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Template:Gianni Fornaresio


Template:Gianni Fornaresio (Torino, 29 Dicembre 1952) è un editore, gallerista e artista italiano.


Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Gianni Fornaresio a metà degli anni ’70 comincia a Venezia il suo percorso nel mondo dell’arte entrando a far parte del gruppo chiamato Artisti Associati, per i quali cura la vendita delle opere. In seguito diventa distributore per importanti editori di opere grafiche e si interessa al mondo delle stampe antiche. Dal lavoro con stampe e libri antichi ricava una notevole esperienza e competenza, sia iconografica che tecnica. Nel 1981 decide di aprire la sua prima galleria d’arte a Torino dove, oltre alle stampe d’epoca, si occupa anche di grafica moderna, diventando agente per diversi editori di opere grafiche.

Prime edizioni[modifica | modifica wikitesto]

La prima edizione che realizza è con Francesco Casorati, edizione che viene acquisita dall’Istituto Bancario San Paolo di Torino del quale diventa fornitore ufficiale. Nel 1984 l’architetto a capo dell’ufficio tecnico del San Paolo, Franco Gay, chiede a Fornaresio se è possibile avere delle opere di Emilio Vedova che, quello stesso anno, espone al Museo di Rivoli appena inaugurato. Grazie ad una serie di circostanze favorevoli Fornaresio riesce ad ottenere il consenso dell'artista, normalmente restio a commercializzare i suoi lavori. Due anni dopo, nel 1986, produce anbche Enrico Baj. Fornaresio inizia a girare l’Italia partecipando alle fiere più importanti, come Arte Fiera, Miart, ArtVerona e Expo Arte - Fiera Internazionale di Arte Contemporanea, fino ad arrivare a farsi conoscere anche in ambito internazionale esponendo nel 1987 all' Art Jonction International di Nizza, nel 1989 alla Fiac Edition Saga di Parigi, nel 1987 al Frankfurter Buchmesse e l'anno successivo all' Art Multiple Kunstmesse di Düsseldorf. Entrato in contatto con numerosi galleristi e mercanti conosce Luigi Rimoldi, editore e mercante, che gli propone di produrre delle grafiche con Luigi Veronesi; vengono così prodotte quattro eccezionali opere grafiche di grandi dimensioni[1] e in seguito, tramite l’amico Paolo Minoli, succeduto a Rimoldi, Fornaresio viene anche introdotto presso Bruno Munari, per cui produce alcune serigrafie di grandi dimensioni[2] .

Oltre al lavoro editoriale Gianni Fornaresio decide di ampliare gli spazi dello studio aprendo un laboratorio serigrafico dove produce gli Orologi d'autore di Ugo Nespolo, Lucio Del Pezzo e Luigi Veronesi. Avendo a disposizione un laboratorio serigrafico produce egli stesso degli orologi da parete e realizza anche la serie “Icons”. In questi anni nasce una forte amicizia con Ugo Nespolo, con il quale viaggia a New York, ed entra in contatto con numerosi artisti, tra cui Aldo Mondino, Alighiero Boetti, Piero Ruggeri, Enrico Baj, Roger Selden, Aoi Huber, Antonio Pedretti, Antonio Carena, Janusz Haka e Piero Guccione.

Nel 1991 lo Studio Fornaresio con vari sponsor, realizza una cartella di cinque opere di Alighiero Boetti e l'anno dopo inizia la collaborazione con Daniele Fissore con il quale produce numerose grafiche molto apprezzate dal pubblico. Negli stessi anni produce Mondino, Haka, Barovero, Pedretti e Selden e nel 1997 acquisisce l’esclusiva del lavoro di Ermanno Barovero.

Nel 2005 lo Studio Fornaresio acquisisce varie cartelle di Egon Schiele, opera postuma realizzata dall'editore austriaco Sedler per una mostra organizzata ed allestita in Giappone nel 1990. Intanto riprende la collaborazione con Ugo Nespolo di cui edita due edizioni di grande formato. Nel 2012 produce con Piero Guccione Il Bacio e la Sicilia, acquaforte e acquatinta e nel 2014 Gianni Fornaresio espone la serie di serigrafie “Icons”[3], lavori da lui creati a partire dagli anni ’80. Da qui in poi si susseguono una serie di lavori calcografici con la tecnica del carborudum e interventi serigrafici tra cui spicca la “Gioconda”, opera scelta per illustrare la copertina di Torino Magazine dell’estate 2015; nello stesso periodo espone i suoi lavori nella mostra “I loft you” realizzata negli spazi del concept store Onlywood di Torino. Nel 2016 Fornaresio è autore ed editore del libro “Gocce”, una serie di quattordici tavole illustrate che hanno come soggetto la parola “Amore” declinata in varie lingue. Gocce è un libro sull'amore e l'uguaglianza in cui i testi scritti da diversi autori tra cui Prem Rawat, artista e ambasciatore di pace, Ugo Nespolo, Sergio Ragalzi, Andrea Cenni e Guido Barosio fanno da cornice alla serie di tavole realizzate da Gianni Fornaresio.

Fiere[modifica | modifica wikitesto]

  • 1987 Art Jonction International, Nice, France
  • 1987 Frankfurter Buchmesse, Frankfurt, Deutschland
  • 1988 Fiera Internazionale di Arte Contemporanea, Bari, Italia
  • 1989-2010 Arte Fiera, Bologna, Italia
  • 1989 Fiac Edition Saga, Paris, France
  • 1998 Art Multiple Kunstmesse, Düsseldorf, Deutschland
  • 1999 Kunstmarkt, Düsseldorf, Deutschland
  • 2011-2014 Art Verona, Italia


Mostre[modifica | modifica wikitesto]

  • 1987 Andy Warhol
  • 1989 Bruno Munari, Luigi Veronesi
  • 1992 Ugo Nespolo
  • 1992 Alighiero Boetti
  • 1996 Ermanno Barovero
  • 1997 Collettiva Aldo Mondino, Bruno Munari, Luigi Veronesi, Daniele Fissore, Antonio Pedretti
  • 1998 Daniele Fissore
  • 2005 Roger Selden
  • 2006 Antonio Carena
  • 2007 Janusz Haka
  • 2008 Piero Guccione
  • 2012 Ugo Nespolo
  • 2016 Sergio Ragalzi

Mostre Personali[modifica | modifica wikitesto]

2014 “Icons”, Studio Fornaresio, Torino, Italia 2015 “I loft you”, Onlywood, Torino, Italia 2015 “Gioconda”, Studio Fornaresio, Torino, Italia 2016 “Gocce”, Studio Fornaresio Torino, Italia


Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Luigi Veronesi: Pittura Grafica Fotografia Film Scenografia Suono e colore Arte applicata, Catalogo mostra Comune di Nuoro, Museo d'Arte della Provincia di Nuoro, 15 dicembre 2000 - 18 febbraio 2001
  2. ^ Bruno Munari: Il metodo dell'invenzione, Catalogo mostra Comune di Nuoro, Museo d'Arte della Provincia di Nuoro, 24 settembre - 28 novembre 1999
  3. ^ Per un approfondimento si veda: www.canalearte.tv/news/gianni-fornaresio-icons