Discussione:Psychological Warfare Branch

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Il golpe inglese[modifica wikitesto]

[@ Fabio8831] Ciao, nel tuo contributo si dice che, a partire dal 1945, il Regno Unito esercitò un'influenza sulla vita politica italiana durata settant'anni. È un chiaro esempio di ricerca originale. Lo testimonia anche il periodo seguente: Londra avrebbe controllato i mezzi di comunicazione di massa italiani.
Leggi, per favore, qui: Wikipedia:Niente ricerche originali.

Quindi ciò che puoi fare è scrivere su Wikipedia una voce sul libro Il golpe inglese in cui tracci un profilo completo della tesi esposta. Un esempio di voce su un saggio storico te lo fornisco subito: Togliatti e Stalin. --Sentruper (msg) 12:50, 10 apr 2018 (CEST)[rispondi]

"L'esperienza inglese superava quella americana"[modifica wikitesto]

Ma secondo quali studi? Il semplice motivo che gli inglesi erano in guerra è che furono attaccati per primi.--79.26.108.58 (msg) 13:24, 10 ott 2021 (CEST)[rispondi]

Avviso P non neutrale[modifica wikitesto]

Riporto qui l'avviso inserito in voce, sollecitando la discussione e la correzione di evidenti POV [1] :

Pur se adesso corretta dagli aspetti più macroscopici, la voce sostiene la tesi che la agenzia PWB avesse eliminato la "libertà di stampa", come se durante il regime precedente fosse stata applicata, invece che proibita e controllata per tutto il ventennio precedente dalla rigidissima censura, propaganda e controllo attuato dal regime fascista. Pur mediata dalla supervisione del controllo alleato per evidenti ragioni belliche, e pur non esente da una propaganda favorevole alle posizioni alleate, il PWB operò invece per un graduale ripristino delle liberà di stampa e di espressione, affidando anche alla società civile e al pluralismo il ripristino e riapertura dei nuovi organi di stampa e mezzi di espressione, fino ad allora proibiti , e sostenendo e finanziando ad es. anche la realizzazione di capolavori cinematografici quali quelli del neorealismo italiano, proibendo quindi solo i contenuti di diretta emanazione fascista. Le funzioni svolte sono evidenti data la temporaneità e rapida cessazione avvenuta poco dopo il termine delle ostilità e il ripristino di un minimo di "normalità civile", riaffidando tutti i compiti alla libertà della società civile. Da correggere quindi questo evidente ribaltamento storico nelle tesi della voce e riportarle a più corrette informazioni e conclusioni sul ruolo dell'uso dell'informazione e anche della propaganda da parte degli alleati (e del fascismo) --Aleacido (4@fc) 15:18, 18 set 2022 (CEST)[rispondi]

Pagina completamente rivista, tolgo l'avviso --Aleacido (4@fc) 01:50, 20 set 2022 (CEST)[rispondi]

Lavoriamo sulla voce[modifica wikitesto]

[@ Aleacido] C'è un nuovo incipit. Volevi migliorare l'inciso «operò di concerto». Io ti faccio notare quanto segue: ci sono due definizioni diverse e contraddittorie di CLN. Sono espresse qui:

  1. «le nuove e nascenti istituzioni italiane riunite nel CLN»
  2. «i partiti partecipanti al CLN».

Il CLN, come è scritto anche nella voce su Wikipedia, era un’associazione di partiti e movimenti. Chi voleva entrare, ne faceva parte. Ad esempio, il Partito Repubblicano, che parteciperà alla scrittura della Costituzione repubblicana, non ne fece mai parte. Le due frasi sono in contraddizione. Quella vera è la seconda che ho citato. Quindi modifico. Il governo è un’istituzione: i partiti non lo sono.

Il titolo «Autorizzazioni ai giornali».

L'hai di nuovo cambiato in «Autorizzazioni e riapertura dei giornali». Non hai capito! Castronovo dice che i giornali si dovevano “restaurare”, cioè rifondare dall’interno eliminando gli elementi collusi con il precedente regime. Non si parla di “riaperture”. Anche nel sito “Storia e memoria di Bologna” c’è scritto che le uniche testate nuove le creò il PWB stesso, come ad esempio “Sicilia liberata”. Mi sembrava di avertelo già detto. Sono andato a controllare: sì, te l’avevo già scritto il 6 ottobre nella tua pagina di Discussione.

Ho aperto la nota 16. Intanto va citato correttamente «Lt. Col. Munro», e non solamente Col. come hai fatto tu. Lt. significa Lieutenant. Nella fonte che hai citato si parla della pubblicazione di una serie di settimanali «garantiti e autorizzati rispettivamente dal governo italiano e dai sei partiti del Fronte di Liberazione». In questa frase il CLN è accostato alle istituzioni (in questo caso il governo). Questo conferma che il CLN è una cosa e le istituzioni sono un’altra. Conferma che il CLN è composto da partiti, cioè da libere associazioni di cittadini.

Successivamente leggo questa frase: «Il CLN si oppose alla riapertura delle testate troppo colluse con il precedente regime, preferendo la pubblicazione dei soli giornali di diretta emanazione dei partiti partecipanti al CLN». Ho esaminato tutte e tre le note che hai inserito.

Ci fu la trattativa? Esamino le tue tre fonti:

  1. Leggo: «Il 6 agosto 1943 il PWB, subito dopo la liberazione di Palermo, pubblicò “Sicilia liberata”. A mano a mano che il fronte si spostava verso il nord apriva nei capoluoghi regionali dei quotidiani che, solitamente, si chiamavano “Corriere di....”, con il nome della città o della regione.» Dov’è quello che scrivi tu? Qui c’è scritto che il PWB creò dei giornali. Si tratta di giornali nuovi, capisci?
  2. Valerio Castronovo. Copio e incollo quello che ho già scritto l’11 ottobre. • Il Press Plan for Northern Italy (gennaio 1945) [delinea] «l'intento degli Alleati di restaurare le grandi testate d'informazione tradizionali sia pure dopo l'epurazione del personale [...]. E ciò in netta contrapposizione con l'indirizzo del CLN». Più chiaro di così! È una fonte che mi hai indicato tu.
  3. La vicenda del Corriere della Sera è nota. Il CLN impose la sospensione della pubblicazione del quotidiano di via Solferino. Altro che trattativa con il PWB!  

Riprendo la frase. «Il CLN si oppose alla riapertura delle testate troppo colluse con il precedente regime, preferendo la pubblicazione dei soli giornali di diretta emanazione dei partiti partecipanti al CLN». Come andò a finire?

  1. Le testate colluse col precedente regime riaprirono. Il CLN si vendicò col Corriere della Sera, ma la sospensione durò appena un mese;
  2. Poterono uscire anche i giornali del partito repubblicano («La Voce Repubblicana»), che non faceva parte del CLN, e i giornali diocesani.

Quindi il CLN ebbe torto. A questo punto a cosa serve far notare che il CLN “si oppose”?

Cambio argomento. Nella fonte ho capito meglio una cosa. Leggo che dal dicembre 1943 il compito di concedere o revocare le licenze fu messo in capo all’«Allied Publication Board» (APB).

Il rapporto tra APB e PWB va capovolto: io ho scritto che «il PWB creò al suo interno un organismo denominato «Allied Publication Board» (APB), incaricato di rilasciare le autorizzazioni per la pubblicazioni di quotidiani, riviste e libri».

La frase è da cancellare. Bisogna dire che ci fu un passaggio di poteri dal PWB al nuovo organismo. Ho fatto io la modifica. Se tu hai qualche informazione in più sull’APB, aggiungila pure ché c’è bisogno. Io torno a visitare questa pagina la prossima settimana. Ciao --Sentruper (msg) 17:31, 19 ott 2022 (CEST)[rispondi]

risposta

Veramente il "pippottone" sul "di concerto " lo avevi fatto tu, a me stava benissimo, ma per evitare polemiche su un "termine" ho preferito trovare una formula "alternativa" che potesse essere condivisa. Bene sia accettato da entrambi, ma non attribuire ad altri le tue parole/intenzioni.

- Circa "Il 6 agosto 1943 il PWB, subito dopo la liberazione di Palermo, pubblicò “Sicilia liberata”. A mano a mano che il fronte si spostava verso il nord apriva nei capoluoghi regionali dei quotidiani che, solitamente, si chiamavano “Corriere di....”, con il nome della città o della regione.» francamente non riesco a capire il nesso fra le tue affermazoni e questa citazione: circa le riaperture mi riferisco a testate politiche storiche (non certo "nuove") e ben esistenti prima della chiusura imposta dal fascismo, quali "Avanti! fondato da Leonida Bissolati nel 1896, l'Unità fondato da Antonio Gramsci nel 1924 e, il Popolo" fondato da Giuseppe Donati nel 1923 , costrette alla chiusura e/o alla clandestinità dal regime e tutte riaperte e autorizzate alla pubblicazione subito dopo la liberazione di Roma nel 44. cosa che forse ti è "sfuggita"...

- Il CLN non era una mera unione di partiti, ma, in assenza del ripristino di una solida unitarietà istituzionale o la creazione di nuova forma di governo, nell'emergenza assolse alle funzioni istituzionali, di logistica , dell'annonaria e di tutte quelle funzioni amministrative e giuridiche che nell'urgenza di tale periodo non potevano essere svolte altrimenti (vedi il ruolo svolto nel nord/centro Italia nel 44/45 come CLNAI, la funzione governativa nell'Aprile 45, il suo ruolo nel governo Bonomi e nel successivo governo Parri). Quindi mi spiace smentirti ma " ebbe per delega poteri di governo" o istituzionali ove di "necessità". Mi sembra anche di rilevare un certo tuo POV nel voler minimizzare il ruolo svolto dal CLN, soprattutto della sua componente comunista (dato l'accenno maccartista da te inserito e da me non tolto, lo ritengo irrilevante, se non per una punta "zeccosa"), in quel periodo storico anche circa le attività istituzionali svolte e nel ripristino di informazione e libertà civili e il suo ruolo di convincimento e mediazione e a volte anche serrato confronto e disaccordo col PWB. Ciò è invece indice di una autorevolezza e autonoma capacità decisionale del CNL, come valido e autorevole interlocutore del PWB e non mero "esecutore di ordini" o "prono", pur se spesso l'accordo fu reale e fattivo e spesso per merito di protagonisti che collaborarono con/per entrambe le entità. In tale situazione di emergenza ( definita da Calamandrei "limbo istituzionale"), tale valenza/funzione istituzionale svolta dal CLN è adesso ben referenziata ed evidenziata da un approfondito articolo di diritto da Treccani.

- Stabilire torto o ragione non è compito di una enciclopedia, la cui funzione è invece una narrazione corretta e correttamente neutrale. La mia volontà neutrale, sostiene anche il narrare tale condotta del CLN (pure fosse sbagliata) nei confronti del Corriere, che è comunque ben rappresentata dalla citazione di Castronovo (inserita "as is" dato che non ti garba la parafrasi e la "summa" da varie fonti)
- Rilevo quello che sembra un arrogarti la funzione di "deus ex machina" e "supervisore", che mi sembra del tutto fuori tono e modo con una "collaborazione" e uno spirito di reciproco confronto, dato che non faccio nè il "galoppino", nè ritengo sempre del tutto affidabili tali contributi e i tuoi "te l'ho già detto", dato lo stato assai "malmesso" (eufemismo) e pieno di POV in cui ho trovato la voce, di cui (per redazione o per controllo) ti sei assunto la principale paternità dei precedenti contenuti, prima delle mie modifiche. La speranza (sincera) è che la presenza di due posizioni forti anche se assai divergenti permettano, pur fra queste "spigolosità" , alla fine, la realizzazione di una voce comunque dignitosa. Ciao.--Aleacido (4@fc) 23:06, 19 ott 2022 (CEST) PS: dubbi dovuti anche (simpaticamente) alla luce di certe tue idee un po' bizzarre se non "bislacche" sul "separatismo" della Romagna (dato che al 50% sono di Roncofreddo... e al 50% di un'altra "regione storica", il Salento...e non siamo pugliesi, ma va bene lo stesso...), su certe cose fin quando si scherza va bene, ma se si fa sul serio...allora mi sorgono tanti ??? su chi lo fa...[rispondi]