Utente:Babayaga64/Sandbox

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Sarah Lucas (Londra, 23 ottobre 1962) è un'artista inglese.. Famosa per le sue Installazioni che impiegano vari materiali, dalle fotografie agli oggetti di recupero, fino a operazioni artistico-commerciali come l'apertura di un negozio con la collega Tracey Emin o la trasformazione dell’Albergo Diurno di Milano nel 2016, ha utilizzato un linguaggio volutamente ironico e scurrile nelle sue opere, suscitando scandalo e attirando l'attenzione anche con l'uso di doppi sensi marcatamente sessuali. Alla Biennale di Venezia del 2015 Ha rappresentato la Gran Bretagna, che le ha dedicato l’intero padiglione. Nel 2023 la Tate di Londra per celebrare i suoi 40 anni di carriera le dedica una personale che raccoglie la sua storia artistica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata nel quartiere di Islington a Londra in una famiglia della working classe residente in una casa comunale a Holloway Road, terza di quattro fratelli, ha passato l'infanzia giocando per lo più con i maschi (due fratelli lo erano) per strada. Ha imparato quindi uno slang maschile anche se non sempre da piccola capiva che cosa significassero i termini che utilizzava. Da allora ha utilizzato termini crudi e spesso rozzi nei titoli delle sue opere, e ha sostenuto il potere politico delle parolacce, e di come "alcune persone avessero il linguaggio contro di loro" [1]. Lucas riferisce che la madre non le lasciasse il tempo per svolgere i compiti in quanto pensava che il tempo dedicato a studiare fosse inutile. Lascia perciò la scuola a 16 anni senza alcuna qualifica, mantenendosi con lavori precari e con il sussidio di disoccupazione. A 17 anni gira per l'Europa con un amico, cercando di capire quale attività le interessasse svolgere nella vita[2]. Tornata a Londra, inizia a lavorare nel centro ludico dove la madre è impiegata, e conosce un dipendente che ha frequentatato un'istituto d'arte: finalmente capisce di voler frequentare una scuola simile [3]. Frequenta il Working Men's College, la più antica istituzione europea per la formazione e l'istruzione degli adulti [4]. Con il portfolio che riesce a costruirsi con i corsi del WMN, nel 1982 si iscrive al London College of Printing dove frequenta il corso basee vi rimane per fino al 1984. Nel 1984 si iscrive al prestigioso Goldsmith College dove si Laura con lode nel 1987 e dove i suoi compagni di corso sono Damien Hirst, Tracey Emin, Gary Hume e Angus Fairgust, a cui venne associata con la definizione di Young British Artists, gruppo che ha attirato l'attenzione del grande collezionista Charles Saatchi. La sua partecipazione a Freeze, la mostra organizzata da Damien Hirst nel luglio 1988 presso un edificio in disuso dei Dockland di Londra, è considerata dalla critica poco incisiva rispetto ai lavori dei suoi colleghi di corso [5]. Lucas nota che dopo il college i ragazzi hanno più possibilità di esporre nelle gallerie, e più volte ribadisce la sua rabbia rispetto a questa situazione [6]. Nel frattempo ha una relazione sentimentale con Gary Hume che, al contrario, gode di ampio successo presso i maggiori collezionisti e che la convince a trasferisi a New York. Nel 1990 conosce Sadie Coles, collaboratrice di una delle più importanti gallerie di Londra,che successivamente la coinvolgerà nell'apertura del proprio spazio espositivo; in quest anni inoltre affronta la lettura dei testi della teorica del femminismo Andrea Dworkin, che la guidano in una introspezione sul modo di rapportarsi alle ragazze da parte dei giovani, in particolare sul linguaggio sessuale maschile che lei involontariamente ascoltava durante l'adolescenza [7]. Le riflessioni sul femminismo Di Dworkin la allontanano anche da Hume e nel 1992 realizza la prima personale presso la City Racing, Gallery a Londran dove espone sia Collage che Ready made e in particolare una delle sue opere più celebri, Penis Nailed to a Board. La mostra ha successo e con i ricavi Lucas apre il 3 Gennaio 1993 insieme all'amica Tracey Emin The Shop, chiuso il successivo 3 luglio, con una "dannata fantastica festa" per il trentesimo compleanno di Emin [8]. Inizia così il successo critico di Lucas, a cui si aggiungerà anche quello economico con la mostra del 1997 presso la galleria di Sadie Coles, Bunny Gets Snookered [9]. La giornalista Lynn Barber commenta così i lavori esposti dell'artista " "sembravano - non spaventosi, esattamente, perché erano troppo spiritosi per quello - ma alimentati dalla rabbia; rabbia contro pornografia e denigrazione casuale delle donne da parte degli uomini, anche se Lucas ha risposto a quel suggerimento dicendo che era più "irritata che arrabbiata"." [10] Nel 1998, quando la sua fama è oramai acclamata e inizia a vendere a cifre considerevoli, ritorna a fare la barista una volta alla settimana in un locale di Londra, nel quartiere di Soho, affermando "per anni e anni ho lavorato nei bar, e questo non mi ha fatto sentire in una posizione umile. Mi ha dato un senso abbastanza forte di me stessa, in effetti non ho mai creduto a quelle nozioni" che la dignità risiede nello status o in quanti soldi hai. È bene ricordarselo". [11]. Dal 2008 vive in un cottage ristrutturato nella campagna del Suffolk, a Framlingham, insieme al compagno, il fotografo Julian Simmons. [12]. Il suo più grande collezionista è attualmente il suo collega ed ex compagno di college Damien Hirst che ha acquistato tutte le opere che appartenevano a Charles Saatchi, il magnate che aveva lanciato gli Young British Artist con i suoi cospicui investimenti egli anni '90. [13]

Principali Mostre personali in Europa[modifica | modifica wikitesto]

L'elenco completo delle sue personali è consultabile sul sito della sua Gallerista, Sadie Coles [14]

  • I SCREAM DADDIO Padiglione Britannico alla Biennale di Venezia 2015 [15]
  • HONEY PIE 16 Marzo - 8 Agosto 2020 presso Sadie Coles HQ, Londra [16]
  • Happy Gas, -14 Gennaio 2023 Tate Britain, Londra [17]

BIbliografia[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sarah Lucas, su theartstory.org. URL consultato il 29 marzo 2024.
  2. ^ Sarah Lucas, su theartstory.org. URL consultato il 3 aprile 2024.
  3. ^ Sarah Lucas, su theartstory.org. URL consultato il 29 marzo 2024.
  4. ^ wmcollege.ac.uk, https://www.wmcollege.ac.uk/about-us/our-college/. URL consultato il 29 marzo 2024.
  5. ^ vedi Robecchi M., 'Sarah Lucas', Electa, Mi, 2007 pg.9
  6. ^ Sarah Lucas, su theartstory.org. URL consultato il 3 aprile 2024.
  7. ^ vedi Robecchi M., 'Sarah Lucas', Electa, Mi, 2007 pg.9
  8. ^ Remembering Tracey Emin and Sarah Lucas’s ‘The Shop’, su frieze.com. URL consultato il 3 aprile 2024.
  9. ^ Sarah Lucas, su sadiecoles.com. URL consultato il 12 aprile 2024.
  10. ^ Sarah Lucas, su theartstory.org. URL consultato il 29 marzo 2024.
  11. ^ Sarah Lucas, su theartstory.org. URL consultato il 29 marzo 2024.
  12. ^ The sensational Sarah Lucas, su ft.com. URL consultato il 24 aprile 2024.
  13. ^ Sarah Lucas, su theartstory.org. URL consultato il 24 aprile 2024.
  14. ^ Sarah Lucas, su sadiecoles.com. URL consultato il 12 aprile 2024.
  15. ^ la descrizione delle sale e intervista all'artista su 2015 Sarah Lucas, su venicebiennale.britishcouncil.org. URL consultato l'11 aprile 2024.
  16. ^ la descrizione delle sale con le foto delle opere si può vedere su Sarah Lucas’ new sculptures have us on the edge of our seats, su wallpaper.com. URL consultato il 12 aprile 2024.
  17. ^ la descrizione delle sale con le foto delle opere si può vedere su EXHIBITION GUIDE Happy gas, su tate.org.uk. URL consultato il 12 aprile 2024.