Gabriele Giolito de' Ferrari: differenze tra le versioni

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== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
* Salvatore Bongi, ''Annali di Gabriel Giolito de' Ferrari da Trino di Monferrato stampatore in Venezia, descritti e illustrati da Salvatore Bongi''. Roma : presso i principali librai, 1890-
* Salvatore Bongi, ''Annali di Gabriel Giolito de' Ferrari da Trino di Monferrato stampatore in Venezia, descritti e illustrati da Salvatore Bongi''. Roma: presso i principali librai, 1890-


== Voci correlate ==
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Versione delle 11:30, 31 ago 2010

Giovanni Gabriele Giolito De Ferrari (Trino, 1508 circa – Venezia, 1578) è stato un tipografo italiano, considerato il più grande editore della letteratura in volgare.

Biografia

Nacque a Trino da Giovanni il Vecchio e Guglielmina Borgominieri. Nel 1523 si stabilì con il padre a Venezia (all'epoca una delle capitali della nuova arte tipografica), dove nel quartiere di Rialto fondarono una fiorente bottega: la Libreria della Fenice. Quando il padre si trasferì a Torino, Gabriele prese in mano l'azienda, inizialmente con i propri fratelli e poi con sempre maggiore autonomia, aprendo anche librerie a Napoli, Bologna e Ferrara. Sposò nel 1544 Lucrezia Bin dalla quale ebbe dodici figli.

Fu il primo tipografo a dar vita a collane tipografiche. La sua politica editoriale fu fortemente orientata alla diffusione delle opere in lingua volgare. Celebre è la sua edizione del 1555 della Commedia di Dante Alighieri, a cura di Ludovico Dolce, nel titolo della quale appare per la prima volta l'attributo Divina. Celebre è anche il suo logo tipografico, rappresentante una fenice che fuoriesce da un'urna alata (rielaborazione dello stemma paterno, in cui la fenice spiccava tra lingue di fuoco) con il motto "Dela mia morte eterna vita vivo".
Morì a Venezia nel 1578. Gli successero i figli Giovanni il Giovane e Giovanni Paolo, i quali proseguirono la sua opera fino al 1606.

Bibliografia

  • Salvatore Bongi, Annali di Gabriel Giolito de' Ferrari da Trino di Monferrato stampatore in Venezia, descritti e illustrati da Salvatore Bongi. Roma: presso i principali librai, 1890-

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