Surname-i Hümayun

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Surname-i Hümayun
Parata dei tessitori di fronte al Sultano Murad III in occasione della festa di circoncisione del principe Mehmed
AutoreNakkaş Osman
Data1583-88
Tecnicaminiatura
Dimensioni33.5×23.5 cm
UbicazioneMuseo del Palazzo di Topkapi, Hazine, Nr. 1344, Istanbul

Il Surname-i Hümayun (in ottomano سورنامه همايون İA Sūr-nāme-'i hümāyūn; in Italiano: "libro della festa del gran signore") o "Libro della festa di Murad III" (in turco III. Murad Surnamesi) è un manoscritto miniato proveniente dalla biblioteca del Palazzo di Topkapi a Istanbul. Esso descrive le celebrazioni in occasione della circoncisione del principe Mehmed, figlio del Sultano Murad III. Esso contiene 250 dipinti in miniatura ed è uno dei manoscritti più famosi della letteratura ottomana.[1]

Creazione[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1582, il Sultano Murad III ordinò una festa per celebrare la circoncisione di suo figlio, il futuro Mehmed III, la quale sarebbe dovuta durare 52 giorni e notti. Il prezioso manoscritto che fu creato in questa occasione illustra in dettaglio le celebrazioni, i banchetti, i banchetti pubblici, le sfilate delle varie corporazioni artigianali della città, le feste delle circoncisione per i bambini poveri, le elargizioni di vestiti nuovi, le elemosine e le cancellazioni dei debiti.[2] Il manoscritto contiene molte informazioni sulla vita quotidiana a Istanbul in quel momento. Un capitolo a parte è dedicato alla genesi del libro. Secondo questo, dopo la fine della festa esso fu scritto dal calligrafo Intizâmî, mentre le miniature sono di Nakkaş Osman e del suo laboratorio. Un altro documento, scritto nel 1588 da Seyyid Lokman b. Hüseyin, lo storico ufficiale della corte (şehnameci), afferma che come ricompensa venne aumentato lo stipendio degli artisti del Surname e dell'Hünername. Copie del Surname si trovano, tra l'altro, nella biblioteca del Palazzo di Topkapi (TSMK, Hazine, Inv. N. 1344) e nella Biblioteca nazionale austriaca a Vienna (Cod H. H. 70).[3]

Miniature[modifica | modifica wikitesto]

Sfilata di architetti con un modello della Moschea Suleymaniye.

Il manoscritto contiene 250 miniature su pagina doppia. Le più importanti descrivono le cerimonie che si svolgono nella piazza dell'ippodromo. Il Sultano osserva le celebrazioni dalla sua loggia nel Palazzo di Ibrahim Pascià, accompagnato dagli ospiti ufficiali.[4]

Come si addice al suo ruolo, il Sultano è quasi sempre raffigurato nella stessa posizione, seduto sul suo trono, solo il colore dei suoi vestiti varia. Il suo atteggiamento solo nell'immagine la quale mostra come distribuisce il denaro tra il popolo (foglio 46v-47r). Gli altri partecipanti sono sempre raffigurati sul lato opposto di una doppia pagina rispetto al Sultano, e la loro rappresentazione segue la gerarchia: la gente semplice (Reâyâ) è allo stesso livello della sfilata, gli ospiti invitati sono disposti su tre gallerie, tra cui i cristiani (i quali non portano il turbante), questi sempre nella galleria più bassa. La composizione enfatizza quindi la percezione della gerarchia e l'ordine sociale dell'Impero ottomano in quel momento.[4]

Il Surname-i Hümayun nella letteratura moderna[modifica | modifica wikitesto]

Sfilata di soffiatori di vetro con una fornace di fusione.

Il Surname-i Hümayun ha un ruolo importante nel romanzo Il mio nome è rosso dello scrittore moderno turco Orhan Pamuk.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (DE) Ingo F. Walther, Norbert Wolf, Codices illustres. Die schönsten illuminierten Handschriften der Welt 400 bis 1600, Köln, Taschen Verlag, 2001, pp. 450-451, ISBN 978-3-8228-6023-6.
  2. ^ Tim Stanley, Ottoman gift exchange: Royal give and take., in Gifts of the Sultan: The Arts of Giving at the Islamic Courts (Los Angeles Museum of Contemporary Art), New Haven CT, Yale Univ Press, 2011, pp. 149-170, ISBN 978-0-300-17110-5.
  3. ^ Wiener Handschrift: Cod. H. O. 70; vedi inoltre Gustav Flügel: Die arabischen, persischen und türkischen Handschriften der kaiserlich-königlichen Hofbibliothek zu Wien. volume 2, Verlag der k.k. Hof- und Staatsdruckerei, Vienna 1865, p. 239 (Nr. 1019; online).
  4. ^ a b (EN) Nurhan Atasoy, 1582 Surname-I Hümayun: An Imperial Celebration, Istanbul, Koç Kultur, 1997, ISBN 978-975-296-001-5.
  5. ^ (DE) Orhan Pamuk, Rot ist mein Name, 15ª ed., Francoforte, S. Fischer, 2003, ISBN 978-3-596-15660-3.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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