But (fiume): differenze tra le versioni
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Versione delle 21:48, 2 nov 2010
But | |
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Stato | {{{nazione}}} |
Divisione 1 | Paluzza, Cercivento, Sutrio, Arta Terme, Zuglio, Tolmezzo (provincia di Udine) |
Lunghezza | 33 km |
Portata media | ? m³/s |
Bacino idrografico | ? km² |
Nasce | alpi Carniche, Passo di Monte Croce Carnico |
Sfocia | da sx nel fiume Tagliamento |
Il Bût è un corso d'acqua friulano, immissario di sinistra del fiume Tagliamento.
Nomi e grafia
Nello schietto uso locale il corso d'acqua ha un nome femminile: si dice, dunque, la Bût. La grafia corretta richiede l'uso dell'accento circonflesso, che in friulano indica la pronuncia lunga della vocale; è tuttavia diffusa anche la grafia But. Nell'uso attestato dai documenti storici, il tratto più a monte (sino alla confluenza con la Pontaiba, presso Paluzza, se non addirittura a quella col Chiarsò, presso Cedarchis) era chiamato semplicemente Fiume o addirittura fiume detto Fiume (friulano Flum). Una traccia di ciò rimane nell'uso dialettale timavese, che continua a denominare il corso d'acqua Pooch, che come termine generico significa semplicemente "torrente".
Percorso
Nasce nell' alta Carnia, nei pressi di Timau e del passo di Monte Croce Carnico, e percorre con direzione nord-sud il Canale di San Pietro, detto anche, appunto, Val But, bagnando i comuni di Paluzza, Sutrio, Arta Terme e Zuglio, prima di gettarsi nel Tagliamento presso Caneva, frazione di Tolmezzo.
Come confine
Il corso d'acqua funge, in alcuni suoi tratti, da confine tra i comuni di Paluzza e di Cercivento; di Paluzza e di Sutrio; di Arta Terme e di Zuglio.
Affluenti
I principali affluenti sono, a sinistra, il rio Fontanon, la Pontaiba, il Chiarsò, il rio Randice; a destra la Gladegna, il rio di Saustri, il rio Buede.
Sfruttamento idroelettrico
La Bût ed alcuni dei suoi affluenti sono utilizzati per la produzione idroelettrica dall'ENEL e dalla SECAB.
Sino al XIX secolo il corso d'acqua ospitava alcuni porti per la fluitazione del legname. La portata del fiume, allora maggiore di quella attuale, consentiva una navigazione (esclusivamente in discesa e con zattere) a partire da Rivo di Paluzza; altri porti erano ubicati a Cedarchis ed a Tolmezzo.