Utente:Elisafaggioli/test

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IL RAME[modifica | modifica wikitesto]

Rame nativo

Al museo Archeologico G. Rambotti di Desenzano del Garda, tra i numerosi reperti, sono presenti alcuni oggetti in legno come vasi, piatti e frammenti di travi, conservatisi perché immersi nel fango delle sponde del lago, utilizzato originariamente come base per la costruzione delle palafitte. Più numerosi sono gli oggetti in pietra ricavati dall’arte della scheggiatura, come parti di un telaio in legno. Dopo lo sviluppo di quest’ultima si arriva alla scoperta del rame nativo (cioè rame duro sottoforma di pietra), una novità per gli uomini dell’epoca, e la scheggiatura di questo metallo era rozza e primitiva, a causa della poca conoscenza del materiale. Questo era il metodo di lavorazione che si usava nell’antichità, infatti la fusione non era ancora utilizzata.

Inizia così l’età del rame (4000 a.C. circa), chiamata anche calcolitico. Si passa alla metallurgia nell’età del bronzo, che inizia nel 3500 a.C., quando il metallo fuso viene fatto raffreddare dentro stampi di argilla per farne oggetti utili. Ad esempio viene usato per creare asce dal valore più simbolico che riguardante l’utilizzo pratico e indicavano l'importanza di personaggi come i capi dei villaggi che inoltre possedevano più oggetti in metallo. Molto comuni erano anche i gioielli come spille riccamente decorate, sfarzosi orecchini e collane elaborate che usavano le donne dell’epoca sia durante le festività sia tutti i giorni.

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