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[[File:Hipodrom B19-27.jpg|thumb|right|300px|Basamento dell'[[obelisco di Teodosio]], in cui è rappresentato l'[[imperatore romano]] [[Teodosio I]] con i suoi due figli [[Arcadio di Bisanzio|Arcadio]] e [[Onorio (imperatore romano)|Onorio]], sotto le due diverse tifoserie dei verdi e degli azzurri.]]


In epoca [[impero romano|romana]] e [[bizantina]], le '''fazioni''' erano i gruppi in cui si dividevano le scuderie (e i rispettivi tifosi) che partecipavano alle [[corsa dei carri|corse con i carri]].
In epoca [[impero romano|romana]] e [[bizantina]], le '''fazioni''' erano i gruppi in cui si dividevano le scuderie (e i rispettivi tifosi) che partecipavano alle [[corsa dei carri|corse con i carri]].
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Nacquero probabilmente come gruppi di amici e patrocinatori dei diversi allevamenti di cavalli da corsa, ma, a partire dall'impero di [[Nerone]], iniziarono a essere sovvenzionate, in modo tale che finirono per crescere al punto di sottrarsi al controllo dell'imperatore.
Nacquero probabilmente come gruppi di amici e patrocinatori dei diversi allevamenti di cavalli da corsa, ma, a partire dall'impero di [[Nerone]], iniziarono a essere sovvenzionate, in modo tale che finirono per crescere al punto di sottrarsi al controllo dell'imperatore.


[[Quinto Settimio Fiorente Tertulliano|Tertulliano]] scrive all'inizio del [[III secolo]] (''De spectaculis'' 9.5) che i Rossi erano devoti a [[Marte (divinità)|Marte]] e all'[[estate]], i Bianchi a [[Zefiro]] e all'[[inverno]], i Verdi alla [[Madre Terra]] e alla [[primavera]], e gli Azzurri al cielo, al mare, e all'[[autunno]].
[[Quinto Settimio Fiorente Tertulliano|Tertulliano]] scrive all'inizio del [[III secolo]] (''De spectaculis'' 9.5) che i Rossi erano devoti a [[Marte (divinità)|Marte]] e all'[[estate]], i Bianchi a [[Zefiro]] e all'[[inverno]], i Verdi alla [[Gea|Madre Terra]] e alla [[primavera]], e gli Azzurri al cielo, al mare, e all'[[autunno]].


[[Domiziano]] tentò in seguito di creare due nuove fazioni, i '''Porpora''' e gli '''Oro''', che però scomparvero poco dopo di lui.
[[Domiziano]] tentò in seguito di creare due nuove fazioni, i '''Porpora''' e gli '''Oro''', che però scomparvero poco dopo di lui.
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In epoca bizantina le traslitterazioni delle squadre erano:
In epoca bizantina le traslitterazioni delle squadre erano:
* Blu -> ''Vénetoi'';
* Blu ''Vénetoi'';
* Verdi -> ''Prásinoi'';
* Verdi ''Prásinoi'';
* Bianchi -> ''Leukoí'';
* Bianchi ''Leukoí'';
* Rossi -> ''Roúsioi''.
* Rossi ''Roúsioi''.


In epoca [[Giustiniano_I_di_Bisanzio|giustiniana]], sembra che i Verdi rappresentassero gli interessi della borghesia cittadina e commerciale, politicamente rivendicavano i diritti dinastici dei nipoti del vecchio imperatore Anastasio, e sul piano religioso tendevano all'eresia [[monofisita]]; gli Azzurri invece rappresentavano gli interessi della popolazione rurale, delle classi meno agiate, e si facevano portavoci dei latifondisti e dell'economia terriera, professavano il cattolicesimo ortodosso, ed erano spudoratamente appoggiati dall'imperatore.
In epoca [[Giustiniano_I_di_Bisanzio|giustiniana]], sembra che i Verdi rappresentassero gli interessi della borghesia cittadina e commerciale, politicamente rivendicavano i diritti dinastici dei nipoti del vecchio imperatore Anastasio, e sul piano religioso tendevano all'eresia [[monofisita]]; gli Azzurri invece rappresentavano gli interessi della popolazione rurale, delle classi meno agiate, e si facevano portavoci dei latifondisti e dell'economia terriera, professavano il cattolicesimo ortodosso, ed erano spudoratamente appoggiati dall'imperatore.

Versione delle 11:45, 7 nov 2011

Basamento dell'obelisco di Teodosio, in cui è rappresentato l'imperatore romano Teodosio I con i suoi due figli Arcadio e Onorio, sotto le due diverse tifoserie dei verdi e degli azzurri.

In epoca romana e bizantina, le fazioni erano i gruppi in cui si dividevano le scuderie (e i rispettivi tifosi) che partecipavano alle corse con i carri.

Le fazioni principali erano quattro: le più antiche erano quelle dei Rossi e dei Bianchi, mentre in seguito nacquero anche i Verdi e gli Azzurri, più noti in seguito poiché a lungo sopravvissuti e menzionati nelle cronache d'epoca bizantina. In accordo con le fazioni, le vesti degli aurighi erano cromaticamente in tono.

Nacquero probabilmente come gruppi di amici e patrocinatori dei diversi allevamenti di cavalli da corsa, ma, a partire dall'impero di Nerone, iniziarono a essere sovvenzionate, in modo tale che finirono per crescere al punto di sottrarsi al controllo dell'imperatore.

Tertulliano scrive all'inizio del III secolo (De spectaculis 9.5) che i Rossi erano devoti a Marte e all'estate, i Bianchi a Zefiro e all'inverno, i Verdi alla Madre Terra e alla primavera, e gli Azzurri al cielo, al mare, e all'autunno.

Domiziano tentò in seguito di creare due nuove fazioni, i Porpora e gli Oro, che però scomparvero poco dopo di lui.

Ogni squadra poteva schierare fino a tre carri per ogni gara. I componenti della stessa fazione si aiutavano tra loro contro le squadre avversarie, per esempio spingendoli a sfracellarsi contro la spina (una tattica di gara perfettamente legale ed anzi incoraggiata). Gli aurighi potevano passare da una squadra all'altra, proprio come al giorno d'oggi avviene per gli atleti professionisti.

In epoca bizantina le traslitterazioni delle squadre erano:

  • Blu → Vénetoi;
  • Verdi → Prásinoi;
  • Bianchi → Leukoí;
  • Rossi → Roúsioi.

In epoca giustiniana, sembra che i Verdi rappresentassero gli interessi della borghesia cittadina e commerciale, politicamente rivendicavano i diritti dinastici dei nipoti del vecchio imperatore Anastasio, e sul piano religioso tendevano all'eresia monofisita; gli Azzurri invece rappresentavano gli interessi della popolazione rurale, delle classi meno agiate, e si facevano portavoci dei latifondisti e dell'economia terriera, professavano il cattolicesimo ortodosso, ed erano spudoratamente appoggiati dall'imperatore.

Sebbene fossero stati i Verdi a dare il via alla sommossa nell'ippodromo, nella Rivolta di Nika, la pesante repressione ebbe il risultato che anche gli Azzurri si riunirono alla rivolta che diventò protesta contro le nuove leggi fiscali e fece dilagare l'odio verso il potere imperiale.