Utente:Mialinu/Sandbox

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Hassan Agha si rivolge al pubblico in una grande piazza. Gravure de Jan Luyken, 1684.

Hassan Agha Agha, detto Hassan il bello, Hassan l'eunuco [1] , [2] ([[Sardegna]], 1493-1495 – [[Algeri]], 1545 (o 1543), è stato un corsaro e ammiraglio ottomano Beylerbey della Reggenza di Algeri,.

E' stato dal 1534 al 1543 il terzo beylerbey della reggenza di Algeri, dopo Khayr ad-Din Barberousse [3] . Fu sostituito da Hadji Pasha a cui successe, nel 1544, Hassan Pasha, figlio di Barbarossa [3] , [4] .

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Assedio di Algeri dall'imperatore Carlo Quinto .

Origine e inizio carriera[modifica | modifica wikitesto]

Hassan Agha (agha significa "ufficiale", hassan significa "bello"), è un sardo [2] catturato, ancora bambino, da Khayr ad-Din Barbarossa durante il saccheggio di un villaggio nell'Isola dell'Asinara in Sardegna [5] . Il pastorello, a differenza di tanti altri prigionieri, per la sua intelligenza, venne istruito e si legò sempre di più al padre putativo. Barbarossa lo trasforma in un eunuco e ne fa il suo maggiordomo e il suo assistente ( khalîfa ).

Quando partì per Costantinopoli nel 1533 [3], Khayr ed-Din lo lasciò al comando di Algeri e lo nominò ammiraglio della flotta ottomana di Algeri [5] .

Azione come governatore di Algeri[modifica | modifica wikitesto]

Al momento della sua nomina, Hassan Agha ha devastato le coste e le isole spagnole e italiane, facendo un enorme bottino.

L'imperatore Carlo V, desideroso di combattere l'estensione barbaresca nel Mediterraneo, lanciò una spedizione punitiva contro Algeri . Questa spedizione portò all'assedio della città nell'ottobre del 1541 . L'operazione militare è un disastro per l'imperatore [3] .

Grazie alla sua vittoria, Hassan Agha ottiene il raduno di alcune tribù, in Kabylia, a Hodna, Zab e Constantine . Tuttavia, per altri, il raduno richiede l'uso della forza, specialmente quelle del regno di Koukou, legate ai vinti [2] . Desiderando di punire il re di Koukou, Ahmed ben el-Khadi, Hassan Agha prepara un attacco per l'aprile 1542 . Di fronte a un esercito di seimila uomini, Ahmed ben el-Khadi preferisce sottomettersi ad Hassan e rendergli omaggio in denaro e bestiame .

Disgrazia[modifica | modifica wikitesto]

Durante i preparativi per la spedizione di Carlo V, Hassan Agha era stato in contatto con gli emissari dell'imperatore.Quest'ultimo gli aveva promesso il pashalik di Algeri se avesse consegnato la città a condizione che l'imperatore la attaccasse con forze considerevoli La sconfitta di Carlo V, dovuta principalmente alle pessime condizioni meteorologiche, ha permesso ad Hassan Agha di vincere la battaglia. Khayr ad-Din Barbarossa, informato di questo possibile inganno, dubitava della lealtà di Hassan [6] .

Hassan Agha dopo essersi ammalato al suo ritorno da Tlemcen, la milizia dei giannizzeri (Odjak) di Algeri sceglie Hadji Pasha come successore di Hassan Agha. Ma Hadji Pasha governa solo otto mesi, perché Barbarossa ottenne dal Sultano di Costantinopoli la nomina di suo figlio Hassan come nuovo governatore di Algeri.

Hassan Agha morì tra il 1543 e il settembre del 1545 in una data controversa [6] .

Note e riferimenti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Diego de Haëdo, Histoire des rois d'Alger, Editions Bouchèneª ed., 2010, p. 76, ISBN 2-912946-04-2.
  2. ^ a b c (FR) Henri-Delmas de Grammont, Histoire d'Alger sous la domination turque, Editions Bouchèneª ed., 2010, p. 67, ISBN 2-912946-53-0.
  3. ^ a b c d Charles-André Julien, Histoire de l'Afrique du Nord, Grande Bibliothèque Payotª ed., 1994, p. 645-646, ISBN 2-228-88789-7.
  4. ^ Smaïl Goumeziane, Ibn Khaldoun, 1332-1406: un génie maghrébin, p.137 .
  5. ^ a b Hocine Mezali, Alger, ENAG Editionsª ed., 2006, p. 137, ISBN 9961-62-448-3.
  6. ^ a b Henri-Delmas de Grammont, page 78.

Vedi anche[modifica | modifica wikitesto]

Articoli Correlati[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Diego de Haëdo, Histoire des rois d'Alger, Editions Bouchèneª ed., 2010, pp. 238, ISBN 2-912946-04-2.
  • (FR) Henri-Delmas de Grammont, Histoire d'Alger sous la domination turque, Editions Bouchèneª ed., 2010, pp. 328, ISBN 2-912946-53-0.