Utente:Fotogian/Signoraggio

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Testi di riferimento proposti:


Signoraggio[modifica | modifica wikitesto]

Nell’antichità, quando la base monetaria constava di monete in metallo prezioso, chiunque disponesse di metallo prezioso poteva portarlo presso la zecca di stato (SBAGLIATO NON è MAI SUCCESSO in quanto quando la moneta era d'oro non esisteva nessuna zecca e meno che mai una di "stato"). Lì il metallo prezioso veniva trasformato in monete sulle quali veniva impressa l’effigie del sovrano (Qui si contraddice in quanto se c'è un sovrano non ci può essere stato ma al limite una monarchia). Una parte del metallo prezioso veniva trattenuto a fronte dei diritti spettanti alla zecca e al sovrano (FALSO i diritti spettavano solo al sovrano il conio era operato da artigiani pagati per il loro lavoro, non è mai esistita un "zecca").
Il signoraggio era dunque l’imposta sulla coniazione, altrimenti detto diritto di zecca (FALSO il signoraggio è l'agio del signore altrimenti si sarebbe chiamata in altro modo. Il diritto di zecca veniva chiamato "monetaggio"). Prende il nome dal signore (seigneur in francese) che incassava l’imposta (Qui conferma la contraddizione prima parla di diritti dati alla zecca ed al sovrano poi parla di incasso da parte del solo signore delle 2 l'una).
Il valore nominale della moneta, a causa del signoraggio e dei costi di produzione delle monete, non coincideva pertanto con il valore intrinseco delle stesse, rappresentato dalla quantità di metallo prezioso contenutovi (Certo la percentuale d'oro trattenuta era la ricchezza del signore per cui il valore nominale era minore di quello reale ma questo era risaputo ed accettato).
L’imposta sulla coniazione trovava la sua ragion d’essere nella necessità di trovare fonti d’entrata con cui coprire la spesa pubblica (Vero).
In molti casi lo stato possedeva le miniere di metallo prezioso, che estraeva e trasformava in moneta. (Vero) Pertanto il signoraggio coincideva con la differenza tra il valore nominale delle monete coniate dalla zecca e i costi di trasformazione della materia prima in moneta. (la zecca non è mai esistita) Con la rivoluzione industriale si assiste al graduale abbandono dei sistemi monetari fondati sui metalli preziosi e sulla convertibilità delle monete in metalli preziosi.(Vero anche se ufficialmente inizia con la fondazione della banca d'inghilterra precedentemente la moneta ad esempio in inghilterra era fondata sugli sticky tally tutt'ora conservati al museo di londra)
La crescita degli scambi economici provocata dalla rivoluzione industriale rende necessario l’uso di monete la cui offerta possa essere regolata a piacimento dalle banche centrali e non sia vincolata dalla disponibilità limitata di metalli preziosi.(Falso le banche centrali sono una invenzione relativamente recente es. il sebec in europa ha visto l'avvio con l'approvazione del trattato di maastricht per poi prendere corpo ufficialmente nel 2001 )
Inoltre l’affermarsi di talune monete, sempre più diffuse e accettate negli scambi internazionali, rende obsoleto il ricorso ai metalli preziosi per regolare tali scambi. (Vero e falso, vera la seconda parte, falsa la prima infatti le monete o meglio le banconote o note di banco erano rappresentativi di un deposito fatto presso un orafo o cambiavalute, antesignano del banchiere col tempo iniziò a girare solo la carta e non più l'oro anche per questione di comodità )
Infine l’affermazione del biglietto di banca e di altre forme di pagamento svincolate dall’uso di metalli preziosi si spiega con la praticità dei sistemi di pagamento che non obbligano a trasferire ingenti quantità di pesante metallo prezioso (anche qui notiamo la puntualizzazione che come nei 2 casi precedenti fa capire la contraddizione dell'autore ).

Per signoraggio si intendono quindi i redditi che una banca centrale ottiene grazie alla possibilità ricreare base monetaria in condizioni di monopolio (Qui abbiamo un salto dalla moneta del signore alle banche centrali emettitrici di denaro senza soluzione di continuità).

La Banca d'Italia definisce il reddito da signoraggio:

È il reddito connesso alla funzione di emissione della moneta ed è definito, nell’ambito del SEBC, come reddito originato dagli attivi detenuti in contropartita della circolazione in euro. Il reddito da signoraggio della BCE è rappresentato dalla remunerazione dei crediti nei confronti delle BCN dell’Eurosistema, corrispondenti alla quota di banconote in euro convenzionalmente assegnata alla BCE (pari all’8 per cento della circolazione complessiva dell’Eurosistema). Tale reddito viene distribuito alle BCN in proporzione alla rispettiva quota di partecipazione al capitale della BCE. (Anche qui l'autore si contraddice prima afferma una cosa poi la smentisce con una definizione presa dal sito della banca d'italia)

Inoltre precisa che L’ammontare del reddito da signoraggio della BCE può essere ridotto, con decisione del Consiglio direttivo della BCE, in relazione ai costi sostenuti dalla stessa per l’emissione e la gestione operativa delle banconote in euro. Inoltre il Consiglio direttivo può decidere di non dar luogo, in tutto o in parte, alla distribuzione del reddito da signoraggio al fi ne di assicurare che la ripartizione annuale complessiva degli utili non ecceda il profitto netto della BCE per l’esercizio.


Tali redditi hanno diverse origini.

La banca centrale può emettere moneta con la quale coprire i deficit statali. Tale pratica, diffusa fino ai primi anni ottanta del XX secolo, vale a dire fino a quando le banche centrali dei principali paesi occidentali sono dipese dai rispettivi governi, ha come controindicazione la creazione di inflazione.
(FALSO l'inflazione nasce per lo squlibrio tra moneta e beni acquistabili l'inflazione è comunque un parametro fine a se stesso se scollegato dal risparmio delle famiglie, alla crescita ed a altri parametri) A partire dagli anni ottanta la pratica di finanziare i deficit pubblici emettendo moneta stata abbandonata perché il disordine monetario che ne derivava era considerato un male peggiore della vantaggio di finanziare i deficit attraverso l’emissione di moneta.
(FALSO non c'è mai stato nessun "DISORDINE" monetario anche oggi, gli stati si finanziano attraverso il deficit anche in europa) Oggi i redditi della banca centrale derivano prevalentemente dalle operazioni di compravendita di titoli pubblici attraverso i quali la banca centrale regola l’offerta di moneta nell’economia. La banca centrale può, in qualità di creditore di ultima istanza, emettere base monetaria a fronte dei titoli acquistati. Attraverso la cessione di titoli la banca centrale al contrario riduce la base monetaria. (Qui l'autore non è chiaro infatti la fed fa questo la bce per statuto non lo fa)
Inoltre la banca centrale concede prestiti alle banche commerciali, attraverso il meccanismo dello sconto.(VERO)
Tali operazioni, destinate a realizzare il compito primario della banca centrale di regolare la quantità di moneta in circolazione nell'economia e l'ammontare del credito concesso dalle banche ai loro clienti, generano reddito per la banca centrale. (VERO sulla carta)

Ad esse si aggiungono voci marginali, come i ricavi che derivano dall’emissione di moneta destinata a sostituire monete sottratte alla circolazione dai collezionisti o distrutte o dimenticate. (FALSO la voce non è marginale in quanto c'è una partita di giro tra titoli di stati postati all'attivo e denaro nominale postato al passivo)

Il reddito netto da signoraggio viene direttamente o indirettamente versato nelle case statali attraverso le imposte, la distribuzione degli utili, la concessione di tassi agevolati. (FALSO)

Bibliografia dell'articolo[modifica | modifica wikitesto]

  • Carlo M. Cipolla, Storia economica dell'europa pre-industriale, Il Mulino (fondato da prodi)
  • Paul Samuelson, Economia, Zanichelli
  • Bagliano e Marotta, Economia Monetaria, Il Mulino
  • Eichengreen,La globalizzazione del capitale, Baldini&Castoldi
  • Garzantina Economia
  • Pierce e Shaw, Economia monetaria, Il Mulino
  • Bianchi, Dizionario di economia politica, voce Moneta, Boringhieri
  • Savona, Alla ricerca della sovranità monetaria, Libri Scheiwiller
  • Dornbusch e Fischer, Macroeconomia, Il Mulino
  • Onado, Banca come impresa, Il Mulino


Testi alternativi, incompatibili con l'articolo, scritti da studiosi in contrasto con la tesi ufficiale neoclassica.[modifica | modifica wikitesto]

  • Ezra Pound, ABC dell'economia e altri scritti raccolta di scritti sull'economia(1994) [ISBN: 8833908526]
  • Gertrude Margaret Coogan, I creatori della moneta, 1998 (titolo originale Money Creators, 1935).
  • Paolo Sella di Monteluce, Verità sulla finanza italiana ( 1956)
  • Giacinto Auriti, L'ordinamento internazionale del sistema monetario ( 1993) ,
  • Savino Frigiola. La fabbrica del debito, dell'usura e della disoccupazione ( 1997)
  • Bruno Tarquini, La banca la moneta e l'usura. La costituzione tradita ( 2001).
  • Giacinto Auriti, Il Paese dell'Utopia. La risposta alle cinque domande di Ezra Pound ( 2002) [ISBN-88-87220-36-0]: sulla teoria del "valore indotto".
  • Maurizio Blondet, Schiavi delle banche ( 2004).
  • Rothbard Murray N., Lo Stato Falsario - Ecco cosa i governi hanno fatto ai nostri soldi ( 1964)
  • Fini Massimo, Il denaro, sterco del demonio. Storia di un'affascinante scommessa sul nulla ( 2003) [ISBN-88-31782479]
  • Barnes Giacomo, Giustizia sociale - Attraverso la riforma monetaria ( 1944).
  • Domenico De Simone, Un milione al mese a tutti: subito! (1999) edizione Malatempora.
  • Domenico De Simone, Dove andrà a finire l'economia dei ricchi (2001) Edizione Malatempora.
  • Domenico De Simone, Per un'economia dal volto umano (2001) Edizione Malatempora.
  • Domenico De Simone, Un'altra moneta (2003) Edizione Malatempora.
  • Domenico De Simone, Parmacrack - Non piangete sul latte versato (2004) Edizione Malatempora.
  • Domenico De Simone, Dove va l'Economia - Intervista a cura di Carlo Gambescia (2004) Edizione Settimo Sigillo.
  • Della Luna, Miclavez, Euroschiavi, Arianna Edizioni, 2005
  • Richard Werner, New Paradigm in Macroeconomics, Pallgrave, 2005
  • Nino Galloni, Misteri dell'euro misfatti della finanza, Rubettino, 2006
  • Marco Saba, Bankenstein, Edizioni Nexus, 2006

Mancano i testi di Maurice Allais, Franco Modigliani, Paul Krugman, Winnie Godley