Pierrot: differenze tra le versioni
Nessun oggetto della modifica Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
|||
Riga 1: | Riga 1: | ||
{{nd}} |
{{nd}} |
||
{{F|teatro|agosto 2015}} |
{{F|teatro|agosto 2015}} |
||
⚫ | |||
'''Pierrot''' è una [[maschera (commedia dell'arte)|maschera]] nata in Italia verso la fine del Cinquecento. |
'''Pierrot''' è una [[maschera (commedia dell'arte)|maschera]] nata in Italia verso la fine del Cinquecento. |
||
Riga 11: | Riga 12: | ||
Gli Sticotti reinventarono e diedero nuova vita a questo personaggio adattandolo al gusto dei francesi e poi del pubblico delle corti europee. Nella versione francese Pierrot perse le caratteristiche di astuzia e doppiezza proprie dello Zanni per diventare il [[mimo]] malinconico innamorato della [[luna]], quello che compare con il nome di Gilles nel celebre quadro di [[Antoine Watteau]]. |
Gli Sticotti reinventarono e diedero nuova vita a questo personaggio adattandolo al gusto dei francesi e poi del pubblico delle corti europee. Nella versione francese Pierrot perse le caratteristiche di astuzia e doppiezza proprie dello Zanni per diventare il [[mimo]] malinconico innamorato della [[luna]], quello che compare con il nome di Gilles nel celebre quadro di [[Antoine Watteau]]. |
||
⚫ | |||
Il mimo [[Jean-Gaspard Debureau]] ([[1796]]-[[1846]]), rappresentò il Pierrot ottocentesco dal [[1826]] al Théâtre des Funambules. La vita di Debureau ispirò al regista cinematografico francese [[Marcel Carné]] il personaggio di Baptiste del film ''[[Amanti perduti|Les enfants du Paradis]]''. |
Il mimo [[Jean-Gaspard Debureau]] ([[1796]]-[[1846]]), rappresentò il Pierrot ottocentesco dal [[1826]] al Théâtre des Funambules. La vita di Debureau ispirò al regista cinematografico francese [[Marcel Carné]] il personaggio di Baptiste del film ''[[Amanti perduti|Les enfants du Paradis]]''. |
||
Debureau definì le caratteristiche che in seguito ne definirono l'iconografia: un ampio abito bianco con bottoni neri e un piccolo cappello nero sul viso dipinto di bianco. |
Debureau definì le caratteristiche che in seguito ne definirono l'iconografia: un ampio abito bianco con bottoni neri e un piccolo cappello nero sul viso dipinto di bianco. |
||
==Pierrot nella cultura di massa== |
|||
La cantautrice statunitense [[Lady Gaga]] ha richiamato la maschera di Pierrot per la copertina e per il videoclip di ''[[Applause (singolo)|Applause]]'', presente in ''[[Artpop]]''. Il cantante inglese David Bowie compare travestito da Pierrot nel videoclip della canzone Ashes To Ashes e sulla copertina dell'album ''[[Scary Monsters (and Super Creeps)]]'' dal quale è stata estratta la canzone. |
|||
Pierrot viene anche citato nella canzone "luna" di Gianni Togni e in "Niente trucco stasera" di [[Renato Zero]]. |
|||
==Bibliografia== |
==Bibliografia== |
Versione delle 17:53, 5 ott 2016
Pierrot è una maschera nata in Italia verso la fine del Cinquecento.
Le origini
Il nome di Pierrot è un francesismo che deriva dal personaggio italiano della commedia dell'arte, uno dei primi Zanni, Pedrolino, interpretato nella celebre Compagnia dei Gelosi da Giovanni Pellesini alla fine del Cinquecento.
Il personaggio fu portato in Francia, dove entrò a far parte dei repertori delle Compagnie francesi con il nome di Pierrot grazie all'apporto di Giuseppe Geratoni che per primo lo introdusse nel 1673; ma il primo grande Pierrot fu ancora un italiano, Fabio Antonio Sticotti (1676-1741). In seguito il personaggio fu perfezionato dal figlio Antonio-Jean Sticotti (1715?-1772) che lo esportò anche in Germania.
Gli Sticotti reinventarono e diedero nuova vita a questo personaggio adattandolo al gusto dei francesi e poi del pubblico delle corti europee. Nella versione francese Pierrot perse le caratteristiche di astuzia e doppiezza proprie dello Zanni per diventare il mimo malinconico innamorato della luna, quello che compare con il nome di Gilles nel celebre quadro di Antoine Watteau.
Il mimo Jean-Gaspard Debureau (1796-1846), rappresentò il Pierrot ottocentesco dal 1826 al Théâtre des Funambules. La vita di Debureau ispirò al regista cinematografico francese Marcel Carné il personaggio di Baptiste del film Les enfants du Paradis.
Debureau definì le caratteristiche che in seguito ne definirono l'iconografia: un ampio abito bianco con bottoni neri e un piccolo cappello nero sul viso dipinto di bianco.
Bibliografia
- Robert Storey, Pierrot. A Critical History of a Mask, Princeton University Press 1978
- Pierrots on the Stage of Desire: Nineteenth-Century French Literary Artists and the Comic Pantomine, Princeton University Press, 1985
- Claudio Meldolesi, Gli Sticotti. Comici italiani nei teatri d'Europa del Settecento. Roma, Ediz. Storia e Letteratura 1969
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pierrot