Coordinate: 16°14′30.12″N 17°28′30″E

Toros-Menalla

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Toros-Menalla
Localizzazione
StatoBandiera del Ciad Ciad
Scavi
Data scoperta2001
Mappa di localizzazione
Map

Toros-Menalla è un'area archeologica, che si trova nel deserto del Djurab in Ciad[1], dove sono stati fossili ominidi risalenti 7.2–6.8 milioni di anni fa appartenenti alla specie Sahelanthropus tchadensis[2].

L'area di Toros-Menalla è una delle cinque aree fossilifere individuate e studiate all'interno del deserto del Djurab (le altre sono Kossom-Bougoudi (KB), Kollé (KL), Koro-Toro (KT) e Angamma (ANG)).[3]

Il 19 luglio del 2001, una squadra franco-ciaddiana del CNAR (Centro di Supporto Nazionale alla ricerca della Repubblica del Ciad), membro di una missione paleoantropologica franco-ciaddiana (MPFT, una collaborazione tra il CNAR e l'università di N'Djamena Poitiers - professor Michel Brunet), guidata dal geografo Alain Beauvilain, ha trovato un cranio fossile, repertato come TM 266 1, di una nuova specie di ominide nel deserto del Djurab, nel Ciad. [senza fonte]

L'anno successivo, l'11 luglio, la rivista scientifica Nature presenta ufficialmente il fossile, alla cui specie viene dato il nome Sahelanthropus tchadensis.[2] Successivamente le autorità del Ciad battezzano l'ominide Toumaï, che in lingua Goran significa "speranza di vita" e di solito la parola viene usata per indicare i bambini nati prima della stagione delle piogge.[senza fonte]

In totale il sito ha dato alla luce nove fossili[senza fonte] di questa nuova specie, tra cui un cranio, una mandibola, un femore e due ulne[2], appartenenti ad almeno sei individui[senza fonte]. Queste sono le prime scoperte di questo tipo in Africa centrale. I fossili sono stati ritrovati in depositi sedimentari, datati a 7.2-6.8 milioni di anni fa[4].

Qui sono poi stati recuperati molti fossili di altri animali, suggerendo che l'habitat di quello che oggi è un deserto arido, fosse allora una lussureggiante riva di un lago, con estese foreste e praterie attorno[4]. Il sito TM 266, lo stesso dove è stato trovato il cranio di Toumaï, ha dato alla luce resti di fauna diversificata, comprendente animali acquatici come pesci, coccodrilli, mammiferi anfibi, e mammiferi della foresta come della savana; il sito TM90 comprende lo stesso tipo di fauna, oltre a resti di uccelli, tra cui quelli di un cormorano, due cicogne e un'oca.[5]

  1. ^ (EN) Collection: Toros-Menalla (TM 337) Borkou Region, Chad, su mindat.org. URL consultato il 12 febbraio 2024.
  2. ^ a b c (EN) Brunet, Michel, Guy, Franck, Pilbeam, David, Mackaye, Hassane Taisso, Likius, Andossa, Ahounta, Djimdoumalbaye, Beauvilain, Alain, Blondel, Cécile, Bocherens, Hervé, Boisserie, Jean-Renaud, De Bonis, Louis, Coppens, Yves, Dejax, Jean, Denys, Christiane, Duringer, Philippe, Eisenmann, Véra, Fanone, Gongdibé, Fronty, Pierre, Geraads, Denis, Lehmann, Thomas, Lihoreau, Fabrice, Louchart, Antoine, Mahamat, Adoum, Merceron, Gildas, Mouchelin, Guy, Otero, Olga, Campomanes, Pablo Pelaez, De Leon, Marcia Ponce, Rage, Jean-Claude, Sapanet, Michel, Schuster, Mathieu, Sudre, Jean, Tassy, Pascal, Valentin, Xavier, Vignaud, Patrick, Viriot, Laurent, Zazzo, Antoine e Zollikofer, Christoph, A new hominid from the Upper Miocene of Chad, Central Africa, in Nature, vol. 418, 2002, DOI:10.1038/nature00879.
  3. ^ (EN) MOUSSA Abderamane, MAHAMAT NOUR Abdallah, ABDERAMANE Hamit, MACKAYE H. Taisso, LIKIUS Andossa, SCHUSTER Mathieu, DURINGER Philippe, GHIENNE Jean-François e VIGNAUD Patrick, Analysis of the deposit conditions of sedimentary series of fluvio-lacustrine and aeolian origin in the Djourab desert, in Northern Chad., in African Journal of Environmental Science and Technology, vol. 15, 2021, pp. 470-492, DOI:10.5897/AJEST2021.3042.
  4. ^ a b (EN) Sahelanthropus Tchadensis, su becominghuman.org. URL consultato il 12 febbraio 2024.
  5. ^ (EN) Antoine Louchart, Cécile Mourer-Chauviré, Patrick Vignaud, H. Taisso MacKaye e Michel Brunet, A finfoot from the Late Miocene of Toros Menalla (Chad, Africa): Palaeobiogeographical and palaeoecological implications, in Science Direct, vol. 222, 2005, DOI:10.1016/j.palaeo.2005.03.006.
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