Utente:Decussis/Sandbox

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Borgo Novo di Gaiole in Chianti
Borgo Novo di Gaiole in Chianti, la piazza centrale
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàGaiole in Chianti
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione2002-2010
UsoResidenziale

Turistico Attrezzatura pubblica

Realizzazione
ArchitettoStefano Martinelli

Simone Casini Martinelli Associati

ProprietarioProgetto Gaiole

Borgo Novo di Gaiole in Chianti è un Complesso Architettonico ubicato nella omonima cittadina toscana (43°28'06.3"N 11°25'51.9"E) realizzato negli anni fra il 2002 ed il 2010. La sua complessità architettonica e funzionale che accoglie destinazioni residenziali, turistiche e per attrezzature pubbliche quali la piscina, la palestra e gli spazi di relazione collettiva per manifestazioni di interesse anche internazionale, lo ha fatto divenire un punto di riferimento alternativo e complementare rispetto al Borgo Antico di Gaiole in Chianti, con il quale condivide anche un ruolo importante per L'Eroica.

L'opera architettonica progettata e diretta dagli architetti Stefano Martinelli e Simone Casini, della Martinelli Associati, ha assunto un interesse rilevante a livello internazionale testimoniata dal fatto che una serie di commissioni di esperti provenienti dal mondo delle riviste di architettura, delle Facoltà di Architettura e dei costruttori associati all'ANCE, l'ha selezionata fra le cento opere di architettura realizzate dai cento architetti più importanti d'Italia nel decennio dal 2000 al 2010[1], presentate al Congresso dell'UIA di Tokyo nel 2011.

Il Progetto[modifica | modifica wikitesto]

il progetto è stato sviluppato applicando i principi di una metodologia archè-logica[2] operata a tutti i livelli della progettazione. L'identità del luogo, il sistema di relazione a scala urbana, l'architettura, le unità funzionali di natura collettiva e privata. Processo che è stato ampiamente documentato, contestualmente alla sua formazione, in un saggio breve pubblicato su AIÓN - Rivista internazionale di architettura[3], in un articolo sulla stessa rivista[4] ed in un libro monografico sul progetto stesso[5].

Il luogo è stato analizzato con riferimento ai fattori essenziali per la sostenibilità del progetto. Innanzi tutto è stata verificata la sostenibilità ambientale dell’intervento attraverso lo studio dell’incidenza sulle preesistenze naturali nelle aree limitrofe, attraverso l’inserimento paesaggistico e l’uso di tecniche e materiali a basso impatto, come ad esempio la realizzazione delle cortine murarie con pietre recuperate dagli scavi e dagli affioramenti superficiali presenti nell’area dell’intervento, senza ampliare fronti di cava nel territorio. Successivamente è stata verificata la sostenibilità culturale del progetto analizzando tecniche e linguaggi consolidati nel luogo e rappresentando la volontà di una contestualizzazione dell’opera, non tanto con il luogo così com’è ma come avrebbe potuto essere, con quelle potenzialità implicite nei luoghi e nelle idee che non sono mai divenute mondo, ma che esprimono i caratteri archetipi di una condizione culturale specifica.

La struttura di relazione a scala urbana è articolata. “In rapporto all’intero centro abitato il complesso si relaziona direttamente a scala visiva, orientando l’asse principale dell’organizzazione lungo il pendio e contemporaneamente in direzione del vertice di accesso alla piazza centrale, mentre dal punto di vista del rapporto fruitivo esiste un distacco funzionale, in quanto il collegamento con esso rimane immerso all’interno della struttura urbana di Gaiole, originandosi direttamente dalla strada posteriore alla Chiesa, per cui nel processo di avvicinamento si perde il contatto diretto con esso per riscoprirlo improvvisamente a distanza ormai ravvicinata.[6]

L'architettura ha una sua particolare struttura di relazione che scompone gli elementi tradizionali del borgo rurale chiantigiano per ricomporli in un modo nuovo senza tradirne la valenza antropologica originaria. "La struttura insediativa oltre ai rapporti esterni, che formano il sistema di alimentazione e sussistenza dell’organismo, si caratterizza per alcune invarianti strutturali che ne costituiscono l’essenza ancor prima di definirne il linguaggio: la cellula base dell’unità abitativa, l’unità abitativa come aggregazione di cellule base, il tessuto edilizio come aggregazione di unità abitative, le emergenze locali a cui si possono riferire un vasto numero di unità abitative e la struttura di relazione urbana locale che connette le emergenze locali con il tessuto edilizio."[7]

Le unità funzionali di natura collettiva e privata sono tutte riferibili ad unità architettoniche elementari che nell'aggregazione vengono ad assumere ruoli e funzioni differenti. Le unità collettive sono ubicate in parte al centro dell'area, dove sono accessibili direttamente dalla strada carrabile la struttura dei servizi e della palestra con soprastante la piscina e con il parcheggio sottostante. In parte definiscono il rapporto con il resto del centro abitato di Gaiole in Chianti dove si trovano la grande piazza attrezzata e il parco-parcheggio divenuto punto di riferimento per le grandi manifestazioni che si svolgono nello stesso centro, fra tutte l'Eroica. Ma l'unità collettiva più determinante del progetto è quella formata dalle piazze, gli slarghi, le vie ed i vicoli che strutturano le relazioni fra le unità funzionali private conformandole, creando opportunità di relazioni fra gli stessi abitanti e fruitori ed incidendo sugli aspetti sociali della fruizione del luogo.

La realizzazione[modifica | modifica wikitesto]

La realizzazione dell'intervento ha tenuto fede al radicamento che il progetto ha instaurato con il luogo. "Da tale radicamento ogni elemento del linguaggio ed ogni tecnica costruttiva vengono sviluppati all’interno di un processo tecnologico coerente con la tradizione, per rapportarli alla dimensione culturale ed esistenziale dell’uomo contemporaneo."[8]

Gli scavi per formare i piani di appoggio delle fondazioni delle strutture dai quali si è reperito anche il materiale per le cortine murarie. La struttura verticale in calcestruzzo di cemento armato antisismica con gli orizzontamenti in travi e correnti di legno con impalcato in cotto. La cortina muraria esterna che ingloba completamente la struttura verticale in c.a. formata da una doppia parete con isolamento disposto nell'intercapedine, quella interna in laterizio e quella esterna in pietra a vista, con in alternativa alcuni casi in laterizio intonacato. Il manto di copertura in coppi ed embrici tradizionali in laterizio. I serramenti in legno di castagno. La pavimentazione della piscina e della palestra in cotto;.la pavimentazione delle piazze, degli slarghi e delle vie pubbliche realizzate in calcestruzzo architettonico con ricorsi in laterizio; la pavimentazione dei vicoli e delle scale esterne in laterizio. Gli impianti di climatizzazione sono completamente centralizzati. così come sono centralizzati quelli di comunicazione.

La realizzazione ha prodotto un architettura, un luogo architettonico che si inserisce con estrema naturalezza nel paesaggio del Chianti. Questo nonostante non sia stata operata una riproposizione mimetica di forme o schemi desunti dalla tradizione locale. Piuttosto il progetto e la realizzazione sono state fondate sulla ricerca dei caratteri specifici del luogo, i quali ora trovano infatti nuove forme e nuove significazioni, che proprio per il loro radicamento nella struttura storica del paesaggio ne entrano a far parte senza proporre dissonanti alterazioni, anzi apparendo, come si diceva,  quasi naturale estensione del borgo storico, in un rapporto di continuità nel tempo e nello spazio.

La realizzazione di Borgo Novo di Gaiole in Chianti, infatti, è divenuta un elemento paradigmatico per l'architettura non solo italiana.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Italy Now, Architecture 2000-2010, Edilstampa srl, p. 122.
  2. ^ Stefano Martinelli, L'Archeologia del sapere architettonico - in Massimo Fagioli, Figure, Edizioni "Il Ponte" Firenze, 1999, p. 16.
  3. ^ Stefano martinelli, Fabrica, in AION - Rivista internazionale di Architettura, Tecnica, n. 2/2003.
  4. ^ Simone casini, Borgo Novo di Gaiole in Chianti - L'archetipo del costruire, in AION - Rivista internazionale di architettura, Tecnica, n. 2/2003.
  5. ^ Stefano Martinelli, Borgo Novo di Gaiole in Chianti - Il progetto, AION Edizioni, 2003.
  6. ^ Stefano Martinelli, Borgo Novo di Gaiole in Chianti - Il progetto, Aion Edizioni, 2003, p. 19.
  7. ^ Stefano Martinelli, Borgo Novo di Gaiole in Chianti - Il progetto, Aion Edizioni, 2003, p. 59.
  8. ^ AA. VV., Nuova Architettura Italiana, Aion Edizioni, 2006, p. 123.