Utente:Ellegimark/Sandbox/Appunti vari

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  • Romano Molter, Rotabili italiani in Slovenia, in La rivista della ferrovia, anno 3º, n. 9, inverno 2009, pp. pp. 28-33, ISSN 2037-1055 (WC · ACNP).
  • Lorenzo Pallotta, Il gruppo 362 JŽ, in La rivista della ferrovia, anno 3º, n. 9, inverno 2009, pp. pp. 34-41, ISSN 2037-1055 (WC · ACNP).

Locomotiva DB 219

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Locomotiva DB 219
Locomotiva Diesel
Locomotiva DB 219 001 a Brema circa 7 anni dopo il ritiro dal servizio presso la Ferrovia Federale Tedesca
Anni di costruzione 1965
Quantità prodotta 1
Locomotiva prototipo 219 001
Scartamento 1.435 mm
Rodiggio B'B'
Tipo di trasmissione idrodinamica Voith
Potenza continuativa 1.580 kW
Velocità massima omologata 130 km/h
Alimentazione gasolio
Tipo di motore motore con turbina a gas ausiliaria

Vedi en:DB Class V 169

La locomotiva 219 001 della Ferrovia Federale Tedesca (DB) fu costruita in un unico esemplare nel 1965.

La locomotiva era equipaggiata con un motore Diesel da 1.580 kW con turbina a gas ausiliaria e trasmissione idraulica e aveva una velocità massima di 130 km/h[1].

Dopo anni di accantonamento a Brema fu inviata a Verona alla fine del luglio 1985 e trasferita allo stabilimento IPE per la revisione completa con modifiche interessanti la riduzione del rapporto di trasmissione per renderla più idonea al futuro servizio in Italia[1].

La locomotiva uscì dalla riparazione generale nel luglio 1996 equipaggiata con un motore Diesel MTU a sedici cilindri sovralimentato con interrefrigerazione della potenza di 1.430 kW, mantenendo la trasmissione idrodinamica Voith e con i servizi ausiliari ristrutturati per i nuovi servizi a cui fu destinata. Poco dopo la meta dello stesso mese fu trasferita al cantiere dell'impresa Attilio Rossi per i lavori di armamento sulla linea Pontebbana[2].

  1. ^ a b Cf Notizie flash, in I treni oggi, 6 (1985), n. 53, p. 10.
  2. ^ Cf Notizie flash, in I treni oggi, 7 (1986), n. 64, p. 5.

Il riscaldamento elettrico delle carrozze fu sperimentato inizialmente dalle FS alla fine degli anni trenta del ventesimo secolo. Dopo una lunga pausa le prove ripresero nell'inverno 1947/48 con una coppia di treni a lunga percorrenza tra Milano e Roma e una coppia di treni accelerati tra Firenze e Chiusi[1].

Nel 1948 il parco dei rotabili equipaggiati con il REC comprendeva 37 locomotive, 242 carrozze e 32 bagagliai[1].

Il riscaldamento elettrico fu adottato su 37 treni nei compartimenti di Milano, Bologna, Firenze, Roma, su una coppia Milano-Roma e su qualche treno internazionale[1].

L'anno successivo il numero delle carrozze equipaggiate con il REC salì a 900, permettendo l'effettuazione di 120 treni, saliti a 180 nel 1950/51 con un parco di 1146 carrozze[1].

Nel 1951/52 il REC fu esteso anche ai treni di piccola composizione sulla rete trifase e nell'arco di alcuni anni fu applicato sia ai rotabili di nuova costruzione e a buona parte di quelli esistenti, comprese le locomotive trifasi[1]. In particolare nella seconda metà degli anni cinquanta furono equipaggiate con la condotta REC le locomotive trifasi dei gruppi E.331, E.332, E.432, 14 E.431 ed alcune E.550[2].

Note generali

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