Piano (geometria): differenze tra le versioni

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Definizione di piano rappresentato come foglio di carta di dimensioni infinite, non esaustivamente.
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[[File:Intersecting planes.svg|thumb|Due piani che si intersecano]]
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Il '''piano''' è un [[concetto primitivo]] della [[geometria]], ovvero un concetto che si suppone ''intuitivamente comprensibile'', non necessitando quindi di una definizione in quanto universalmente acquisito (gli altri ''concetti primitivi'' della geometria sono il [[punto (geometria)|punto]] e la [[retta]])
Il '''piano''' è un [[concetto primitivo]] della [[geometria]], ovvero un concetto per il quale non esiste una definizione formale e che si suppone ''intuitivamente comprensibile'' e/o esperianzialmente acquisito, pertanto un'idea universalmente accettata ed unica rappresentabile con oggetti concreti che fungono da esempio ma che per la loro sussistenza stessa non risolvono pienamente il concetto (gli altri ''concetti primitivi'' della geometria sono il [[punto (geometria)|punto]] e la [[retta]]). Nel caso del piano per rappresentarlo idealmente si pensi ad un foglio di carta ''di dimensioni infinite'': il piano è l'idea, il concetto astratto, ma '''non''' '''è''' il foglio di carta sia perchè questo ha uno spessore ed un piano ideale non ne ha e sia perchè non è possibile produrre o ritrovare un foglio di carta di dimensioni infinite.

In definitiva, esso:


* Inteso come [[luogo geometrico]] di punti, ha un'estensione superficiale: il piano, nello spazio tridimensionale, è l'insieme di tutti quei punti individuati dalla [[combinazione lineare]] di 2 [[vettore (matematica)|vettori]] linearmente indipendenti applicati nel medesimo punto P.
* Inteso come [[luogo geometrico]] di punti, ha un'estensione superficiale: il piano, nello spazio tridimensionale, è l'insieme di tutti quei punti individuati dalla [[combinazione lineare]] di 2 [[vettore (matematica)|vettori]] linearmente indipendenti applicati nel medesimo punto P.

Versione delle 15:31, 21 giu 2018

Due piani che si intersecano

Il piano è un concetto primitivo della geometria, ovvero un concetto per il quale non esiste una definizione formale e che si suppone intuitivamente comprensibile e/o esperianzialmente acquisito, pertanto un'idea universalmente accettata ed unica rappresentabile con oggetti concreti che fungono da esempio ma che per la loro sussistenza stessa non risolvono pienamente il concetto (gli altri concetti primitivi della geometria sono il punto e la retta). Nel caso del piano per rappresentarlo idealmente si pensi ad un foglio di carta di dimensioni infinite: il piano è l'idea, il concetto astratto, ma non è il foglio di carta sia perchè questo ha uno spessore ed un piano ideale non ne ha e sia perchè non è possibile produrre o ritrovare un foglio di carta di dimensioni infinite.

In definitiva, esso:

  • Inteso come luogo geometrico di punti, ha un'estensione superficiale: il piano, nello spazio tridimensionale, è l'insieme di tutti quei punti individuati dalla combinazione lineare di 2 vettori linearmente indipendenti applicati nel medesimo punto P.

Le relazioni che intercorrono tra un piano e i punti e le rette che esso contiene sono espresse dagli assiomi di Euclide e dagli assiomi di Hilbert.

Piani nello spazio tridimensionale

L'equazione canonica del piano nello spazio tridimensionale è del tipo:

con e non tutti nulli.

Equazione cartesiana

Piano passante per tre punti

Siano tre punti dello spazio non allineati. Per questi tre punti passa uno ed un solo piano . Un punto appartiene al piano solo se il vettore è combinazione lineare dei vettori e , ovvero se

Sviluppando il determinante con la regola di Laplace rispetto alla prima riga si ottiene:

Dove

Infine, per ottenere l'equazione canonica del piano, si definisce come segue:

Dove è un punto che appartiene al piano, pertanto in questo caso si possono utilizzare le coordinate di un punto qualsiasi fra , e .

Posizioni reciproche di due piani

Piani paralleli

Si può studiare la posizione reciproca di due piani mettendo a sistema le loro equazioni. Quando la matrice dei coefficienti ha Rango due il sistema è compatibile e risulta ammettere una semplice infinità (infinito alla uno) soluzioni, che rappresentano tutti i punti della retta di intersezione tra i due piani. Quando la matrice dei coefficienti ha rango 1, le soluzioni ammesse sono una doppia infinità (infinito alla due), e i piani risultano essere paralleli e coincidenti (Parallelismo Improprio). Se infine la matrice dei coefficienti ha rango 0, il sistema risulta essere incompatibile, e i piani sono paralleli e distinti (Parallelismo Proprio).

Distanza di un punto da un piano

È possibile calcolare la distanza di un punto da un piano utilizzando la seguente formula:

In particolare, se , allora il punto appartiene al piano .

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