Tancrède Bastet

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Autoritratto, olio su tela, 1914

Jean-Célestin-Tancrède Bastet, noto semplicemente come Tancrède Bastet (Domène, 16 aprile 1858Grenoble, 12 maggio 1942), è stato un pittore francese.

L'Atelier Cabanel à l'École des beaux-arts, 1883

Jean-Célestin-Tancrède Bastet seguì le lezioni di arte alla scuola di belle arti di Grenoble, dove fu uno studente di Aimé Charles Irvoy, poi quelli della scuola di belle arti di Parigi nello studio di Alexandre Cabanel,[1] dove fu ammesso per il concorso del premio di Roma, che non vinse. Egli adoperò tutte le tecniche: il disegno, l'acquerello, il pastello, l'olio. Divenne noto soprattutto come ritrattista dall'accademismo rigoroso. Egli viaggiò all'estero, in Africa del Nord e in India, e questo gli permise di rinnovare la sua ispirazione.[2] Realizzò anche delle scene di genere, dei nudi e dei paesaggi.[2]

Nel 1919, si candidò per il posto di conservatore del museo di Grenoble come successore di Jules Bernard, ma venne scelto Andry-Farcy.[3] Amico di Théodore Ravanat, fece parte del gruppo di pittori che si riunivano a Proveysieux, dove dipinse vari paesaggi. Talvolta era legato alla scuola del Delfinato. Egli formò diversi studenti, come Henriette Deloras.

Le sue opere sono conservate soprattutto al museo di Grenoble, al museo del Delfinato, al museo dell'antica sede episcopale di Grenoble, al museo di Bourgoin-Jallieu e al museo di belle arti di Lione.

Opere nelle collezioni pubbliche

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Bénarés, les bords du Gange, 1915
  • Grenoble, museo di Grenoble:
    • L'Atelier Cabanel à l'École des beaux-arts, 1883;
    • Thémistocle se réfugie chez Admète, 1885;
    • Ritratto di Xavier Roux, 1885;
    • Le Maître d'armes, 1890;
    • Le Credo, 1892 circa;
    • Les Pénitents blancs du Briançonnais, 1897;
    • Ritratto di Jules Bernard, 1902;
    • Le Charmeur de serpents à Bénarès, 1904;
    • Jeune fille au Tanagra, 1904;
    • Autoritratto, 1914.
  • Voiron, museo Mainssieux: Le Gardeur de dindons, 1889.[4]
  1. ^ (FR) Émile Bellier de la Chavignerie, Dictionnaire général des artistes de l'école française, continué par L. Auvray, 1885, p. 42. URL consultato il 28 giugno 2024.
  2. ^ a b Jean-Célestin-Tancrède Bastet, su www.artnet.com. URL consultato il 28 giugno 2024.
  3. ^ (FR) Andry-Farcy, un conservateur novateur: le Musée de Grenoble de 1919 à 1949 : Musée de peinture, Grenoble, 28 juin-11 octobre 1982, Le Musée, 1982, pp. 8-9. URL consultato il 28 giugno 2024.
  4. ^ (FR) Le gardeur de dindons, su pop.culture.gouv.fr. URL consultato il 28 giugno 2024.
  • (FR) Maurice Wantellet, Deux siècles et plus de peinture dauphinoise, Grenoble, édité par l'auteur, 1987.
  • (FR) Nesme Henry,  Wantellet Maurice, Tancrède Bastet 1858-1942, [catalogo della mostra], La Tronche, Musée Hébert/Maison des Artistes, 1986.
  • (FR) Valérie Huss (dir.), Grenoble et ses artistes au xixe siècle (catalogo della mostra svoltasi dal 27 maggio al 25 ottobre 2020), Grenoble, Musée de Grenoble, 2020.

Altri progetti

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Controllo di autoritàVIAF (EN37189174 · ISNI (EN0000 0004 4707 8200 · ULAN (EN500153606 · BNF (FRcb12219281j (data) · WorldCat Identities (ENviaf-37189174