Sofonisba: differenze tra le versioni
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Versione delle 11:37, 20 ago 2013
Sofonisba (? - Cirta, 203 a.C.) fu una nobile cartaginese, figlia di Asdrubale Giscone e moglie di Siface, re dei Numidi, che avrebbe spinto ad allearsi con i cartaginesi contro i romani. Fece molto per mantenere il marito a fianco della patria cartaginese in difficoltà. Fatta prigioniera da Gaio Lelio insieme con il marito dopo la sconfitta nella battaglia dei Campi Magni (203 a.C.), Massinissa se ne innamorò e la sposò dopo la sconfitta del marito. Poiché Scipione voleva farla prigioniera, perché temeva che la donna potesse sobillare Massinissa contro Roma, Massinissa inviò a sua moglie una tazza di veleno per evitarle l'umiliazione d'andare in catene a Roma.
La sua figura è stata fonte d'ispirazione per diverse opere artistiche:
- Sofonisba (1495-1505) dipinto di Andrea Mantegna
- Sofonisba di Gian Giorgio Trissino (1524)
- Sofonisba riceve la coppa avvelenata di Rembrandt 1634
- Sofonisba riceve il veleno di Mattia Preti (1670)
- Sofonisba si avvelena di Andrea Casali (1736)
- Sofonisba di Tommaso Traetta (1762)
- Sofonisba di Antonio Boroni (1764)
- Sofonisba di Vittorio Alfieri (1789)
- Sofonisba di Ferdinando Paër (1805)
- Cabiria film di Giovanni Pastrone (1914)
- Sofonisfa di Nicolas Régnier (Maubeeuge 1591-Venezia 1667)noto come Niccolò Renieri
Sofonisba è citata come esempio di virtù nel De mulieribus claris di Giovanni Boccaccio (1362).
Altri progetti
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