Utente:Ghia
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Parlo di me | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
«Il peso della storia sono gli uomini a portarlo? L'ha scritto un uomo certamente; il peso è mio, soggettivamente e collettivamente, e non è paranoia. Sono l'ultimo anello della catena, o il primo. La storia per me: un'avventura in un paese straniero, del quale non conosco lingua né abitudini. Io non vi ho casa, ma occasionali dimore. Raramente questo viaggio stimola la mia intelligenza, la mia curiosità, la mia fantasia. Più spesso cammino in un deserto irto di rovi che graffiano solo in superficie la corazza dell'estraneità: le mutande degli eroi furono certo lavate dalla nonna della nonna di mia nonna. Chi decifrerà mai il senso, chi dirà mai il valore delle migliaia di mani screpolate che hanno scritto la mia storia?» Emma Baeri, I Lumi e il cerchio
«La ricerca storica è per me uno spazio di gioia e di passione intellettuale. Provo sempre un brivido prima di entrare in un archivio o in una biblioteca: cosa troverò? Leggendo i registri della sua piantagione, finirò per trovare la schiava che sto cercando? Troverò la firma da lei lasciata per ragioni sue e da me accolta come segno della verità della sua esistenza e del fatto che sapesse scrivere, come sosteneva il suo amante? Che fortuna aver potuto leggere tante storie interessanti, alcune divertenti, altre da far gelare il sangue, alcune sorprendenti, altre familiari...» Natalie Zemon Davis, La passione della storia
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