Utente:Claudia Ambrosetti/sandbox

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Palazzoli S.p.A.
StatoBandiera dell'Italia Italia
Fondata daFederico Palazzoli
Sede principaleBrescia
ProdottiMateriale elettrico
Fatturato40 milioni di
Dipendenti138
Slogan«Sistemi Elettrici d'Autore»
Sito webwww.palazzoli.it

Palazzoli S.p.A. è una società italiana del settore elettrotecnico che opera a livello nazionale e internazionale nella produzione di sistemi e prodotti per l’energia e l’illuminotecnica per i settori terziario, industriale, navale, atex e automazione.

La Società, fondata a Brescia nel 1904 dal Cav. del Lav. Federico Palazzoli, ha rapporti consolidati con i principali distributori nazionali e con 40 realtà internazionali.

Tutta la progettazione e produzione Palazzoli è sviluppata e realizzata nel distretto industriale Bresciano-Lombardo.




Palazzoli nasce all’origine dell’utilizzazione dell’energia elettrica a Brescia ed all’inizio della industrializzazione italiana, nella fase di passaggio dal groviglio di pulegge e trasmissioni degli stabilimenti di fine 800, ai capannoni in cui l’energia elettrica diventa meccanica.

  • 1904 Nasce la “Lucini e Palazzoli Società Elettrotecnica”, fondata dal Cavaliere del Lavoro Federico Palazzoli.

La sede è in via Broletto al numero 17 (oggi via Beccaria). Le dotazioni di apparecchiature, due banconi e un trapano, quella finanziaria, 50 mila lire.

  • 1907 Con un referendum Brescia decide che i tram a cavallo diventino municipali e che vengano trasformati a trazione elettrica.
  • 1908 Si cambia ragione sociale. Nasce l’“Unione Elettrotecnica Bresciana” Società Anonima con capitale sociale di 200 mila lire. F. Palazzoli è amministratore delegato e direttore. Le tre attività cui si dedica l’azienda sono: il commercio di materiale elettrico, la costruzione di quadri di distribuzione e apparecchi per alta e bassa tensione, la riparazione di motori, dinamo e impianti soprattutto industriali.
  • 1909 La “Lucini e Palazzoli” partecipa all’Esposizione Internazionale, inaugurata da re Vittorio Emanuele. F. Palazzoli venne insignito di un diploma di medaglia d’oro.
  • 1910 Alla fine del primo decennio il Bresciano, con una popolazione di 610 mila abitanti (di cui 51.700 occupati in 4.189 imprese), disponeva di quasi 123 mila CV; l’intera Lombardia, con 5 milioni di abitanti (di cui 657mila occupati in 41.027 aziende), poteva contare su 403mila CV.

In quello stesso periodo l’azienda, che reinveste costantemente gli utili in ricerca e progettazione, sui circa 1.000 metri quadrati di area coperta, cui si aggiungono uffici e magazzini, occupa un centinaio di dipendenti.

  • 1914 L’azienda cresce, si trasferisce in via Cremona e diventa un’industria. Nella fabbrica, oltre all’assemblaggio, di eseguono operazioni di tornitura, fresatura, filettatura dei pezzi meccanici e tranciatura della lamiera. Getti, isolanti e vetrerie vengono fornite dall’esterno.
  • 1919 Ancora una trasformazione per diventare “Federico Palazzoli & C.”, che smette di occuparsi delle attività meno ‘nobili’ (impianti e commercio di materiale elettrico) per concentrarsi sulla produzione. Prosegue la collaborazione con la Marina, importantissima sul piano tecnico, ma poco remunerativa.
  • 1923 Nella nuova sede di via Solferino, a Palazzo Pisa, e nello stabilimento di via Cremona lavorano 16 impiegati e 80 operai, usano 20 CV di forza motrice per produrre apparecchi elettrici, interruttori e commutatori a leva, scricatori per media e bassa tensione e valvole fusibili.
  • 1925 Si cambia sede: quasi 3.000 metri quadrati coperti su di un’area di 12.000 accolgono la “Palazzoli” via Tommaseo. Alle lavorazioni meccaniche si aggiunge l’attività fusoria.
  • 1930 Si costruisce un nuovo capannone da utilizzare come magazzino. Due anni dopo parte il reparto di stampaggio delle plastiche termoindurenti. Nello stabilimento di via Tommaseo la “Palazzoli” è in grado di fare tutto, tranne porcellane e vetrerie.

Federico Palazzoli è in prima linea anche nell’assistenza ai propri lavoratori. In fabbrica c’è la mensa, gli spogliatoi con armadi e docce, l’infermeria e un piccolo bar.

  • 1933 La “Palazzoli” partecipa alla Fiera di Milano. In quegli anni l’azienda può contare su di un proprio ufficio tecnico, un gabinetto di chimica e test per i metalli, un laboratorio-sala prove, oltre che di pulitura metalli, verniciatura, collaudo, lavorazione marmi e ardesie, bagni galvanici, magazzino officina e vendite, trapani e filettatrici, torneria verghe, montaggio leggero, trance, fonderia per ghisa, ottone e leghe leggere, reparto fusioni in conchiglia, stampaggio rame, ottone, bronzo e isolanti.
  • 1939 Ancora un ampliamento. Si arriva a 6.000 metri quadrati con 300 operai e 45 impiegati. L’azienda prosegue nella scelta di utilizzare materiali di prim’ordine. Le scelte progettuali, i materiali pregiati adottati (a cominciare dalle viti inox), le tecniche produttive garantivano risultati che, pur con il sacrificio di un prezzo di listino adeguato al livello del prodotto, erano al vertice dell’affidabilità e della sicurezza.
  • 1950 Il 29 dicembre è la data della trasformazione in Società per azioni. Il capitale sociale è di 50 milioni, i dipendenti 350, gli articoli in catalogo sono circa 2.000.
  • 1954 Federico Palazzoli fa dono all’Amministrazione Provinciale di un’area fabbricabile di 21.500 metri quadrati sulla quale sorgerà la nuova sede dell’Istituto Tecnico Industriale “Benedetto Castelli”.
  • 1958 Viene coniata la prima moneta d’argento della Repubblica Italiana; vale 500 lire e ha impresse le tre caravelle. L’allora ministro del Tesoro per avviare le macchine della Zecca dello Stato preme un tasto Palazzoli.
  • 1960 L’industriale bresciano fa nascere la “Fondazione pro istruzione tecnica e professionale industriale” con sede all’Associazione Industriale Bresciana, eretta ente morale dal Presidente della Repubblica. Scopo dell’iniziativa è quello di favorire, integrare e affiancare attività per lo sviluppo di questo tipo di istruzione, perfezionare attrezzature, incentivare con specifici premi gli insegnanti e gli allievi migliori.
  • 1965 La “Palazzoli” fornisce numerosi pezzi per l’impianto di illuminazione delle navi Michelangelo e Raffaello. Dello stesso periodo le forniture per la metropolitana di Milano e per un impianto siderurgico a Taranto.
  • 1966 Ancora. Palazzoli provvede alla costruzione del pozzo e all’allestimento del laboratorio di elettrotecnica della scuola Ipsia “Moretto”. Intanto però, considerata l’età e lo stato di salute del Presidente e Amministratore, è necessario trovare una soluzione per la gestione dell’azienda. Se ne fa carico il sindaco Bruno Boni, che coinvolge Adamo Pasotti, a cui si affiancano Umberto Gnutti e Giacinto Becchetti (con Luigi, Eigidio, Veniero e Piero). L’accordo è sottoscritto per 250 milioni. Restano nella compagine azionaria i Lanfranchi, i Lucini, i Palazzoli e i Massardi.
  • 1967 Anche a causa dell’età avanzata e delle critiche condizioni di salute, l’anziano presidente si ritira a vita privata. Morirà a 87 anni il 13 gennaio del 1969.
  • 1970 Mentre è in corso un processo di ristrutturazione aziendale che investe sia aspetti tecnico-produttivi che commerciali e amministrativi, il capitale sociale arriva a 800 milioni. Vengono eliminati reparti anti-economici (fonderia, sabbiatura e sbavatura), mentre le fusioni in ghisa vengono affidate alla Zecchi di Collebeato, di cui Palazzoli acquista il 25% del pacchetto azionario e licenziate delle maestranze.

Viene acquistato lo stabilimento di San Bartolomeo, demolito e ricostruito, dispone di 31mila metri quadrati coperti su di una superficie di 182.600.

  • 1971 Non si rinuncia alla ricerca e sono lanciati i prototipi delle prese a spina Cee e dei contenitori isolanti modulari in resina poliestere, rinforzata con fibre di vetro, prodotta per la prima volta in Italia.
  • 1977 La cura da cavallo funziona e i bilanci tornano in utile. Si punta alla standardizzazione dei componenti e del prodotto finito. Mentre si aggiunge un altro capannone di 4.500 metri quadrati.
  • 1982 Per la prima volta nella sua storia è costretta a ricorrere alla Cassa integrazione. Contemporaneamente si rinnova il Cda, allo scomparso Cav. Umberto Gnutti succede Gaetano Lanfranchi, alla vice presidenza Damiano Gnutti, Giacinto Becchetti è consigliere delegato e direttore generale, completano il consiglio Pietro e Luigi Becchetti, Giorgio Gnutti, Nicolò Rasconà, Carlo Lucini e Paolo Palazzoli.
  • 1983 Alla morte di Lanfranchi diventa presidente il Cav. Giacinto Becchetti.
  • 1984 Il capitale sociale aumenta da 4,8 a 9,6 miliardi, in catalogo oltre 2.200 prodotti
  • 1985 Si aggiunge un capannone di 10.000 metri quadrati, che ospita ancora oggi l’attività produttiva.
  • 1993 Nel dicembre passa alla Palazzoli il 11% della Eredi Gnutti. Mentre in questi anni i suoi prodotti si sono andati sempre più affermando. Prodotti Palazzoli vengono usati, solo per fare qualche esempio: sulla Linea 1 della metropolitana; ai box dell’autodromo di Monza; in numerosi centrali elettriche in Italia e nel mondo. Tra coloro che acquistano prodotti Palazzoli vi sono le maggiori industrie nazionali, i più importanti rivenditori grossisti, gli installatori tecnici più preparati.
  • 1995 L’azienda elettrotecnica bresciana, che mantiene il nome immutato in segno di continuità con il passato, passa di mano. Becchetti cede attività e stabilimento a un gruppo di industriali lombardi riuniti nel Centro Sviluppo srl. Il 21 aprile l’ingegner Luigi Moretti viene nominato amministratore unico della società. Il 21 giugno avviene la fusione per incorporazione della “Palazzoli Spa”. Il nuovo consiglio di amministrazione è composto da Luigi Moretti, presidente e consigliere delegato, Marco Palvarini, vice presidente, e Ettore Gnutti, consigliere delegato. Inizia una nuova fase di sviluppo. La direzione dell’azienda viene confermata e integrata nelle aree tecnica, commerciale e produttiva. Con i 3.300 prodotti in catalogo nel ’95 e nel ’96 si registrano i primi due incrementi di fatturato, rispettivamente del 18% e dell’11%.
  • 1999 La serie Multimax riceve il premio “Intel Design”. In questi anni si è ritornati alle forniture di grande prestigio. Eccone alcune: la nuova Fiera di Milano, quella di Brescia e Rimini; l’Enea sceglie i prodotti stagni Palazzoli per la base in Antartide; un tender internazionale raggruppato sotto il progetto Dead Sea Works usa Palazzoli per gli impianti estrattivi nel Mar Morto; la prima tratta dell’alta velocità Roma-Milano; l’impianto della centrale di Nantong in Cina.
  • 2004 Questi anni segnano la fine della tentazione coltivata per molto tempo dell’azienda-banca, che genera plusvalenze più dalle immobilizzazioni finanziarie che dalle linee di produzione. I risultati, in un periodo tra l’altro di stagnazione economica, danno ragione al presidente Ing. Luigi Moretti, allo staff tecnico che lo affianca, al nucleo del Consiglio di Amministrazione che lo sostiene, di cui fanno parte Marco Palvarini, Renato Gnutti, Angelo Rampinelli Rota e Corrado Locatelli. Gli ultimi esercizi chiudono con un fatturato in graduale, ma costante aumento; gli investimenti continuano a un ritmo elevato. Il più importante è quello di 5 milioni di euro per il nuovo magazzino, completamente automatizzato, che verrà inaugurato nei primi mesi del 2005.
  • 2005-2012 Sempre sotto la guida del presidente Ing. Luigi Moretti, nominato nel 2012, Cavaliere del Lavoro, Palazzoli è in continua

evoluzione, si modifica il consiglio d' amministrazione, e si effettuano investimenti importanti per la realizzazione di nuovi prodotti da proporre sul mercato, come le cassette a perforazione d'isolante per le gallerie e certificata la serie ATEX, sulla base delle nuove normative in vigore dal 2012.

  • 2013 Altro importante investimento, che incrementa la gamma dei prodotti, il quadro in termoindurente di distribuzione e automazione TAIS CUBE.


Dati legali ed iscrizioni

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Denominazione: Palazzoli S.p.A.

Sede legale: Via F. Palazzoli 31 - 25128 - BS

Codice Fiscale:04452750484 Partita IVA: 03316260177

Consiglio d'amministrazione

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  • Presidente: Cav. del Lav. Ing. Luigi Moretti
  • Vicepresidente: Avv. Prof. Angelo Rampinelli
  • Consigliere: Dott. Eugenio Ballerio
  • Consigliere: Ing. Carlo Luigi Rossi
  • Consigliere: Dott. Guido Rossi
  • Consigliere: Avv. Daniele Raynaud
  • Consigliere: Ing. Andrea Moretti

Consiglio d'amministrazione confermato in data 7 maggio 2013.


Principali partecipazioni

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