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Bigotti "Bepi" Giuseppe


BIGOTTI "Bepi" GIUSEPPE  (Udine, 19 marzo 1897 - Milano, 30 agosto 1984). Residente a Milano dal 1920, è stato un pittore italiano.


Biografia

Frequentò l'Accademia di Venezia sino alla partenza per la Grande Guerra 1915/1918 come Bersagliere porta ordini.  

Fu amico e discepolo dei pittori: Carlo Canova, Giuseppe Solenghi,  Erminio Soldera, Francesco De Rocchi

(che fu il fondatore  del Chiarismo), e del Maestro Alberto Ferrero, del  quale frequentò lo Studio "L'Eremo" di Via Dell'Ongaro 35 in Milano.

Ha esposto i suoi quadri in diverse mostre, sia personali che collettive, che vengono segnalati in diversi cataloghi.


Mostre

Dal 1934 al 1943 ha partecipato a mostre personali a Udine, Pordenone, Venezia, Trieste.

1929: prima mostra d'arte pittura e scultura indetta dal dopolavoro "Compagnia Generale di Elettricità" di Milano.

1931: Mostra d'arte varia "dopolavoro Meccaniche Riva"

1960: Mostra sociale "Indipendenti Anselmo Bucci" - Salone del Comune di Milano

1961: Premio di pittura "Amici di Francesco Torti" - Palazzo Permanente di Milano

1960/61/63: Mostra personale - Galleria d'Arte Moderna Lux - via Fiori Chiari

Negli anni 1958, 60, 61, 62, 63, 65, 66, 67, 69 e 1970 ha esposto alla Società Per le Belle Arti ed esposizione "Permanente" di Milano - Palazzo Sociale Via Turati (che vengono segnalati sul catalogo con le rispettive riproduzioni dei quadri).

Per molti anni ha partecipato alle mostre collettive di Via Bagutta a Milano


Viene segnalato su diversi cataloghi:  

Artisti Viventi d'Italia - III° volume 1958 - Editore Domenico Maggiore

Rivista Ottagono -

Rivista Valigia Diplomatica -

Catalogo "I dipinti e sculture Camera di Commercio di Milano."

Di Bigotti hanno scritto Maria Sirtori Bolis (critica d'arte), Raul Viviani, Mario Monteverdi (critico d'arte)

Il pittore Maestro Alberto Ferrero così scrive: "... la pittura del Bigotti ha il disegno, la colorazione, il profondo spirito poetico; contiene, anche nelle semplici pagine, un fervido volere, un'ansia di espressione e di vigore che fanno delle sue tele pagine di vita..."