Bootleg: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Pil56-bot (discussione | contributi)
m smistamento lavoro sporco e fix vari
Pil56-bot (discussione | contributi)
m smistamento lavoro sporco e fix vari
Riga 2: Riga 2:
{{F|diritto industriale|arg2=musica|maggio 2015|Molti passaggi appaiono essere ricostruzioni e opinioni di chi scrive, più che contenuti presi da fonti autorevoli.}}
{{F|diritto industriale|arg2=musica|maggio 2015|Molti passaggi appaiono essere ricostruzioni e opinioni di chi scrive, più che contenuti presi da fonti autorevoli.}}
[[File:Tdkc60cassette.jpg|thumb|A partire dagli anni Ottanta, le [[Musicassetta|musicassette]] hanno notevolmente aumentato la distribuzione di bootleg]]
[[File:Tdkc60cassette.jpg|thumb|A partire dagli anni Ottanta, le [[Musicassetta|musicassette]] hanno notevolmente aumentato la distribuzione di bootleg]]
Il '''''bootleg''''' indica generalmente una registrazione [[audiovisivo|audio o video]] di uno spettacolo, effettuata in forma amatoriale o professionale, e distribuita in forma non ufficiale tra i [[fan]], di norma gratuitamente e quasi sempre senza l'avallo ufficiale del detentore dei diritti.<ref>[https://web.archive.org/web/20080716071652/http://www.bastard-art-gallery.com/navigator.php BastardArt Gallery]</ref><ref>Treccani, [http://www.treccani.it/lingua_italiana/neologismi/searchNeologismi.jsp?abcd=abdc&pathFile=/sites/default/BancaDati/Osservatorio_della_Lingua_Italiana/OSSERVATORIO_DELLA_LINGUA_ITALIANA_ND_010187.xml&lettera=B Bootleg]</ref><ref>Oxford Dictionary, [http://www.oxforddictionaries.com/definition/english/bootleg bootleg]</ref> Le normative che permettono l'uso per fini didattici e senza scopo di lucro ne vietano però anche la vendita e la commercializzazione, che, senza l'approvazione del detentore dei [[diritto d'autore|diritti d'autore]], costituisce pertanto una violazione del [[copyright]].
Il '''''bootleg''''' indica generalmente una registrazione [[audiovisivo|audio o video]] di uno spettacolo, effettuata in forma amatoriale o professionale, e distribuita in forma non ufficiale tra i [[fan]], di norma gratuitamente e quasi sempre senza l'avallo ufficiale del detentore dei diritti.<ref>{{cita web|url=https://web.archive.org/web/20080716071652/http://www.bastard-art-gallery.com/navigator.php|titolo=BastardArt Gallery}}</ref><ref>Treccani, [http://www.treccani.it/lingua_italiana/neologismi/searchNeologismi.jsp?abcd=abdc&pathFile=/sites/default/BancaDati/Osservatorio_della_Lingua_Italiana/OSSERVATORIO_DELLA_LINGUA_ITALIANA_ND_010187.xml&lettera=B Bootleg]</ref><ref>Oxford Dictionary, [http://www.oxforddictionaries.com/definition/english/bootleg bootleg]</ref> Le normative che permettono l'uso per fini didattici e senza scopo di lucro ne vietano però anche la vendita e la commercializzazione, che, senza l'approvazione del detentore dei [[diritto d'autore|diritti d'autore]], costituisce pertanto una violazione del [[copyright]].


== Origine del termine ==
== Origine del termine ==
Riga 17: Riga 17:
Il pubblico che acquista o ricerca i ''bootleg'' lo fa sovente per motivi di collezionismo oppure perché non ritiene soddisfacenti le registrazioni dal vivo ufficiali, che, in seguito alla post-produzione ed alcuni ritocchi per correggerne gli errori, possono risultare più artificiose di una registrazione amatoriale. Oppure semplicemente trova che il concerto registrato per ottenere il live ufficiale di un artista non sia soddisfacente e vorrebbe ascoltare un'altra registrazione relativa a quella ''tournée''. Altre volte la ricerca di un ''bootleg'' è motivata dall'essere stato presente a quel determinato concerto, oppure per la ricerca di una certa versione di un brano o di una reinterpretazione che non è mai stata pubblicata; possono diventare oggetti di culto registrazioni che contengono errori.
Il pubblico che acquista o ricerca i ''bootleg'' lo fa sovente per motivi di collezionismo oppure perché non ritiene soddisfacenti le registrazioni dal vivo ufficiali, che, in seguito alla post-produzione ed alcuni ritocchi per correggerne gli errori, possono risultare più artificiose di una registrazione amatoriale. Oppure semplicemente trova che il concerto registrato per ottenere il live ufficiale di un artista non sia soddisfacente e vorrebbe ascoltare un'altra registrazione relativa a quella ''tournée''. Altre volte la ricerca di un ''bootleg'' è motivata dall'essere stato presente a quel determinato concerto, oppure per la ricerca di una certa versione di un brano o di una reinterpretazione che non è mai stata pubblicata; possono diventare oggetti di culto registrazioni che contengono errori.


Alcuni artisti hanno cercato di sfruttare questo fenomeno, mettendo essi stessi in vendita le registrazioni dei loro live, continuando però a utilizzare il termine ''bootleg'' per distinguerli dai live "ufficiali", venduti e distribuiti con modalità tradizionali.<ref>[http://www.wired.it/economia/business/2014/12/18/cera-volta-milione-dischi-venduti/ Wired]</ref> Tali ''bootleg'' sono venduti sovente su ordinazione, oppure la loro distribuzione è limitata alle zone vicine al luogo in cui si è tenuto tale concerto. Sono storicamente famose alcune case discografiche specializzate nell'edizione di ''bootleg'' in vinile di alta qualità sonora e curati nella fattura come le lussemburghesi ''Flashback'' e ''The Swingin' Pig Records'', le cui pubblicazioni sono spesso in vinile colorato.
Alcuni artisti hanno cercato di sfruttare questo fenomeno, mettendo essi stessi in vendita le registrazioni dei loro live, continuando però a utilizzare il termine ''bootleg'' per distinguerli dai live "ufficiali", venduti e distribuiti con modalità tradizionali.<ref>{{cita web|url=http://www.wired.it/economia/business/2014/12/18/cera-volta-milione-dischi-venduti/|titolo=Wired}}</ref> Tali ''bootleg'' sono venduti sovente su ordinazione, oppure la loro distribuzione è limitata alle zone vicine al luogo in cui si è tenuto tale concerto. Sono storicamente famose alcune case discografiche specializzate nell'edizione di ''bootleg'' in vinile di alta qualità sonora e curati nella fattura come le lussemburghesi ''Flashback'' e ''The Swingin' Pig Records'', le cui pubblicazioni sono spesso in vinile colorato.


L'[[Italia]] vide prosperare l'edizione di numerosi ''bootleg'' in vinile e CD di ottima qualità (spesso picture disc), a volte anche remixaggi di live ufficiali, grazie a un'interpretazione della legge sul diritto d'autore che permetteva in qualche modo la legalità dell'opera e l'apposizione del bollino [[Società Italiana degli Autori ed Editori|SIAE]] aprendo un conto bancario in favore della band e depositandovi una parte dei proventi per copia.
L'[[Italia]] vide prosperare l'edizione di numerosi ''bootleg'' in vinile e CD di ottima qualità (spesso picture disc), a volte anche remixaggi di live ufficiali, grazie a un'interpretazione della legge sul diritto d'autore che permetteva in qualche modo la legalità dell'opera e l'apposizione del bollino [[Società Italiana degli Autori ed Editori|SIAE]] aprendo un conto bancario in favore della band e depositandovi una parte dei proventi per copia.

Versione delle 19:23, 25 nov 2017

Disambiguazione – Se stai cercando l'album di De Gregori, vedi Bootleg (Francesco De Gregori).
A partire dagli anni Ottanta, le musicassette hanno notevolmente aumentato la distribuzione di bootleg

Il bootleg indica generalmente una registrazione audio o video di uno spettacolo, effettuata in forma amatoriale o professionale, e distribuita in forma non ufficiale tra i fan, di norma gratuitamente e quasi sempre senza l'avallo ufficiale del detentore dei diritti.[1][2][3] Le normative che permettono l'uso per fini didattici e senza scopo di lucro ne vietano però anche la vendita e la commercializzazione, che, senza l'approvazione del detentore dei diritti d'autore, costituisce pertanto una violazione del copyright.

Origine del termine

In inglese la parola bootleg indica la gamba di uno stivale e, dall'abitudine di nascondervi piccoli oggetti per sottrarli da potenziali ispezioni, la parola è diventata poi un verbo e un aggettivo usati per indicare rispettivamente l'azione del contrabbandare e l'oggetto contrabbandato (o, più raramente, rubato). Il termine ha avuto il primo uso ampio durante il proibizionismo statunitense dell'inizio del XX secolo e faceva riferimento alla distribuzione clandestina di alcool.[4]

Il termine è talvolta utilizzato per traslato e non sempre propriamente anche in molti altri settori, dai videogiochi alle pubblicazioni cartacee, passando per le registrazioni di film effettuate durante le proiezioni nei cinema.

Uso corrente

Copertina di Great White Wonder, il primo bootleg della storia del rock[5], pubblicato in formato LP nel luglio 1969 e contenente registrazioni non ufficiali di Bob Dylan

Il termine è entrato nella lingua italiana mutuato dall'inglese, e indica un album discografico prodotto, distribuito o commercializzato, non necessariamente a fini di lucro, senza l'autorizzazione del detentore dei diritti. Spesso tali dischi sono registrazioni eseguite senza il permesso dell'autore ai concerti, usando microfoni amatoriali o attraverso l'ingresso diretto del mixer. Può capitare di ascoltare un bootleg inficiato dal frastuono del pubblico, ma anche registrazioni di alta qualità, per esempio con il supporto di qualche tecnico che registri il concerto direttamente dal mixer. In altri casi (ad es. colonne sonore) vengono distribuite edizioni bootleg semplicemente perché il prodotto originale non è mai stato ufficialmente commercializzato.

In genere i negozi di dischi, specialmente le grandi catene commerciali, non vendono bootleg sia per motivi legali, sia perché questo genere di dischi non è supportato da una distribuzione vera e propria; pertanto preferiscono affidarsi alla vendita di prodotti distribuiti ufficialmente. Tuttavia alcuni negozi con un pubblico ristretto rispetto alle grandi catene, talvolta affiancano ai dischi ufficiali anche dei bootleg. Grazie ai bootleg, certi esercizi minori possono contare su un pubblico che, anche quando un gruppo o artista non pubblica nuovo materiale, periodicamente controlla le uscite non ufficiali.

Il pubblico che acquista o ricerca i bootleg lo fa sovente per motivi di collezionismo oppure perché non ritiene soddisfacenti le registrazioni dal vivo ufficiali, che, in seguito alla post-produzione ed alcuni ritocchi per correggerne gli errori, possono risultare più artificiose di una registrazione amatoriale. Oppure semplicemente trova che il concerto registrato per ottenere il live ufficiale di un artista non sia soddisfacente e vorrebbe ascoltare un'altra registrazione relativa a quella tournée. Altre volte la ricerca di un bootleg è motivata dall'essere stato presente a quel determinato concerto, oppure per la ricerca di una certa versione di un brano o di una reinterpretazione che non è mai stata pubblicata; possono diventare oggetti di culto registrazioni che contengono errori.

Alcuni artisti hanno cercato di sfruttare questo fenomeno, mettendo essi stessi in vendita le registrazioni dei loro live, continuando però a utilizzare il termine bootleg per distinguerli dai live "ufficiali", venduti e distribuiti con modalità tradizionali.[6] Tali bootleg sono venduti sovente su ordinazione, oppure la loro distribuzione è limitata alle zone vicine al luogo in cui si è tenuto tale concerto. Sono storicamente famose alcune case discografiche specializzate nell'edizione di bootleg in vinile di alta qualità sonora e curati nella fattura come le lussemburghesi Flashback e The Swingin' Pig Records, le cui pubblicazioni sono spesso in vinile colorato.

L'Italia vide prosperare l'edizione di numerosi bootleg in vinile e CD di ottima qualità (spesso picture disc), a volte anche remixaggi di live ufficiali, grazie a un'interpretazione della legge sul diritto d'autore che permetteva in qualche modo la legalità dell'opera e l'apposizione del bollino SIAE aprendo un conto bancario in favore della band e depositandovi una parte dei proventi per copia.

Note

  1. ^ BastardArt Gallery, su bastard-art-gallery.com (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2008).
  2. ^ Treccani, Bootleg
  3. ^ Oxford Dictionary, bootleg
  4. ^ Enciclopedia Britannica, Bootlegging
  5. ^ (EN) Eric Harvey, Bob Dylan's Great White Wonder: The Story of the World's First Album Leak, su Pitchfork, 12 settembre 2012. URL consultato il 24 giugno 2017.
  6. ^ Wired, su wired.it.
Controllo di autoritàGND (DE7699694-3