Streetfighter

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Particolare di una moto streetfighter: si notino l'assenza di carenature e le varie componenti del motore a vista.

Una streetfighter (letteralmente in inglese: combattente di strada) è una motocicletta sportiva personalizzata, alla quale vengono eliminate le carenature e vengono fatte altre modifiche che portano a un look più "aggressivo"[1].

Caratteristiche

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Le principali caratteristiche delle streetfighter sono: rimozione delle carenature, sostituzione dell'impianto di illuminazione, manubrio più alto e largo (stile cross), posteriore generalmente accorciato e riposizionato affinché la coda salga verso l'alto[2].

Questo tipo di moto ha guadagnato popolarità in tutto il mondo a tal punto che i costruttori hanno cominciato a rispondere alle esigenze del mercato producendo motocicli rassomiglianti (anche se meno estremi come Triumph Speed Triple R, Honda X-11, Buell XB, Kawasaki Z1000) e adottandone perfino la terminologia (Ducati Streetfighter).[3]

Una Triumph Street Triple.

Anche se basa le sue radici nella cultura styling dei café racer degli anni 1950 e 1960,[4] la streetfighter è ispirata alle nuove moto giapponesi prodotte tra la fine del 1970 e l'inizio del 1980. Il proliferare del genere venne favorito da giovani piloti nel Regno Unito che non potevano permettersi di sostituire le carenature danneggiate dopo impatti ripetuti.[5]

In seguito, sono stati aggiunti i fari più piccoli (per permettere ai freestyler di potersi sedere durante le loro acrobazie), manubrio da cross (per facilitare le evoluzioni effettuate dagli stunt-man), aumento della coppia per aiutare a impennare,[6] coda alta per evitare che raschiasse durante le impennate.[7]

Contribuì a lanciare la moda delle streetfighter la rivista inglese Bike che nel 1983 commissionò ad Andy Sparrow di disegnare un fumetto per sostituire Ogri (un personaggio motociclista dei fumetti britannico).[5]

  1. ^ (EN) Matt Doeden, Choppers, con la consulenza di Joe Leonard, Minneapolis, Lerner Publication Company, 2008, p. 46, ISBN 978-0-8225-7288-6. URL consultato il 16 agosto 2018.
  2. ^ (EN) Mike Seate, Chapter 4 - Building a streetfighter: come out swinging, in How to Build a Pro Streetbike, Motorbooks, Joe Leonard, St. Paul, MBI Publishing Company, 2008, ISBN 0-7603-2450-6. URL consultato il 16 agosto 2018.
  3. ^ La saga delle Streetfighter Ducati, su cuoredesmo.com, Unofficial Ducati Mag, 17 luglio 2020. URL consultato il 12 giugno 2024.
  4. ^ (EN) Cafe Racer Origins – The 59 club, su returnofthecaferacers.com. URL consultato il 1º giugno 2024.
  5. ^ a b (EN) Greg Anthony, Motorcycle History 101: Naked Bikes And Streetfighters, su rideapart.com, 7 gennaio 2015. URL consultato il 5 giugno 2024.
  6. ^ (EN) Mike Seate, How to Build a Pro Streetbike, MBI Publishing Company, 2007, p. 95, ISBN 978-0-7603-2450-9.
  7. ^ (EN) Gary Inman, Freedom Fighter; Triumph's stripped-down sportbike came from the street, Cycle World, Giugno 2008, pp. 36-37, ISSN 0011-4286 (WC · ACNP).
  • Carsten Heil, 1000 Moto (Storia, modelli, tecnica dalle origini a oggi), Firenze, Giunti Editore S.p.A., 2011, ISBN 9788809769182.

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