Trasporto colloidale facilitato

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Il trasporto colloidale facilitato designa un processo di trasporto per mezzo del quale le particelle colloidali servono come vettore di trasporto[1] di diversi contaminanti della acqua di superficie (acqua marina, lacustre, fluviale, masse d'acqua potabile) e delle acque del sottosuolo circolanti nelle rocce fessurate[2] (calcare, arenaria, granito, ...). Si può avere anche il trasporto di particelle colloidali nei suoli di superficie e nel sottosuolo, a seconda della struttura e compattazione del suolo e la dimensione delle particelle, ma l'importanza del trasporto colloidale venne presa veramente in considerazione soltanto negli anni '80.[3] I radionuclidi, i metalli pesanti e gli inquinanti organici, assorbono facilmente i colloidi sospesi in acqua i quali possono facilmente agire come portatori di inquinanti.

Sono stati riconosciuti vari tipi: colloidi inorganici (particelle di argilla, silicati, ossi-idrossidi di ferro, ...), colloidi organici (sostanze umiche e fulviche). Quando i metalli pesanti o radionuclidi formano i loro propri colloidi puri, viene utilizzato il termine "eigencolloid" per designare le fasi pure, per es., Tc(OH)4, Th(OH)4, U(OH)4, Am(OH)3. I colloidi sono stati sospettati di aver trasportato a lungo raggio il plutonio dal Nevada Test Site. Sono stati oggetto di studi dettagliati per molti anni. Tuttavia, la mobilità dei colloidi inorganici è molto bassa nelle bentoniti compattate e nelle formazioni di argilla in profondità[4] a causa del processo di ultrafiltrazione che accade nella membrana di argilla densa. [5] La questione è meno chiara per i piccoli colloidi organici, spesso mescolati nelle falde acquifere con molecole organiche effettivamente sciolte.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fritz H. Frimmel, Frank von der Kammer, Hans-Curt Flemming, Colloidal transport in porous media, 1ª ed., Springer, 2007, p. 292, ISBN 3-540-71338-7.
  2. ^ U. Alonso, T. Missana, A. Patelli, V. Rigato, Bentonite colloid diffusion through the host rock of a deep geological repository, in Physics and Chemistry of the Earth, Parts A/B/C, vol. 32, n. 1-7, 2007, pp. 469–476, DOI:10.1016/j.pce.2006.04.021, ISSN 1474-7065 (WC · ACNP). URL consultato il 12 febbraio 2009.
  3. ^ L.W. de Jonge, C. Kjaergaard, P. Moldrup, Colloids and colloid-facilitated transport of contaminants in soils: An introduction, in Vadose Zone Journal, vol. 3, n. 2, 2004, pp. 321–325, DOI:10.2113/3.2.321. URL consultato il 24 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2004).
  4. ^ A. Voegelin e R. Kretzschmar, Stability and mobility of colloids in Opalinus Clay. (PDF), Nagra Technical Report 02-14., Institute of Terrestrial Ecology, ETH Zürich, 2002, p. 47, ISSN 1015-2636 (WC · ACNP) (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2009).
  5. ^ Diffusion of colloids in compacted bentonite, su kth.se. URL consultato il 12 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2009).
  6. ^ Susanna Wold, Trygve Eriksen, Diffusion of humic colloids in compacted bentonite [collegamento interrotto], in Physics and Chemistry of the Earth, Parts A/B/C, vol. 32, n. 1-7, 2007, pp. 477–484, DOI:10.1016/j.pce.2006.05.002, ISSN 1474-7065 (WC · ACNP). URL consultato il 12 febbraio 2009.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]