Utente:Nando Patat/Sandbox

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Giovanni d'Artegna, nome d'arte di Giovanni Patat (Artegna, 9 dicembre 1928), è uno scultore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giovanni Patat, in arte d’Artegna, nasce nel 1928 da una famiglia contadina. Sin dall’infanzia rivela un talento naturale che si esprime nelle prime figure in argilla e nei disegni. Terminate le scuole elementari, dopo le faticose giornate nei campi si reca dallo zio marmista, dalla cui bottega era uscito Troiano Troiani. Resta affascinato dai modelli che lo scultore buiese ha lasciato dietro di sé, e decide che la scultura sarà la sua strada. Autodidatta, dopo alcune collaborazioni con scultori friulani, Giovanni d’Artegna si mette in proprio. Sono i duri anni del dopo guerra, in cui inizia quella che lui ama chiamare la sua verde prigione. La produzione artistica alterna monumenti pubblici a opere di medio e piccolo formato, prediligendo il figurativo. A partire dagli anni ottanta inizia un nuovo percorso di esplorazione nella pietra. Come scrive Luciano Perissinotto, Patat non ha rinnegato il figurativo del suo passato. Semplicemente lo ha disatteso per dare voce al tormento di un presente sfibrato ed involuto, che sottrae positività ad ogni prospettiva. Le sue sculture, prodotte nell’arco di oltre settant’anni, sono esposte in svariate sedi d’Italia, in vari paesi d’Europa e negli Stati Uniti. L’università di Urbino gli ha dedicato una tesi di Laurea e la Provincia di Udine una monografia che include il catalogo delle opere. Per la sua attività artistica gli sono stati assegnati il premio Nadâl Furlan (2005) e il Merit Furlan (2011).

Max Piccini


Opere[modifica | modifica wikitesto]

Mostre[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni Patat d'Artegna - la pietra che vive. Udine, chiesa di S. Antonio abate, 16 giugno - 17 luglio 2011
  • Giovanni Patat d'Artegna - un lungo percorso nell'arte, Museo d'arte della città di Buia, 8 agosto - 31 Ottobre 2020

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • R. Baldissera, Sculture di G. d'Artegna, catalogo della mostra, Udine, Galleria d'Arte il Ventaglio, 2-14 dicembre 1971.
  • G. Brussich, Crete e marmi di d'Artegna, in Messaggero Veneto, 9 dicembre 1971.
  • Sculture di Patat al Centro Friulano Arti Plastiche, in Messaggero Veneto, 12 febbraio 1981.
  • Bolaffi. Catalogo della scultura italiana, n. 6, p. 205, Mondadori, Milano 1982.
  • V. Sutto, Giovanni Patat ovvero la genesi della vita, in in Uaite, IV, 5 maggio 1981.
  • Centro Dantesco dei Frati Minori Conventuali, VI biennale del bronzetto dantesco, catalogo della mostra, 20 marzo - 31 ottobre, Ravenna 1983.
  • V. Sutto, Giovanni Patat d'Artegna, in Agenda Friulana, a cura di G. di Caporiacco, Chiandetti Editore, Reana 1996.
  • S. Paoli, Friuli terra di frontiera: Giovanni d'Artegna un artista sullo sfondo, tesi di laurea, Università degli Studi di Urbino, Urbino 1996.
  • La magica scultura di Giovanni d'Artegna. Alla sua vita e alla sua opera dedicata adesso una tesi di laurea, in Messaggero Veneto, 27 marzo 1997.
  • V. Sutto, Giovanni Patat d'Artegna. Originale artista di terra friulana, in Quotidiano del Friuli, 21 settembre 2000.
  • Il sasso e la sabbia. Renato Toso/Giovanni Patat, catalogo della mostra, ex Polveriera Napoleonica, a cura di V. Sutto, Comune di Palmanova, Palmanova 2000.
  • G. Ellero, L. Damiani, G. Pauletto, Neorealismo friulano, Centro Friulano Arti Plastiche, Udine 2001.
  • C. Cargnelutti, La mano e il sasso - Giovanni Patat d'Artegna, in Fogolar Furlan, XXVII, 2, 34, luglio-dicembre 2005.
  • Giovanni Patat d'Artegna - La pietra che vive, a cura di Gabriella Bucco (con testi di G. Bucco, G. Gemo, A. Guerra, S. Paoli, G. Patat), Provincia di Udine, Assessorato alla Cultura, Udine 2011

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]