Ipsicle: differenze tra le versioni

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Sebbene si sappia poco sulla sua vita si ritiene che sia l'autore delle Ascensioni, in cui Ipsicle dimostra alcune proposizioni riguardo alle [[progressione aritmetica|progressioni aritmetiche]] ed utilizza i risultati per calcolare valori approssimati per il tempo necessario ai [[segni zodiacali]] per elevarsi sopra l'orizzonte.<ref>Evans, J., (1998), ''The History and Practice of Ancient Astronomy'', pagina 90. Oxford University Press.</ref> Si pensa che sia in quest'opera che è stata adottata la divisione del cerchio in 360 [[grado d'arco|gradi]]<ref name="Boyer Apocrypha"/> poiché divide il giorno in 360 parti, soluzione forse suggerita dall'astronomia babilonese.<ref>{{Cita libro|cognome=Boyer|wkautore=Carl Benjamin Boyer|titolo=|anno=1991|capitolo=Greek Trigonometry and Mensuration|pagine=162|citazione=It is possible that he took over from Hypsicles, who earlier had divided the day into 360 parts, a subdivision that may have been suggested by Babylonian astronomy.)}}</ref>
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Ipsicle è noto per lo più per essere il possibile autore dell'apocrifo Libro XIV degli 'Elementi' di Euclide, che potrebbe essere stato scritto sulla base di un trattato di [[Apollonio di Perga]]. Il libro continua l'analisi di Euclide dei [[solidi regolari]] [[inscritti]] in [[sfere]], giungendo al risultato secondo cui il rapporto delle superfici del dodecaedro e dell'icosaedro inscritti nella stessa sfera è il medesimo del [[rapporto]] dei loro [[volumi]], essendo tale rapporto <math>\sqrt{\tfrac{10}{3(5-\sqrt{5})}}</math>.<ref name = "Boyer Apocrypha">{{Cita libro|cognome=Boyer|wkautore=Carl Benjamin Boyer|titolo=|anno=1991|capitolo=Euclid of Alexandria|pagine=118–119|citazione=In ancient times it was not uncommon to attribute to a celebrated author works that were not by him; thus, some versions of Euclid's ''Elements'' include a fourteenth and even a fifteenth book, both shown by later scholars to be apocryphal. The so-called Book XIV continues Euclid's comparison of the regular solids inscribed in a sphere, the chief results being that the ratio of the surfaces of the dodecahedron and icosahedron inscribed in the same sphere is the same as the ratio of their volumes, the ratio being that of the edge of the cube to the edge of the icosahedron, that is, <math>{\scriptstyle\sqrt{\frac{10}{3(5-\sqrt{5})}}}.</math> It is thought that this book may have been composed by Hypsicles on the basis of a treatise (now lost) by Apollonius comparing the dodecahedron and icosahedron. (Hypsicles, who probably lived in the second half of the second century B.C., is thought to be the author of an astronomical work, ''De ascensionibus'', from which the division of the circle into 360 parts may have been adopted.)}}</ref>
Ipsicle è noto per lo più per essere il possibile autore dell'apocrifo Libro XIV degli 'Elementi' di Euclide, che potrebbe essere stato scritto sulla base di un trattato di [[Apollonio di Perga]]. Il libro continua l'analisi di Euclide dei [[solidi regolari]] inscritti in [[sfere]], giungendo al risultato secondo cui il rapporto delle superfici del dodecaedro e dell'icosaedro inscritti nella stessa sfera è il medesimo del [[rapporto]] dei loro [[volume]], essendo tale rapporto <math>\sqrt{\tfrac{10}{3(5-\sqrt{5})}}</math>.<ref name = "Boyer Apocrypha">{{Cita libro|cognome=Boyer|wkautore=Carl Benjamin Boyer|titolo=|anno=1991|capitolo=Euclid of Alexandria|pagine=118–119|citazione=Nei tempi antichi non era raro attribuire a un autore celebre opere che non erano sue; così, alcune versioni degli ''Elementi'' di Euclide includono un quattordicesimo e anche un quindicesimo libro, ma studiosi posteriori dimostrarono che entrambi erano apocrifi. Il cosiddetto Libro XIV continua il confronto euclideo dei solidi regolari inscritti in una sfera, i principali risultati sono che il rapporto tra le superfici del dodecaedro e dell'icosaedro inscritti nella stessa sfera è uguale al rapporto tra i loro volumi, essendo il rapporto quello del lato del cubo al lato dell'icosaedro, cioè, <math>{\scriptstyle\sqrt{\frac{10}{3(5-\sqrt{5})}}}.</math> Si pensa che questo libro possa essere stato composto da Ipsicle sulla base di un trattato (ora perduto) di Apollonio confrontando il dodecaedro e icosaedro. (Si pensa che Ipsicle, che probabilmente visse nella seconda metà del II secolo a.c, sia l'autore di un lavoro astronomico, ''De ascensionibus'', dal quale potrebbe essere stata adottata la divisione del cerchio in 360 parti.)}}</ref>


==Note==
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Versione delle 10:51, 3 mag 2015

Ipsicle (Ὑψικλῆς; 190 a.C.120 a.C.) è stato un matematico e astronomo greco antico noto per le sue Ascensioni ('Aναφορικός) e per il libro XIV degli Elementi di Euclide.

Sebbene si sappia poco sulla sua vita si ritiene che sia l'autore delle Ascensioni, in cui Ipsicle dimostra alcune proposizioni riguardo alle progressioni aritmetiche ed utilizza i risultati per calcolare valori approssimati per il tempo necessario ai segni zodiacali per elevarsi sopra l'orizzonte.[1] Si pensa che sia in quest'opera che è stata adottata la divisione del cerchio in 360 gradi[2] poiché divide il giorno in 360 parti, soluzione forse suggerita dall'astronomia babilonese.[3]

Ipsicle è noto per lo più per essere il possibile autore dell'apocrifo Libro XIV degli 'Elementi' di Euclide, che potrebbe essere stato scritto sulla base di un trattato di Apollonio di Perga. Il libro continua l'analisi di Euclide dei solidi regolari inscritti in sfere, giungendo al risultato secondo cui il rapporto delle superfici del dodecaedro e dell'icosaedro inscritti nella stessa sfera è il medesimo del rapporto dei loro volume, essendo tale rapporto .[2]

Note

  1. ^ Evans, J., (1998), The History and Practice of Ancient Astronomy, pagina 90. Oxford University Press.
  2. ^ a b Boyer, Euclid of Alexandria, in 1991, pp. 118–119.
    «Nei tempi antichi non era raro attribuire a un autore celebre opere che non erano sue; così, alcune versioni degli Elementi di Euclide includono un quattordicesimo e anche un quindicesimo libro, ma studiosi posteriori dimostrarono che entrambi erano apocrifi. Il cosiddetto Libro XIV continua il confronto euclideo dei solidi regolari inscritti in una sfera, i principali risultati sono che il rapporto tra le superfici del dodecaedro e dell'icosaedro inscritti nella stessa sfera è uguale al rapporto tra i loro volumi, essendo il rapporto quello del lato del cubo al lato dell'icosaedro, cioè, Si pensa che questo libro possa essere stato composto da Ipsicle sulla base di un trattato (ora perduto) di Apollonio confrontando il dodecaedro e icosaedro. (Si pensa che Ipsicle, che probabilmente visse nella seconda metà del II secolo a.c, sia l'autore di un lavoro astronomico, De ascensionibus, dal quale potrebbe essere stata adottata la divisione del cerchio in 360 parti.)»
  3. ^ Boyer, Greek Trigonometry and Mensuration, in 1991, p. 162.
    «E' possibile che sia stata ripresa da Ipsicle, che in precedenza aveva diviso il giorno in 360 parti, una suddivisione che può essere stata suggerita dall'astronomia babilonese.»
Controllo di autoritàVIAF (EN281628164 · ISNI (EN0000 0001 0050 4784 · SBN BVEV023175 · BAV 495/31648 · CERL cnp00554538 · LCCN (ENnr96016542 · GND (DE119388006 · BNF (FRcb134836636 (data) · J9U (ENHE987007262833405171 · WorldCat Identities (ENlccn-nr96016542
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