Ignifugo: differenze tra le versioni
Vai alla navigazione
Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Annullate le modifiche di 93.62.221.230 (discussione), riportata alla versione precedente di Francesko94 |
m BOT: Add template {{F|chimica|luglio 2017}} |
||
Riga 1: | Riga 1: | ||
{{F|chimica|luglio 2017}} |
|||
Un [[materiale]] è definito '''ignifugo''' (dal latino ''ignis'', [[fuoco]]) se non [[infiammabile]] oppure se possiede caratteristiche grazie alle quali viene molto ridotta o molto ritardata la sua [[combustione]]. |
Un [[materiale]] è definito '''ignifugo''' (dal latino ''ignis'', [[fuoco]]) se non [[infiammabile]] oppure se possiede caratteristiche grazie alle quali viene molto ridotta o molto ritardata la sua [[combustione]]. |
||
Versione delle 19:38, 15 lug 2017
Un materiale è definito ignifugo (dal latino ignis, fuoco) se non infiammabile oppure se possiede caratteristiche grazie alle quali viene molto ridotta o molto ritardata la sua combustione.
Un materiale può essere:
- completamente ignifugo, cioè completamente incombustibile (per esempio le rocce): in questo caso si definisce di "classe di reazione al fuoco A1";
- parzialmente ignifugo: in questo caso si definisce di classe di reazione al fuoco A2, B, C, D, F; all'aumento della classe corrisponde una maggior facilità nello sviluppo della combustione.
Molti materiali particolarmente infiammabili possono essere sottoposti a ignifugazione, tramite la quale si riduce la loro classe di reazione al fuoco. L'utilizzo di sostanze ignifughe e di ignifugazione come il BFR diminuisce notevolmente il rischio che si sviluppino incendi, oppure ne aumenta i tempi di propagazione.