Utente:MarchinoManni/Sandbox

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FRANCO ANTOLINI

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È stato un'imprenditore e filantropo italiano.

È conosciuto principalmente per essere stato uno dei primi ad attuare l'appropriazione legittima dei così detti brevetti senza nome.

Antolini nasce a Genova il 16 Marzo 1947 da una famiglia di panettieri.

Ultimo di tre fratelli, Antolini si stacca subito dall'impresa famigliare riuscendo a permettersi l'iscrizione agli studi giuridici.

Durante il periodo accademico, la svolta legislativa del '69 da cui Antolini avrà la sua più grande fortuna, non gli permette di concludere gli studi.

Nel 1973 sposa l'amica d'infanzia Federica Calvelli da cui non ebbe figli per via della malattia di cui Antolini soffriva.

Muore a Genova il 13 settembre 1996 per complicazioni cardiache dovute alla S.P.E., una malattia generazionale che si trasmette tra membri maschi del nucleo famigliare.

LA SVOLTA POLITICA del '69

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Nell'ottobre del 1969, una svista del governo italiano riguardante l'Articolo 55 della Costituzione (poi risolto dall'Articolo 66 nel Gennaio 1970) permetteva l'appropriazione legittima di determinate categorie di idee e invenzioni che precedentemente, non venivano attribuite a nessuno perché di dominio pubblico. Franco Antolini, primo ad essersi accorto di tale svista, nei due mesi di "buco legislativo" riuscì ad appropriarsi di ben 21 brevetti senza nome.

Questo gap del governo italiano venne risolto quasi immediatamente (fu la modifica costituzionale più veloce del primo governo) e limitò i danni che altrimenti potevano essere assai peggiori.

Tra i brevetti senza nome più importanti che Antolini riuscì ad ottenere troviamo quelli della transenna sparti traffico, il dispenser spargi biglietti ma soprattutto i coni stradali.

Queste invenzioni, esistenti ben prima della nascita di Antolini, sono ora legalmente di possesso dei fratelli e nipoti che tutt'ora vivono a Genova.

"La mia ricchezza é stata frutto di un momento di fortuna, trasformato in anni di splendore che non credo di meritare".

Antolini dichiarò spesso che tutti i soldi guadagnati non erano frutto di alcun suo successo, ma bensì di un colpo di fortuna e per tanto, tale fortuna doveva essere condivisa.

Non avendo potuto avere figli, si dedicò con entusiasmo al miglioramento della salute e dell'istruzione dei bambini, finanziando diversi progetti per il miglioramento di Genova, tra cui il grosso finanziamento per la scuola Papa Giovanni XXIII e la copertura assicurativa dell'ospedale Gaslini.

In segno di gratitudine la Città Metropolitana di Genova gli ha dedicato una via nel quartiere di Marassi, oltre che la dedica della fontanella di piazza Galileo Ferraris.

Al momento della morte, il capitale netto di Antolini era di 17 miliardi di lire (9 milioni di euro circa).