Tasgezio

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Tasgezio (?54 a.C.) è stato un principe gallo, esponente di nobili origini della tribù gallica dei Carnuti, discendente di una famiglia che un tempo aveva regnato su quel popolo. Il nome deriverebbe dalla radice gallica *tasgos, (tasso).[1][2].

Dalla parte di Cesare

Per i favori resi, per la benevolenza e la fedeltà dimostrata a Cesare, fu reintegrato nel rango ancestrale di principe, con l'intento di sottomettere quella tribù ad un protettorato romano (inverno del 57 a.C.); ma Tasgezio, inviso al popolo, fu assassinato dai suoi nemici nell'autunno del 54 a.C., durante il terzo anno del suo regno.

Avutane notizia e temendo una defezione in massa dei Carnuti, cesare ordinò a Lucio Munazio Planco di rientrare dal Belgio alla testa della sua legione, con lo scopo di svernare in quella regione e con l'ulteriore incarico di catturare i colpevoli.

Lo stesso argomento in dettaglio: Conquista della Gallia.

Nel suo pur breve regno Tasgezio ebbe tempo di coniare delle monete, alcune delle quali pervenuteci in buoni esemplari in fusione di bronzo:

  • sul rovescio vi si legge il suo nome (TASGIITIOS) affiancato a destra da Pegaso.
  • Sul recto vi è una testa virile nuda e imberbe con i capelli intrecciati e pendenti sul collo; dietro di essa una foglia di alloro. Vi si legge, in caratteri greci, il termine "ΕΛΚΕΣΟΟΥΙΞ" (letta come Elkesoovix o Elkesovix); la misteriosa parola, non tradotta, è accompagnata, su alcuni esemplari, dal termine VIC (da vix / vicos - combattente);[3] nella scritta e nell'effigie, seguendo Joachim Lelewel, sarebbe da riconoscere lo stesso Tasgezio; secondo altri (de la Saussaye) si tratterebbe di un antenato; altri preferiscono vedervi una divinità gallo-romana, forse Apollo.[4]

Fonti e note

Voci correlate