Utente:Magnificat17/Sandbox/Corellon Larethian

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Corellon Larethian
Divinità di Dungeons & Dragons
Titolo(i)Il Creatore degli Elfi, il Protettore, il Protettore e Conservatore della Vita, il Signore di tutti gli Elfi
Piano di esistenzaArvandor
Divinità (Potere)Maggiore
AllineamentoCaotico Buono
Aree di influenzaMagia, musica, arti, artigianato, guerra, la razza elfica, poesia, bardi, guerrieri
SuperioreNessuno

Nel gioco di ruolo Dungeons & Dragons, Corellon Larethian è la divinità capo del pantehon delle divinità elfiche, i Seldarine ("la compagnia di fratelli e sorelle del bosco"), nonché patrono della Magia, Musica, Arti, Artigianato, Poesia e Guerra[1]. È una delle divinità principali dell'ambientazione Forgotten Realms, ma fa anche parte del pantheon standard di D&D. Corellon è il genitore delle genti elfiche ed è il loro protettore: per questo motivo tra le sue aree d'influenza si annovera tutto ciò che è amato dagli elfi. Benché Corellon sia generalmente rappresentato come un giovane elfo di sesso maschile, e come tale percepito dai suoi fedeli, egli è maschio, femmina, di entrambi i sessi e nessuno dei due (proprietà che condivide con tutti gli altri Seldarine) METTI NOTA. Il simbolo sacro di Corellon Larethian è una mezzaluna (che ricorda una C)[2] mentre nella 4a edizione di D&D il dio viene simboleggiato con una stella d'argento su campo blu[3].

Storia editoriale[modifica | modifica wikitesto]

Advanced Dungeons & Dragons 1st Edition[modifica | modifica wikitesto]

La divinità fittizia Corellon Larethian ha fatto la sua prima comparsa nella Deities & Demigods Cyclopedia (1980). In questo supplemento per la prima edizione di Advanced Dungeons & Dragons, Corellon viene descritto come una divinità "ora maschio ora femmina, entrambi e nessuno dei due"[4]. Il dio viene tratteggiato come potente in battaglia, nella quale usa arco e spada, tanto da aver sconfitto la demone Lolth e averla bandita dal Mondo Superiore. Secondo la leggenda, gli elfi sarebbero nati proprio dalle gocce di sangue versate da Corellon in questa epica battaglia.

Advanced Dungeons & Dragons 2ª Edizione[modifica | modifica wikitesto]

Successivamente, una descrizione più dettagliata di Corellon compare nel supplemento per Dungeon Master Monster Mythology (1992) per la 2ª edizione di AD&D. Oltre alla descrizione della divinità, il volume presenta anche informazioni sul suo clero. Il dio viene descritto in maniera simile al volume precedente, con la differenza che le genti elfiche non sarebbero nate dal sangue da lui versato contro Lolth, bensì contro Gruumsh Monocolo, la divinità degli orchi. La battaglia contro Lolth conterrebbe invece il significato morale che dentro ogni bene c'è un po' di male, e pertanto gli elvi devono restare sempre vigili non solo contro il male all'esterno ma anche quello all'interno (che ha permesso a Lolth di corrompere alcuni elfi nell'antichità). Corellon è sempre vigile, non dorme e non riposa mai ed è una costante presenza sottoforma di energia nei cuori e nelle terre degli elfi. Egli è sì il più grande artigiano e il più grande artista, ma è anche dotato, in quello che viene descritto come il tipico "paradosso elfico", di una straordinaria umiltà, sempre assetato di conoscenze e pronto a imparare dai mortali, come dimostra la leggenda di Lafarallinn[5].

L'accessorio On Hallowed Ground (1996), appartenente all'ambientazione Planescape, descrive per la prima volta Arvandor, il reame celeste nel quale Corellon e i Seladarine risiedono. Ancora una volta, Corellon viene ricordato per il connubio tra la sua straordinaria potenza e l'umiltà che lo contraddistingue. La sua dimora è appunto fissata nel reame boschivo di Arvandor, in una torre di marmo al centro del reame nota come Gwyllachaightaeryll (che in elfico significa "la multisplendente"). Più che una torre, si tratta di una serie di spire che svettano verso la volta celeste, di cui una più alta di tutte. Si dice che le stanze all'interno della dimora di Corellon cambino continuamente aspetto, tranne la sala del trono[6].

Ancora per questa edizione di D&D, Corellon viene descritto nel supplemento Demihuman Deities (1998) insieme a tutto il pantheon Seldarine per l'ambientazione Forgotten Realms. I suoi titoli ufficiali sono indicati come "Creatore degli Elfi", "il Protettore", "il Primo dei Seldarine", "Protettore e Difensore della Vita", "Signore di Tutti gli Elfi" e "Coronal di Arvandor". In questo supplemento, la leggenda della nascita degli elfi dal sangue versato dal dio si arricchisce delle lacrime della dea Sehanine (o nella sua versione "una e trina" Angharradh). Dopo aver scacciato da Arvandor la sua sposa Araushnee, che ha preso il nome di Lolth, per aver complottato contro di lui insieme a al figlio Vhaeraun e con qualche perplessità la figlia innocente Elistraee, si è legato alla dea Sehanine

Infine, il supplemento Warriors of Heaven (1999), dedicato alle creature celestiali che lottano per il Bene nella sempiterna lotta contro il Male, indica Corellon come una delle divinità che i celestiali possono onorare e servire.

Dungeons & Dragons 3ª Edizione e versione 3.5[modifica | modifica wikitesto]

Nel passaggio alla 3ª edizione di D&D nel 2000, Corellon è tra le divinità principali presentate nel Manuale del Giocatore (2000) e nello stesso manuale revisionato per l'edizione 3.5 (2004). Il supplemento Dei e Semidei (2003) per l'ambientazione Greyhawk e Fedi e Pantheon (2004) per Forgotten Realms riportano le precedenti descrizioni di Corellon adattando le sue statistiche a questa edizione del gioco. Il clero di Corellon viene nuovamente descritto nel supplemento Perfetto Sacerdote (2005).

Corellon e i Seldarine[modifica | modifica wikitesto]

Nell'ambientazione di Forgotten Realms, il pantheon elfico prende collettivamente il nome di Seldarine ed è composto, oltre che da Corellon in qualità di capo, anche dalle seguenti divinità: Aerdrie Faenya, Deep Sashelas, Erevan Ilesere, Fenmarel Mestarine, Hanali Celanil, Labelas Enoreth, Rillifane Rallathil, Sehanine Moonbow e Solonor Thelandira.

Corellon è il capo riconosciuto da tutti e la sua sposa è Sehanine Moonbow. La leggenda vuole che sia stato Corellon in persona, assunta la sua forma femminile, a partorire tutti gli altri Seldarine; un'altra leggenda vuole invece che siano tutti figli di Corellon e Sehanine. Nell'ambientazione di Greyhawk, Corellon ha anche elevato allo status di semidivinità Ye'Cind, un celebre cantore che lo aveva emozionato suonando e cantando per lui, infondendogli una scintilla della sua essenza divina[7].

Dogmi[modifica | modifica wikitesto]

Corellon protegge la razza elfica, è il patrono di tutte le forme artistiche, siano esse manuali o puramente intellettuali, e ingaggia una guerra perpetua contro i drow e gli orchi. Insegna a tutti i suoi fedeli ad ammirare l'arte in generale e la magia, a reclamare la propria libertà e quella altrui, a provare sempre nuove esperienze. Distruggere è lecito solo quando si è in grado di creare la stessa cosa[8].

Clero e chiesa[modifica | modifica wikitesto]

I sacerdoti di Corellon sono figure di primo piano delle comunità elfiche. Si occupano attivamente di addestrare i loro confratelli non solo nelle armi sacre al dio, arco e spada, ma anche nelle sue arti, artigianato e magia. Fungono anche da giudici e arbitri nelle dispute e si occupano di mantenere buoni rapporti con i sacerdoti delle altre divinità elfiche e di quelle votare alla natura [9].

Luoghi sacri[modifica | modifica wikitesto]

Corellon non dispone di veri e propri templi. I suoi sacerdoti e i fedeli si riuniscono a omaggiarlo in luoghi dalla bellezza naturale[10].

Giorni sacri[modifica | modifica wikitesto]

Rituali[modifica | modifica wikitesto]

Ambientazioni[modifica | modifica wikitesto]

Forgotten Realms[modifica | modifica wikitesto]

Greyhawk[modifica | modifica wikitesto]

Ambientazione base D&D 4a Edizione[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Eric L. Boyd, Erik Mona, Fedi e Pantheon, Parma, Twenty Five Edition, 2005, ISBN 88-8288-086-9.
  2. ^ [1]Simbolo sacro di Corellon Larethian
  3. ^ Rob Heinsoo, et al., Manuale del giocatore, Parma, Twenty Five Edition, 2008, p. 22.
  4. ^ (EN) James M. Ward, Robert J. Kuntz, Deities & Demigods Cyclopedia, TSR Games, 1980, p. 106, ISBN 0-935696-9ISBN non valido (aiuto).
  5. ^ (EN) Carl Sargent, Monster Mythology, TSR Games, 1992, p. 21, ISBN 1-56076-362-0.
  6. ^ (EN) Colin McComb, On Hallowed Ground, TSR Games, 1996, pp. 94-95, ISBN 978-0-7869-0430-3.
  7. ^ (EN) Gary Holian, et. al, Living Greyhawk Gazeteer, 2011, pp. 188-189, ISBN 0-7869-1743-1.
  8. ^ Eric L. Boyd
  9. ^ (EN) Carl Sargent
  10. ^ (EN) James M. Ward

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]