Utente:Fabio colonnese/Sandbox

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Pietro Ferri[modifica | modifica wikitesto]

Pietro Ferri (Ronciglione, 1902 – Selva di Val Gardena 1975), figlio di Giuseppe Ferri, imprenditore edile della zona, e Anna Angelucci, è stato un architetto italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Pietro Ferri si laurea in architettura alla Regia Scuola Superiore di Roma nel 1932 ed entra nello studio dell’architetto Gaetano Minnucci come disegnatore. Nel 1934 lavora al progetto e poi alla realizzazione della Casa della GIL (Gioventù Italiana del Littorio) alla Città Giardino “Aniene”, a Montesacro, in Viale Adriatico 44 (oggi ufficio postale). Nel 1936, lavorando al progetto del primo grado di concorso per il Palazzo dei Congressi di Adalberto Libera, inizia il suo lungo rapporto prima con l’E42 e poi con l’EUR. Nel 1937, quando Minnucci viene assunto presso l’E42 in qualità di capo dell’Ufficio Architettura Parchi e Giardini e viene incaricato della progettazione del Palazzo degli Uffici, affida a Ferri, in collaborazione con l’ing. Craglia, la direzione dei lavori.[1] Nel 1938 Ferri viene abilitato alla professione e, nei primi mesi del 1940, entra come vice-capoufficio nella Direzione dei Servizi Architettura, Parchi e Giardini dell’E42 e, parallelamente, diventa assistente al corso di Elementi Costruttivi di Minnucci. Con lo scoppio della guerra, Ferri è costretto a tornare al paese natale di Ronciglione, dove diventa prima Direttore delle Miniere e poi delle Fornaci di Torrita, Poggigialli e Montemartino. Negli anni successivi alla guerra si occupa della ricostruzione di alcuni ponti abbattuti dai bombardamenti lungo il tratto Chiusi-Sinalunga e costruisce ex-novo un ponte sul fiume Foenna sulla strada per le fornaci di Poggigialli. Con l’intervento di Virgilio Testa, all’inizio degli anni Cinquanta riaprono i cantieri all’Eur e Ferri è nominato Capo Ufficio delle Opere Edilizie e Direttore dei Lavori di tutte le opere, aiutato dal giovane architetto Giuseppe Cigni. Ferri è impegnato nei cantieri del Palazzo dei Congressi, del Palazzo della Civiltà dei Lavori, nei Palazzi dell’INA e nel Museo della Civiltà Romana. Quasi contemporaneamente è incaricato di progettare il Ministero delle Finanze[2] (insieme agli archh. Vittorio Cafiero, Cesare Ligini, Guido Marinucci e Renato Venturi), il Ministero della Marina Mercantile (insieme agli archh. Minnucci e Cigni) e il Ministero del Commercio con l’Estero (insieme agli archh. Guido Marinucci e Renato Venturi). Oltre all’EUR, Ferri esegue alcuni incarichi per l’Ordine delle Serve di Maria ex-Mantellate (restauro dell’Istituto Falconieri in via Guidubaldo del Monte a Roma, 1957-1960; nuova Casa Generalizia dell’Ordine in via Mentore Maggini a Roma, 1959-1962; Casa Generalizia Generale di Pistoia; ampliamento della Scuola Professionale in via Vasari a Milano, 1965-1966; Convento-ateneo di Santa Maria dei Servi sulla via Portuense a Roma, 1965-1966; ristrutturazione di Palazzo Massimo in Piazza Colasanzio a Roma, con Renzo Ferri e l’ing. Salvatori. Tra il 1965 e il 1967, progetta e realizza, assieme a Mario Paniconi, Giulio Pediconi, Luigi Vagnetti, L. Foderà e l’ing. G. Biuso, le torri del Ministero delle Poste e Telegrafi in Viale Europa. Nominato commendatore il 27 dicembre 1967, si ritira dalla professione nel 1970.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ G. Minnucci, Il Palazzo degli Uffici dell'Esposizione Universale di Roma, Costruzioni-Casabella 151-152-153, 1940, pp. 4-24.
  2. ^ P. Ferri, Nuova sede del Ministero delle Finanze, Edilizia moderna 75, 1962.