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Liceo classico Giulio Perticari
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàSenigallia
IndirizzoVia D'Aquino 2
Organizzazione
TipoLiceo classico
Ordinamentopubblico
Fondazione1860
Sito web

Il liceo classico statale Giulio Perticari è situato a Senigallia in via D'Aquino 2.

Bisogna ricordare la figura di Giulio Perticari a cui l’istituto è intitolato; l’insigne letterato e animatore culturale morto nel 1822 a soli 43 anni a s. Costanzo, dopo aver trascorso molti anni nella provincia di Pesaro. Attraverso la sua conoscenza si potrà avere un’interessante spaccato della cultura artistico-letteraria nell’Italia del neoclassicismo. Non si tratta, pertanto di un omaggio formale a un personaggio ormai quasi dimenticato, ma la riscoperta di un pezzo della nostra storia in cui troviamo un presenza significativa nelle marche.

Le sedi dal 1861 ad oggi

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La data del 14 settembre 2006 è una dea storica per il liceo classico Perticari di Senigallia.La provincia ha portato a termine i lavori e si aprono le porte di una nuova sede che è la prima sede nuova e definitiva nella lunga storia di questo istituto, nato quale Regio liceo, nell’anno 1860 e collocato allora e per i successivi 70 anni (fino al 1930) nel palazzo della Dogana Vecchia (detto Doganone) attuale sede della scuola media Fagnani. Con il terremoto del 1930 il Perticari perde la sua sede storica e inizia il periodo delle peregrinazioni: subito dopo viene provvisoriamente alloggiato in un’ ala dell’hotel Bagni, (oggi hotel marche), poi trasloca nell’edificio del collegio pio in piazza garibaldi, per ritornare nell’ottobre 1933 nel palazzo della dogana vecchia, nel frattempo restaurato. Ma è un passaggio brevissimo giacchè l’anno successivo viene trasferito nei locali già occupati dall’albergo Roma, al secondo piano del palazzo Gherardi in via portici Ercolani, per restarvi fino al 2001, quando già da qualche anno l’istituto aveva accorpato anche l’istituto magistrale (ora soppresso e sostituito da corsi sperimentali), assumendo dimensioni più che raddoppiate. Nel maggio 2001, a seguito dell’improvviso crollo di un soffitto, a pochi giorni dal termine delle lezioni, presidenza dell’istituto e provincia rendono in pieno accordo la decisione dell’immediato abbandono dell’edificio ridotto ormai a un preoccupante stato di degrado e pericolosità. Il degrado e la pericolosità duravano da molti anni, cosi come l’inadeguatezza assoluta rispetto al numero degli studenti e alle esigenze della didattica. Il rinvio da un anno all’altro della scelta tra l’unico intervento che sarebbe stato necessario (ma certamente non sufficiente), ossia la completa ristrutturazione dell’edificio compresi i locali lasciali liberi nel frattempo dalla biblioteca comunale, con tutto ciò che questo avrebbe comportato in termini economici e di tutela architettonica, il reperimento/costruzione di una nuova sede, aveva portato a un progressivo e pesante aggravarsi del degrado. A patire dal 17 maggio le classi vengono provvisoriamente trasferiti in parte pressala see centrale dell’istituto di via d’Aquino (ex istituto magistrale) e in parte presso l’istituto tecnico commerciale corinaldesi, in modo da portare a termine l’anno scolastico. Dall’anno scolastico successivo tutte e classi vengono collocate presso l’edificio prefabbricato dello steso corinaldesi in via Rossini, ormai lasciata libera a seguito del graduale trasferimento nella sua nuova sede; e qui il Perticari è rimasto fino al giugno 2006. Sono stati 5 anni di grave disagio, come più volte denunciato durante i quali, però tutto il personale (docenti e personale ausiliario) e gli stessi studenti hanno dimostrato una non comune capacità di adattamento riuscendo anche a rendere il prefabbricato sufficientemente accogliente e decoroso, e a lasciare inalterato il livello di studi.

La mattina del 14 settembre il preside del liceo perticari di allora Giuliano Bonvini ha voluto accogliere personalmente nella nuova sede insieme ai professori, gli studenti del classico, riuniti per alcuni minuti nell’aula magna; ed è stato un momento di grande soddisfazione per tutti e  di emozione. In tal modo la città può sentirsi soddisfatta per il recupero di questa struttura scolastica, collocata in una situazione strategica, che appartiene alla città e al suo territorio, verso cui vogliamo che sia aperta e disponibile, in quell’interazione scuola/territorio, per cui si lavora da anni.

  • PRIMA SEDE
    Ginnasio Pio, dal 1861 al 1877
  • SECONDA SEDE

Palazzo del Doganone dal 1877 al 1934

  • TERZA SEDE

Palazzo Gherardi dal 1934 al maggio 2001

  • QUARTA SEDE

Prefabbricato di via Rossini

  • SEDE ATTUALE

via Rossini, 36 (già sede dell'istituto tecnico "Corinaldesi"

Vicende dal 1861

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Il 6 novembre 1860 il Regio Commissario Straordinario Lorenzo Vallerio emanò un decreto che istituiva nelle Marche i licei governativi a Fermo, Macerata, Senigallia; gli istituti tecnici ad Ancona Jesi, Fabriano e Pesaro; le scuole normali maschili per formare adeguati maestri elementari ad Urbino e Ascoli e femminili ad Ancona e Camerino; un collegio militare a Fano, una scuola di Belle Arti a Urbino e una d'arti e mestieri a Fermo; nonché scole elementari in ogni comune e asili infantili nei centri maggiori. A Senigallia la fondazione del liceo diede l'opportunità ai giovani della città e dei paesi limitrofi di completare il corso di studi propedeutico all'università senza doversi recare in centri più lontani. Fino l'unità di Italia, qui c'era solo il ginnasio, istituito nel 1853 a spese del concittadino papa Pio IX. Inoltre, per il neonato regno d'Italia, i regi licei divennero uno strumento d'istruzione ed educazione secondo i nuovi ideali laici e patriottici. La prima sede il liceo la condivise per 16 anni con il ginnasio nel palazzo dietro la chiesa dell'Assunta con ingresso su Piazza del Duomo. La prima seduta si svolse il 17 novembre 1861 in casa del preside, l'avvocato Francesco Poletti, e si stabilì che l'apertura si sarebbe tenuto il giorno 2 dicembre e che il 3 sarebbero iniziate le lezioni.

All'inizio del secondo anno scolastico incontriamo il Cav. Prof. Pietro Bernabò Silorata, uno dei presidi più importanti della storia del Liceo senigalliese, dove fu anche docente di storia dal 62 al 67 poche fu lui ad intitolare il Regio liceo a Giulio Perticari. Infatti il 14, 15, 16 maggio 1865 mentre a Firenze il re inaugurava la statua di Dante in piazza Santa Croce, in varie località della penisola si svelarono monumenti all'Alighieri e alcuni licei regi ricevettero il nome di un illustre personaggio, compreso quello senigalliese. Silorata si era offerto di rappresentare a Firenze il liceo, anche a proprie spese, ma lo stimo insegnante di matematica Carlo Querio, convinse il consiglio ad inviare piuttosto provveditore provinciale. La seduta terminò con la decisione di festeggiare il 14 maggio 1865 a Senigallia non Alighieri ma Perticari, intitolandogli il Liceo. Probabilmente si scelse di intitolare il liceo proprio Giulio Perticari poichè il preside Silorata in gioventù aveva stretto amicizia con alcuni esponenti della scuola classicista, capeggiata da Monti e Perticari, e il biografo e amico di quest'ultimo, Ignazio Montanari, aveva fatto apprezzare a Silorata i meriti di tale personaggio.

Nel 1862 oltre al preside Silorata, si stabilisce nell'istituto per 27 anni il nobile modenese Prof. Rinaldo Boccolari di fisica, chimica, storia naturale, personaggio importante per la sistemazione, la catalogazione e il primo incremento dei gabinetti scientifici[1] della scuola. Infatti il 24 aprile 1864 legge al consiglio scolastico la propria relazione sulle condizioni sfavorevoli del gabinetto di fisica, privo delle macchine più necessarie e specialmente di quelle adatte alle elezioni di elettricità e ottica. Il 6 maggio 1880 il prof Boccolari espone agli ispettori Caix e Bertini il desiderio di un ulteriore aumento da parte del ministero della Suppellettile scientifica e lamenta il fatto che pure nella nuova sede del Doganone l'aula di fisica non sia esposta al sole, indispensabile per gli esperimenti di ottica. Dalla tavola riassuntiva dell'inventario del gabinetto di storia naturale, terminata il 30 maggio 1882, catalogando gli oggetti divisi per classi, ordini, famiglie eccetera, risultano i seguenti dati: mineralogia 698 pezzi, fossili 503, botanica 170, anatomia comparata 52, mammiferi 16, uccelli imbalsamati 116, nidi 14, rettili, anfibi, pesci 41, insetti 211, aracnidi crostacei miriapodi anellidi e curvellari 11, molluschi raggiari protozoi 319; per un totale di 2151, del valore di 1723,75 lire. Un inventario successivo specifica che l'erbario citato da Boccolari nel 1880 è composto di 170 specie divise in 32 vegetali crittogami, 19 monocotiledoni e 119 dicotiledoni con un valore totale di 50 lire. L'annuario del liceo del 1922/23 ricorda anche la serie di invertebrati comprata presso l'acquario di Napoli, un grande microscopio Koritscka e un apparecchio a proiezione fissa di grande potenza, molte diapositive in vetro su mammiferi, uccelli e preparazioni biologiche. Lo stesso volume fa presente che il gabinetto di fisica possiede più di 300 strumenti: circa 60 di meccanica, altri per l'acustica, il calore e l'ottica, più le macchine elettriche comprate presso le officine Galileo di Firenze. L'annuario del 1933/34 parla del gabinetto di biologia come un'aula museo dove gli allievi ascoltano le lezioni con gli oggetti esposti in vetrine e relativa biblioteca di scienze, ricordando pure l'interessante collezione di minerali e rocce appartenute all'insigne geologo senigalliese Raffaele Vittorio Matteucci, inoltre sottolinea che i 3 gabinetti di fisica, chimica, biologia sono separati fra loro e distribuiti su diverse piani del Doganone.

La distribuzione dei ginnasi e dei licei in Italia nel 1865-66

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regione ginnasi licei
Toscana 117 12
Lombardia 59 16
Piemonte 55 21
Sicilia 47 14
Emilia 46 14
Campania 33 12
Marche 21 8
Liguria 19 6
Umbria 17 3
Sardegna 13 5
Puglia 11 2
Calabria 7 4
Abruzzo/Molise 6 4
Basilicata 1 2

Il primo febbraio 1898 con l'arrivo del preside Luigi Pederzolli si inaugura una serie di presidenze lunghe, che non si avevano dal quinquennio De Angelis. Pederzolli comprò per il liceo a 40 lire la fedele e accurata riproduzione a rilievo in scala dei fregi del partendone ateniese realizzato in gesso a Roma da Attilio Belmonte e dotata di cornice propria (attualmente conservata presso la sede del Liceo in via Rossini). Pederzolli in diverse sue lettere mostra il suo metodo di mantenere la disciplina tra gli alunni, piu con la prevenzione che con la cura delle punizioni; e ricorda tra gli avvenimenti più importanti avvenuti durante il suo incarico. Tra questi il tentato suicidio dell'alunno di seconda Alfonso Brigidi che aveva tentato di uccidersi all'ora di pranzo con due colpi dalla parte del cuore. Il preside, avvertito in tempo reale si alzò da tavola e in preda al rimorso corse dal prof Medardo Brigidi, dove il procuratore e i parenti gli assicurarono che la causa principale era un dispiacere amoroso e non la precedente sospensione; cosi fu dichiarato che il preside non era affatto responsabile dell'insano gesto. Un'altra lettera del 30 novembre del 1902 ricorda che alle 18 della sera precedente ci fu un principio di incendio subito spento causato dall'accensione della fuliggine del camino, che da parecchio tempo non era stato ripulito. Pederzolli aveva segnalato più volte il pericolo ma a causa delle lungaggini burocratiche della giunta e del perito dell'ufficio tecnico, la pulizia non era stata fatta. Tra gli avvenimenti culturali svolti nel liceo in questo periodo si ricorda la serie di conferenze di argomento scientifico tenuta il 2 dicembre del 1900 dal prof Orano di filosofia; la conferenza del 29 aprile 1901 tenuta dal prof di storia Savelli su Gioberti filosofo della politica e la menzione d'onore alla studentessa Anita Mondolfo per il profitto scolastico del 1901/02.

Nel 1905 al preside Pederzolli subentrò l'ingegnere Ernesto Mariani che mantenne la sua carica nominalmente fino alla morte (11 agosto 1921). Ernesto Mariani merita di essere ricordato per aver donato al liceo numerosi libri della propria biblioteca domestica, come testimonia il vistoso timbro riproducente la sua firma impresso sopra il titolo, sul frontespizio di ogni volume. Durante la sua presidenza l'avvenimento più significativo per l'istituto è cosi sancito dal decreto numero 667 emesso dal re Vittorio Emanuele III a Racconigi il 22 settembre 1998: "il ginnasio comunale pareggiato di Senigallia è dal 1 ottobre 1908 convertito in governativo...il regio liceo ed il regio ginnasio di Senigallia sono dal 1 ottobre 1908 dichiarati istituto unico sotto la direzione del capo istituto del liceo". Tale fusione era già considerata opportuna nel 1892 dall'amministrazione comunale, ma il primo passo si fece solo con la delibera del 13 gennaio 1906, quando il governo municipale autorizzò il sindaco a stipulare la convenzione per regificare il ginnasio comunale pareggiato, tuttavia passarono alcuni anni prima che tutte le classi del ginnasio trovassero spazio nel Doganone, sotto lo stesso tetto di quelle liceali. Dopo tale unificazione fu creato il gonfalone tricolore simbolo dell'istituto esibito con orgoglio durante le manifestazioni civili e religiose nella prima metà del 900, sul quale sono ricamati a rilievo il nome della scuola e lo stemma di re Vittorio Emanuele III.

Nazzareno Pierpaoli fu il primo capo del Perticari nativo di Senigallia, dove fu preside dall'ottobre 1921 al 16 settembre del 1929 dove insegnò matematica per due anni scolastici. A lui aspetta anche un altro primato nella storia del Liceo senigalliese: la pubblicazione dl 1924 del primo annuario dell'istituto relativo al 1922/23 nel quale, oltre all'elenco di alunni e docenti, uniti alle notizie sul laboratorio scientifico e biblioteca, figurano il testo della conferenza su Canova tenuta dal professore Gallo Galli di filosofia e un interessante storia del liceo ginnasio cittadino firmata dal docente Luigi Mancini e il testo della lapide agli studenti caduti. L'annuario si ispira alle cronache liceali, ideate dal ministro Ruggero Bunghi per apprezzare il valore e l'operosità degli insegnanti, l'operosità e il profitto degli alunni e pubblicate dalla scuola senigalliese solo negli anni 1877/78, 1878/79, 1879/80. Successivamente si pubblicarono annuari nel 1934 dal preside natale Grimaldi dopo il restauro dell'edificio scolastico lesionato dal terremoto del 1930, nel 1961 dalla preside Ilda Bonasera Finzi per il centenario della fondazione; dal preside Giuseppe Amati nel 1986 per il 125° anniversario del liceo.

Gli anni trenta, il trasloco a Palazzo Gherardi (1934)

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Gli anni trenta si aprono con il disastroso terremoto del 30 ottobre 1930; qualche mese dopo tale calamità che costrinse il Perticari a vari traslochi e rese inutilizzabili molti apparecchi dei gabinetti scientifici, il 23 febbraio del 1931 il provveditore Cammarosano per volere del ministero inviò una lettera di elogio al preside Sabbatucci e ai docenti Renato Freschi e Antonio Nannini per la generosità e lo spirito di sacrificio dimostrato durante l'evento sismico e successivamente per aver favorito la ripresa dei pubblici servizi e della vita non solo scolastica, ma anche cittadina. Per quanto riguarda il numero di alunni al Perticari dal 1932 al 37, una tabella fornisce questi dati:

Anno Ginnasio Liceo Totale
1932/33 131 32 163
1933/34 153 25 178
1934/35 153 21 174
1935/36 158 32 190
1936/37 149 44 193

per quanto riguarda invece la nuova insegna metallica, nel 1929 il governo fascista adotta un nuovo stemma visibile in timbri e intestazioni degli anni 30, perciò il 3 dicembre 1931 il preside natale Grimaldi chiede l'autorizzazione a sostituire sulla insegna metallica del liceo ginnasio l'antico stemma con quello recentemente adottato dallo stato fascista: l'ovale reca dipinto a olio il dettagliato stemma sabaudo con i nodi, il collare dell'annunziata e il motto F.E.R.T. triplicato. Il 21 ottobre 1933 si inaugurò l'apertura del nuovo anno scolastico nel restaurato Doganone ma dall'anno successivo il liceo fu trasferito a palazzo Gherardi. Una sede decisamente estesa, distribuita su due ali e due piani separati. All'inizio dell'anno scolastico successivo al trasloco il preside Grimaldi consegnò la direzione dell'istituto a uno dei personaggi più stimati della scuola e della politica senigalliese, Aroldo Belardi. In questo periodo con l'avvento delle leggi razziali, qualche studente di famiglia ebraica fu costretto a lasciare il liceo e il 14 settembre 1938 il preside Belardi ebbe il doloroso incarico di dare la seguente notizia ai docenti e alunni.

Durante e dopo la seconda guerra mondiale

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"La guerra ha distrutto la nostra bella gioventù" esclama commossa Adria Bonopera, indicando ad uno ad uno i suoi compagni in due istantanee scattate nel 1942 alla prima liceo (purtroppo non l completo) durante una gita di fine anno scolastico sul fiume Cesano con il prof. Bettini. Un'altra foto de 1492 o 93, conservata gelosamente dal dottore Alessandro Mercuri tra i ricordi più cari e preziosi di gioventù, ritrae la stessa scolaresca (più alcuni di altre classi) mentre assiste divertita all'esibizione del compagno Antonio Bordoni che danza al suono della fisarmonica durante una diversa passeggiata agreste: ben presto il vento impetuoso della guerra avrebbe spento quei sorrisi spensierati, troncato una vita e reciso qualche amore sbocciato nelle fredde aule di Palazzo Gherardi. La sera del 24 maro 1943 i carabinieri, in seguito ad una delezione, arrestarono cinque studenti del Perticari, tra i quali Luigi Vittorio Ferraris per aver costruito, quattro giorni prima, con tanto di regolamento, statuto alle direttive del regime, per aver tracciato iscrizioni e diffuso "manifestini dattilografati di contenuto sovversivo". Da parte sua il preside Belardi, per punizione non lo ammise alla sessione estiva degli esami (e rischiò addirittura d'essere esploso da tutte le scuole del regno), mentre agli altri 4 diede solo una sospensione di 15 giorni per aver turbato l'ordine scolastico e oltraggiato le istituzioni, in più a due tolse l'esonero dalle tasse scolastiche. A maggio il federale di Ancona, durante un'adunata, condannò l'azione di questi liceali e soprattutto di quei "forestieri che hanno inquinato l'aria sanamente fascista di Senigallia", ricevendo applausi calorosi dalla folla che gremiva Piazza Roma. Lora Carnevaletti e Jole Montesi, rievocando nostalgicamente l'ultimo anno di liceo 1943/44, raccontando che durante il violento passaggio del fronte nella zona, a causa dei frequenti bombardamenti e poiché molti alunni e alcuni docenti si trovavano "sfollati" in alte località dell'entroterra, l'attività del Perticari procedette fuori da Palazzo Gherardi e in modo alquanto irregolare: le lezioni quando si facevano, si svolgevano fuori città in casa di amici, lungo le sponde del Misa, ai margini del Viale dei Pini oppure i ragazzi che dovevano sostenere l'esame di maturità si recavano a gruppi con divertenti biciclettate presso le residenze dei professori a molti chilometri da Senigallia. Gli esami di promozione e di licenza, esclusivamente orali ma ugualmente severi, si svolsero nella sala d'armi di Villa Fedrighini (sul colle di San Gaudenzio tra Borgo Bicchia e Vallone). Come testimonianza dei danni materiali causati all'istituto dalla guerra restano due documenti del 4 luglio 1944 dichiaranti che in seguito alla demolizione del magazzino i tedeschi hanno esportato tutti gli attrezzi per il lavoro agricolo di proprietà della scuola e pure quelli del laboratorio interno di falegnameria. Per quanto riguarda il gabinetto di chimica e fisica il secondo documento elenca 78 oggetti "asportati da ignoti" e 38 danneggiati dalle incursioni aeree.

Il 100° e il 125° compleanno del Liceo Perticari.

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Lunedì 12 dicembre 1960 alle ore 11,00 nell'aula magna del liceo classico gremita di docenti, alunni, genitori,capi di altri istituti (Giuseppe Amati e Germano Turchetti) e autorità capeggiate da mons. Franco Manoni (portavoce del presentante del vescovo Ravetta) e del sig. Elio Marchetti (portavoce del sindaco Zavatti), si celebrò il centenario della fondazione di questa scuola senigalliese. Il professore Giacomo Drago, facente funzioni di preside, presentando l'istituto con le sue benemerenze e gli ottimi profitti degli alunni ha elogiato la sede, poi Torello Torelli, docente di latino e greco, ha ricordato gli episodi più salienti della storia del Perticari, dando lettura anche di qualche documento e concludendo con personali riflessioni un po' polemiche sul valore formativo della scuola in generale e sugli studi umanistici in particolare, "difendendoli sotto ogni punto di vista" perché sono per lui un substrato capace di rendere preziosa ogni vita. Durante la cerimonia sono stati ricordati alcuni alunni già premiati per meriti scolastici: Marcello Colocci (viaggio di 15 giorni in Spagna), Lucia Marcheselli (12 giorni in Jugoslavia), Giorgio Turchetti (12 giorni in Danimarca), Maria Speranza Turchetti e Rosella Vernelli vincitrici del concorso "Veritas" (3giorni a Roma). Inoltre, sempre per il lodevole profitto scolastico, ricevettero in dono una copia illustrata di "Da quarto al Volturno" di Cesare Abba, "Il saggio mago e altri racconti" di Anna Frank e "Aggredisci il futuro" di Ettore Cozzani i seguenti allievi: Giovanna Felloni, Lucia Marcheselli e Giorgio Turchetti (III liceo); Giuseppina Gaspari e Luisa Morpurgo (II); Enrico Lepri, Augusto Marcosignori e Lucio Olivetti (I); Lidia M. Fedeli, Gabriella Gaspari, Liliana Marchetti, Lanfranco Pace e Maria Speranza Turchetti (V ginnasio); Carla Amori, Giuliana Angelini, Marinella Mancinelli, Luisella Serrani e Umberto Simoncelli (IV). Più solenne e articolata fu la celebrazione del 125° anniversario di fondazione nel marzo 1987 , voluta dal preside prof. Giuseppe Amati e da lui organizzata in collaborazione con la sessione anconetana della Società Filosofia Italiana: un ciclo di conferenze, concluso da un pomeriggio nel quale gli alunni si esibirono con grande passione e capacità interpretative in brani teatrali, poetici e musicali. Inoltre, a giugno uscì il relativo Annuario, che mantiene vivo il ricordo di quelle parole, di quei volti, di quelle emozioni...Per l'occasione l'artista Leonardo Cemak disegnò il manifesto, del quale l'archivio scolastico conserva il bozzetto: quell'immagine del portico di palazzo Gherardi fu utilizzato anche come copertina del suddetto tuttora, pur con qualche modifica, il logo del Perticari.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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https://www.liceoperticari.gov.it