Tāj-al-Salṭana

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Tāj-al-Salṭana
Principessa di Persia
Nome completoZahra Khanoum Tāj-al-Salṭana
NascitaTeheran, 14 febbraio 1883
MorteTeheran, 25 gennaio 1936
Luogo di sepolturaCimitero Zahir al-Dawlah
Dinastiadinastia Qajar
PadreNasser al-Din Shah Qajar
MadreMaryam Turan al-Salṭana
ConiugiAmir Hussein Khan Shoja'al Saltaneh
Kowloer Ahasi
ReligioneIslam sciita

Tāj-al-Salṭana (in persiano: تاج السلطنه‎; Teheran, 14 febbraio 1883Teheran, 25 gennaio 1936) è stata una principessa e scrittrice persiana della dinastia Qajar.

Viene considerata la prima femminista persiana.[1][2]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Taj-al-Saltaneh

Figlia dello scià Nasser al-Din Shah Qajar e della consorte Maryam Turan al-Salṭana[3], la principessa Taj-al-Saltana nacque nel 1883 (1301 d. H.). All'età di 7 anni iniziò a frequentare la scuola, dove, oltre al persiano, imparò l'arabo e il francese.

All'età di 10 anni venne data in sposa ad Amir Hussein Khan Shoja'al Saltaneh, da cui divorziò nel 1899, dopo aver dato alla luce quattro figli (due femmine e due maschi), poi affidati al padre.

Nel 1908 si risposò con Kowloer Ahasi.

Interesse per l'arte e la letteratura[modifica | modifica wikitesto]

Durante gli studi conobbe le opere di Victor Hugo, Jean-Jacques Rousseau e Otto von Bismarck, che furono di ispirazione per la scrittura delle sue memorie (Ḵāṭerāt)

Di Tāj-al-Salṭana si ivaghì il noto poeta persiano Aref Qazviní, che le dedicò il famoso poema Ey Tadj.

Diritti delle donne[modifica | modifica wikitesto]

«Quando verrà il giorno in cui vedrò il mio sesso emancipato e il mio Paese sulla strada del progresso, mi sacrificherò sul campo di battaglia della libertà, versando il mio sangue assieme a quello dei miei compagni che amano la libertà e combattono per i propri diritti.»

Tāj-al-Salṭana è considerata una femminista e una pioniera dei diritti delle donne in Iran.[4] Fu infatti tra le fondatrici del gruppo clandestino per i diritti delle donne persiane chiamato Anjoman Horriyyat Nsevan (Società della libertà delle donne), creato nel 1910 per rivendicare l'eguaglianza delle donne.

Scrittrice, pittrice, intellettuale ed attivista, organizzava incontri letterari a casa sua una volta alla settimana. È ricordata anche per essere stata la prima donna della corte reale a togliersi lo hijab ed indossare vestiti occidentali.

Le sue memorie furono pubblicate nel 1996 con il titolo di Coronazione angustiosa: Memorie di una principessa persiana. Dall'harem alla modernità 1884-1914, con una prefazione di Abbas Amanat, tradotte da Anna Vanzan e Amin Neshati.

Morì nel 1936. I suoi resti riposano nel cimitero di Tajrish.

La sua vita, i suoi scritti e le sue idee femministe sono oggetto degli studi mediorientali delle università di Teheran e Harvard.

Titoli e onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

  • "Begum Khanoum" (sua eccellenza la signora).
  • "Amirzada o Amirzadi" (principessa).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Taj al-Saltanah, su Women's Worlds in Qajar.
  2. ^ Anna Vanzan, Taj os-Soltaneh, su Enciclopedia delle donne.
  3. ^ (EN) Turan al-Saltanah, su Women's Worlds in Qjar.
  4. ^ Anna Vanzan, Le dita nella terra, le dita nell'inchiostro. Voci di donne in Afghanistan, India, Iran, Pakistan, Giunti Editore, 2002, p. 109, ISBN 9788809025363.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mounia Chekhab-Abudaya, Qajar Women: Images of Women in 19th-century Iran, Silvana Publisher, 2016, p. 183.
  • Anna Vanzan, La prima autobiografia: Taj os-Soltaneh e le sue memorie, in Figlie di Shahrazàd: scrittrici iraniane dal XIX secolo a oggi, Milano, Bruno Mondadori, 2009, pp. 19-21.
  • Anna Vanzan e A. Neshati, Crowning Anguish, Memoirs of a Persian Princess from the Harem to Modernity, a cura di Abbas Amanat, Washington D.C., Mage, 1993.
  • Anna Vanzan, The Memoirs of Tāj al-Saltaneh: A Window onto the Qājār Period, in Iranshenasi, II, n. 4, inverno 1991, pp. 91-107.
  • Shireen Mahdavi, Taj al-Saltaneh, an Emancipated Qājār Princess, in Middle Eastern Studies, vol. 23, n. 2, aprile 1987, pp. 187-193.

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