolare la Royal Society of Chemistry ha pubblicato sulla rivista Energy & Environmental Science gli studi condotti dalla Kelvin Probe Force Microscopy (KPFM) e dalla Università Nazionale di Singapore sulle potenziali utilità del buio ai fini della creazione di energia, e quindi di luce.