Utente:Brandivino/Sandbox

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Un esemplare di decefalogatto che pensa di essere nascosto.

DECEFALOGATTO CHI LEGGE[modifica | modifica wikitesto]

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Decefalogatto
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Classificazione scientifica

Decefalogatto[modifica | modifica wikitesto]

Il decefalogatto (o, più correttamente, decerebrogatto, nome scientifico Felis Felix catus, Linnaeus, 1758[1]), popolarmente conosciuto come mentegatto[2], è un mammifero carnivoro appartenente alla famiglia degli encefaliberi. La sua scoperta risale al 1987, quando lo zoologo Arturo Lopenso ne scoprì un esemplare in atteggiamento predatorio sotto il tappetino del mouse[3].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

Il decefalogatto è un animale diurno, la cui profondità può variare dai 45 centimetri agli 0,45 metri[senza fonte]. Di colore rosa, cerca di nasconderlo sotto una folta pelliccia. Pur amando gli spazi aperti e soleggiati, finisce sempre all'ombra degli altri[non chiaro].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Linneo, Almanacco delle specie, cit., p. 610.
  2. ^ gatto nell'Enciclopedia Tre Cani (?), su www.treccani.it. URL consultato il 20 gennaio 2022.
  3. ^ Cosa è il paradosso del gatto di Schrödinger?, su Focus.it. URL consultato il 20 gennaio 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Fabrizio Bigotti. La Mente che Ordina i Segni, Roma, Aracne Edizioni, 2009.
  • Arturo Lopenso, Il pensiero laterale dei Decefalogatti, Firenze, Ali Dorate, 1990.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]