Strada dell'Atlantico

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Atlanterhavsveien
Localizzazione
StatoBandiera della Norvegia Norvegia
RegioniVestlandet
Contee Møre og Romsdal
Dati
InizioKristiansund
FineMolde
Lunghezza8[1] km
Data apertura7 luglio 1989
GestoreAmministrazione norvegese delle strade pubbliche

La Atlanterhavsveien (traducibile come Strada dell'Atlantico) è un tratto di strada lungo circa 8 chilometri compreso tra le città norvegesi di Kristiansund e Molde.[2] È costruito su diversi isolotti e scogli, che sono collegati da strade rialzate, viadotti e otto ponti, il più importante dei quali è il ponte di Storseisundet.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il ponte Hulvågen e sullo sfondo il ponte di Storseisundet.

Il percorso è stato originariamente proposto come una linea ferroviaria salvo poi abbandonare l'idea. La costruzione è iniziata il 1º agosto 1983 ed è stata terminata il 7 luglio 1989. Il costo dell'opera è stato di 122 milioni di corone norvegesi, di cui il 25 per cento è stato finanziato con i pedaggi e il resto da contributi pubblici; il pedaggio è stato rimosso dal 1999, quando i costi ormai erano stati coperti.

Nel 2005 è stata eletta "Costruzione norvegese del secolo".[3] Il quotidiano inglese The Guardian la segnalò nel 2006 come miglior viaggio su strada.[4]

Pericolosità[modifica | modifica wikitesto]

È stata classificata come la strada più pericolosa al mondo.[2] Tale giudizio dipende dal fatto che, in caso di avverse condizioni meteo, il forte vento e le forti mareggiate rendono estremamente impegnativa la guida. La pericolosità dell'opera viaria è stata denunciata dagli abitanti del luogo alla pubblica amministrazione norvegese, senza che ciò portasse ad alcuna modifica dell'infrastruttura.[2]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ www.bridgestone.it, su bridgestone.it. URL consultato il 20 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2014).
  2. ^ a b c www.repubblica.it
  3. ^ www.visitnorway.com
  4. ^ (EN) Road Trips, in The Guardian, 1º aprile 2006. URL consultato il 9 settembre 2013.

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