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Terzo segreto di Fátima

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Voce principale: Segreti di Fátima.
Fátima, raffigurazione della Madonna di Fátima

Il terzo segreto di Fátima consiste, secondo la Chiesa cattolica, nel messaggio segreto comunicato dalla Vergine Maria a tre pastorelli ai quali sarebbe apparsa, a Fátima (in Portogallo), dal 13 maggio al 13 ottobre 1917. La trascrizione delle prime due parti del segreto si trova nella terza memoria di suor Lúcia del 31 agosto 1941: gli altri due pastorinhos, Jacinta e Francisco, erano morti infatti subito dopo la prima guerra mondiale. Nella successiva stesura, l'8 dicembre dello stesso anno, suor Lucia vi aggiunse qualche annotazione. La terza parte fu da lei scritta su ordine del vescovo di Leiria il 3 gennaio 1944[1] e consegnata in busta chiusa, sulla quale si legge: "Per ordine espresso di Nostra Signora questa busta può essere aperta nel 1960...".

Il testo del terzo segreto di Fatima, non rivelato né da Papa Giovanni XXIII né dai suoi immediati successori, venne reso noto soltanto nel 2000 per volontà di papa Giovanni Paolo II.

Il cardinale Joseph Ratzinger, futuro papa Benedetto XVI, che aveva mostrato di conoscere il segreto, insieme al papa e a suor Lucia, dichiarò nel 1996 a una radio portoghese che non c'era nulla di preoccupante nel segreto, e che rimaneva tale per evitare di confondere la profezia religiosa con il sensazionalismo.[2]

Il testo del Terzo segreto di Fatima

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Questo è il testo del messaggio, reso pubblico dalla Chiesa cattolica nel 2000:[3]

«Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva grandi fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo intero; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l'Angelo, indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza! E vedemmo ("qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti"), in una luce immensa che è Dio, un vescovo vestito di bianco ("abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre"), altri vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c'era una grande Croce di tronchi grezzi, come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo, con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce, venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c'erano due Angeli, ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio.»

Interpretazione

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Giovanni Paolo II aveva una speciale devozione nei confronti della Madonna di Fátima. In particolare riteneva che la Madonna stessa fosse intervenuta per guidare la traiettoria del proiettile durante l'attentato del 13 maggio 1981 di cui era stato vittima, impedendo che raggiungesse organi vitali, uccidendolo. Uno dei proiettili è incastonato nella corona della Vergine custodita nel santuario di Fátima.

Il terzo segreto è stato interpretato dall'allora prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, cardinale Joseph Ratzinger, alla luce di questi eventi, come riguardante principalmente la persecuzione dei cristiani[1], fino al tentativo di uccisione di un «...vescovo vestito di bianco», che i veggenti di Fátima ebbero «...il presentimento che fosse il Santo Padre». Viene però precisato che il testo del messaggio sarebbe simbolico e povero di riferimenti concreti a fatti storici o biografici, tali da renderne impossibile un'attribuzione certa e indubitabile, tanto che la Congregazione per la dottrina della fede stessa fornisce solamente "un tentativo di interpretazione del «segreto» di Fatima".

Ci sono altri studiosi delle apparizioni di Fátima che ipotizzano non si tratti di una visione simbolica. Il giornalista Antonio Socci, argomentando sul fatto che i pastorelli hanno riconosciuto che il personaggio era un vescovo, ma hanno avuto solo l'impressione che fosse il santo padre vedendolo vestito di bianco, ipotizza che possa trattarsi veramente di un papa illegittimo, di un antipapa, di un usurpatore.[4] Questo aprirebbe la strada all'ulteriore interpretazione che il "Vescovo vestito di bianco" e il "Santo Padre", che poco dopo attraversa la città in rovina, possano essere in realtà due soggetti distinti della visione, rendendo possibile un'interpretazione della visione completamente diversa da quella che è stata data nel 2000. Sul significato, invece, afferma che forse la terza parte del segreto - fra le altre cose - prospetta una Terza guerra mondiale in cui precipiterebbe l'umanità se si ostinasse ancora sulla via del male.[5]

Sulle stesse posizioni si ritrovano i membri del movimento fatimita, che fa capo al sacerdote padre Nicholas Gruner, il quale per scongiurare tale sciagurata eventualità e arrivare al trionfo del Cuore Immacolato di Maria, sostiene una petizione al papa per una consacrazione esplicita della Russia.[6][7]

Diverse furono le reazioni del mondo laico all'annuncio della terza parte del segreto di Fatima: dallo scettico all'apologetico. Appartiene alla prima categoria la dichiarazione di Enrico Deaglio:

«La profezia è ben strana: annunciata nel 1917, trascritta nel 1943, viene rivelata al mondo nel 2000 dopo che si è compiuta nel 1981»

La stampa italiana, per contro, assunse per lo più la seconda, ad esempio La Repubblica commentava con Gad Lerner:

«Con la rivelazione del terzo segreto di Fatima, che lo coinvolge personalmente, la già straordinaria vicenda umana di Karol Wojtyla tracima nel sovrannaturale fino a interferire col nucleo cruciale del Novecento, cioè del secolo in cui l'umanità - come mai prima di allora - si è misurata con l'eventualità di vivere senza Dio.»

La Stampa pubblicò un pezzo di Marco Tosatti[8] nel quale si riportano le dichiarazioni del cardinal Angelo Sodano, Segretario di Stato Vaticano, intercalandole con commenti:

«la chiave di lettura del testo non può essere che di carattere simbolico». Tragicamente confermata però dagli avvenimenti dell'ultimo secolo, in cui i cristiani hanno pagato un prezzo di sangue altissimo. [...]
Alla luce di questa rivelazione assumono un valore ben diverso le parole che Giovanni Paolo II avrebbe pronunciato a Fulda, nel novembre del 1980, cioè solo sei mesi prima di essere colpito dal «Lupo grigio» turco Mehmet Ali Ağca in Piazza san Pietro.»

Il Corriere della Sera, invece, affidò il commento a Roberto Zuccolini, che si mantiene equidistante dalle due posizioni[9].

Il New York Times, oltre a commentare le parole di Sodano, ricordò che, per far rivelare il segreto, un monaco trappista nel 1981 dirottò un aereo della compagnia Aer Lingus[2] [10].

Il commento ufficiale del testo è stato affidato alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Il cardinal Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione, apriva il suo commento teologico con queste parole:

«Chi legge con attenzione il testo del cosiddetto terzo «segreto» di Fatima, che dopo lungo tempo per disposizione del Santo Padre viene qui pubblicato nella sua interezza, resterà presumibilmente deluso o meravigliato dopo tutte le speculazioni che sono state fatte. Nessun grande mistero viene svelato; il velo del futuro non viene squarciato»

Dopo l'analisi dettagliata del testo, Ratzinger conclude così:

«La fede cristiana non vuole e non può essere pastura per la nostra curiosità. Ciò che rimane l'abbiamo visto subito all'inizio delle nostre riflessioni sul testo del «segreto»: l'esortazione alla preghiera come via per la «salvezza delle anime» e nello stesso senso il richiamo alla penitenza e alla conversione.»

Tuttavia, una volta divenuto papa Benedetto XVI, il 13 maggio 2010, dichiarò - tra le altre cose - nell'omelia a Fatima: «Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa».[11]

  1. ^ a b c d Il messaggio di Fatima, Commento Teologico, su vatican.va, Congregazione per la Dottrina della Fede. URL consultato il 7 luglio 2009.
  2. ^ a b (EN) Vatican Discloses the 'Third Secret' of Fatima, su query.nytimes.com, New York Times, 14 maggio 2000. URL consultato il 7 luglio 2009.
  3. ^ Il messaggio di Fatima, su vatican.va. URL consultato il 4 dicembre 2009.
  4. ^ A. Socci, Il quarto segreto di Fatima, cap. 4, p. 162.
  5. ^ A. Socci, Il quarto segreto di Fatima, cap. 4, p. 172. Socci aggiunge anche: "Si tratta di un'ipotesi, naturalmente. Ma che vi sia una parte del Segreto non svelata e ritenuta indicibile è certo."
  6. ^ Il sito www.fatima.it
  7. ^ C. A. Ferrara, Il segreto ancora nascosto, p. 225: "Il Messaggio di Fatima, compresa la parte che è ancora celata, giungerà a compimento. E questo accadrà quando la Russia sarà stata consacrata al Cuore Immacolato di Maria."
  8. ^ a b Marco Tosatti, LA DICHIARAZIONE SOLENNE DEL SEGRETARIO DI STATO «Il messaggio integrale sarà presto pubblicato» [collegamento interrotto], su archivio.lastampa.it, La Stampa, 14-05-2000. URL consultato l'8 luglio 2009.
  9. ^ Roberto Zuccolini, Fatima, il segreto annunciava l'attentato al Papa, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 14 maggio 2000. URL consultato il 7 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 21 giugno 2015).
  10. ^ (EN) Sister Lucia De Jesus Dos Santos, su telegraph.co.uk, The Guardian, 15 febbraio 2005. URL consultato l'8 luglio 2009.
  11. ^ http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/homilies/2010/documents/hf_ben-xvi_hom_20100513_fatima.html
Versione PDF 8ª Edizione, Imprimatur: Fatimae, 28 Martii 2007, † Antonius, Episc. Leiriensis - Fatimensis

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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