Tempio di Santiago

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Tempio di Santiago
StatoBandiera del Messico Messico
Stato federatoChiapas
LocalitàQuechula
Religionecattolica
Diocesi San Cristóbal de Las Casas
FondatoreBartolomé de Las Casas

Il tempio di Santiago, detto anche tempio di Quechula, è una chiesa risalente alla metà del XVI secolo, situata nella città fantasma di Quechula, abbandonata dopo l'epidemia di peste che colpì la zona tra il 1773 e il 1776[1]. Dal 1966 il paese è sommerso a causa della costruzione di una diga. In periodi di forte siccità, nel 2002 e nel 2015, la chiese è riemersa temporaneamente dalle acque[1].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Epoca coloniale[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1564 il frate domenicano Bartolomé de Las Casas fondò assieme ad alcuni monaci un monastero a Tecpatán, cittadina situata nell'attuale stato del Chiapas[1]. A causa di similarità architettoniche si ritiene che il Tempio di Santiago sia stato costruito dagli stessi costruttori[1]. All'epoca della costruzione la chiesa serviva una congregazione molto più piccola di quanto avrebbe potuto ospitare, era stata infatti progettata in previsione di una futura crescita demografica[1]. Carlos Navarrete, un architetto incaricato dal Governo messicano di studiare la struttura, disse all'Associated Press:

(EN)

«It was a church built thinking that this could be a great population center, but it never achieved that. It probably never even had a dedicated priest, only receiving visits from those from Tecpatán»

(IT)

«Fu una chiesa costruita pensando alla nascita di un grande centro cittadino, ma questo non si formò mai. Probabilmente non ebbe nemmeno un proprio prete, ricevendo solo le visite di preti di Tecpatán»

Navarrete stabilì che la chiesa fu abbandonata durante l'epidemia di peste del 1773-76[1]. L'architetto documentò il ritrovamento del legno che formava il coro e la struttura del tetto. Al suo interno fu trovato l'ossario contenente i resti dei morti di peste[1]. A seguito dell'abbandono la chiesa cadde definitivamente in disuso[1].

Storia recente[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1966, a seguito della costruzione della diga di Malpaso, la chiesa fu completamente sommersa[1]. A seguito di periodi di forte siccità, il livello del bacino si abbassa tanto da far riemergere l'edificio. Il primo caso documentato risale al 2002[1]. In tale occasione, il livello scese talmente tanto da permettere alle persone di camminare all'interno della chiesa[1]. Nel 2015 il livello scese di nuovo, e la chiesa riemerse, ma solo parzialmente[1]. In quest'occasione visite furono organizzate da pescatori locali, che portarono i turisti fino alla chiesa con le loro imbarcazioni[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m (EN) Alberto Arce, Colonial church emerges from falling Mexican reservoir, su bigstory.ap.org, 17 ottobre 2015. URL consultato il 12 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2016).
  2. ^ (EN) 450-Year-Old Church Emerges From Reservoir As Water Levels Drop, su huffingtonpost.com. URL consultato il 12 marzo 2016.